Autore Topic: Il Direttore De Martino: "Nessun caso Luis Alberto, c'è solo amarezza per la sconfitta nel derby"  (Letto 419 volte)

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Stefano De Martino, Direttore della Comunicazione biancoceleste, è intervenuto quest'oggi ai microfoni di Lazio Style Channel, 233 di Sky.

“C’è grande amarezza dentro ognuno di noi dopo questo derby conclusosi come non ci aspettavamo. Siamo arrivati alla sfida con i giallorossi dopo una serie di cinque vittorie consecutive e con dei segnali di continuità che si sono interrotti in una stracittadina persa e giocata male: nel derby, quando mancano cattiveria e voglia, è facile non portare a casa punti. La Lazio ha mal gestito il match perdendo davanti ad una Roma non irresistibile: per gioco i giallorossi non mi hanno impressionato come, invece, era accaduto anni fa. I biancocelesti sono più forti nell’organico e nel gioco nonostante il 3-1 meritato da parte della formazione giallorossa. In una partita come quella di sabato scorso è facile incassare il terzo gol su una situazione di 2-1. La terza marcatura degli uomini di Di Francesco ha definitivamente archiviato la pratica: dovevamo prestare maggiore attenzione e riversare in campo grinta e determinazione.

Capisco perfettamente da tifoso ciò che significa perdere il derby. La strada è ancora molto lunga e la stagione è appena iniziata: la stracittadina è arrivata nelle prime giornate, ma c’è un’annata sportiva intera che ci aspetta ancora. C’è chi infila una serie di vittorie in apertura, chi invece nelle prime battute arranca per battere una squadra medio-piccola: c’è comunque grande equilibrio in questo campionato e tutto è ancora da vivere. Conosciamo il valore del derby, ma la stagione è ai suoi inizi. Bisogna far tesoro degli errori commessi sabato scorso; la squadra non è entrata in campo nonostante un buon approccio, nel quale la gara era stata svolta ad una metà campo sola. La Roma successivamente ha rialzato la testa e noi abbiamo incassato delle reti che non ci aspettavamo. Ci sono ancora tantissimi punti in ballo e sappiamo quali sono le ambizioni e gli obiettivi della squadra che è stata migliorata in ogni settore; in tal senso, la panchina della Lazio è stata allungata e resa fruibile in funzione delle tre competizioni. I biancocelesti hanno giocato male nell’ultimo match di campionato, non ci sono state le motivazioni giuste ed è comprensibile anche l’emozione nei debuttanti nella stracittadina di Roma. Queste non devono essere giustificazioni, ma bisogna ripartire dall’Europa League e dalla Fiorentina. Quest’ultimo match sarà uno scontro diretto con una compagine che ambisce alle prime otto posizioni della classifica di Serie A: gli uomini di Inzaghi sono chiamati a tornare ai loro soliti livelli.

Il gruppo si conosce molto bene ed inoltre c’è un rapporto molto particolare tra la squadra e l’allenatore, un feeling che non avevo mai visto in undici anni di carriera alla Lazio. Tutti si chiedono il perché di un approccio simile da parte della squadra al derby, il tecnico starà provando a capirne i motivi: i giocatori sono professionisti che vantano dei curricula importanti e che lavoreranno in tal senso insieme allo staff tecnico per migliorare sotto questo punto di vista. Non è la prima volta che testate giornalistiche come ‘Il Messaggero’ escono con titoli di un certo tipo: un conto sono le sensazioni o subodorare qualcosa, un conto è trascrivere queste indiscrezioni. Sono sempre nello spogliatoio insieme ad Igli Tare tra il primo ed il secondo tempo perché il tecnico può aver bisogno di qualcosa o di qualche informazione: anche al termine della gara siamo nel ventre dello stadio per dare il via alle varie attività di comunicazione. Sabato pomeriggio c’è stato solo un grande richiamo da parte del tecnico per aver perso il derby, avendo giocato al di sotto dello standard della squadra. Non ci sono stati confronti ad personam con Luis Alberto: nemmeno i senatori se la sono presa con lo spagnolo, come invece si evince da alcuni articoli; non c’è stato nulla di questo. Ne ho parlato anche con i colleghi di queste notizie. Io ero presente nello spogliatoio ed offrire ai tifosi l’idea che ci sia uno spogliatoio bollente per alcune alzate di voce è sbagliato. Il giornalismo basato sulle voci a me non piace, sono sempre stato a favore della trasparenza. Non ho mai alzato muri su questioni che esistevano, ma in questo caso non c’è stato veramente nulla al di fuori della sconfitta. Al termine della gara non ci sono stati chiaramente dei sorrisi, ma ricordo d’aver visto volare tavolini ad esempio dopo la sconfitta con il Genoa dello scorso anno. I ragazzi erano amareggiati ed arrabbiati, ma i comportamenti sono sempre stati questi dopo una sconfitta. Non c’è stato nulla di personale nei confronti di un singolo, tutti gli interpreti sono stati al di sotto delle proprie possibilità: tutti i singoli sanno di non aver dato il 100% sul campo. Smentisco categoricamente ogni situazione nei confronti di Luis Alberto o di qualsiasi altro calciatore. Mi dispiace veder qualcuno parlare di febbre a 40° a seguito di un piccolo raffreddore. Il mio ruolo è quello di chiarire a chi ci ascolta e dichiarare che nulla di questo è avvenuto, c’è solo voglia di ripartire. La squadra è amareggiata, ma anche la dirigenza e tutti coloro che lavorano ad ogni ora affinché la Lazio possa rendere al massimo.

La proprietà non smette mai di programmare il futuro. Poco fa ho sentito il Presidente che mi ha confermato i rinnovi di Sergej Milinkovic e di Ciro Immobile: i rapporti contrattuali sono stati allungati fino al 2023. Il Presidente aveva già incontrato gli agenti e si parlava dei due rinnovi già da tempo. La notizia di qualche minuto fa è che tutto si è concretizzato. Sono dei prolungamenti importanti che si vanno ad inserire in un binario di novità e sono importanti per la costruzione globale del Club. Siamo ad ottobre, ma la presidenza pensa già alla Lazio del futuro al di là degli obiettivi che devono essere centrati per avere una disponibilità economica diversa. Il lavoro non s’interrompe mai e la Società vuole migliorare dove necessita e dove c’è la possibilità di dar seguito ad un cammino a medio-lungo termine. C’è la voglia di centrare obiettivi e di migliorare i risultati da parte dei protagonisti e della Società: noi guardiamo i risultati. Sergej Milinkovic e Ciro Immobile sono calciatori importanti che hanno presenziato sui taccuini dei Club più importanti d’Europa: ci sono state tante richieste rispedite ai rispettivi mittenti nonostante cifre molto importanti. Il Presidente voleva una squadra vincente che potesse migliorare nel tempo: i rinnovi sono espressioni della volontà del patron biancoceleste.

Perché la Lazio viene bistrattata da tanti organi di stampa? Non voglio essere populista, al di là del termometro della gente, ci sono tanti rapporti con dei lavoratori del settore. Non si possono battere sempre i pugni, per noi si tratta di un percorso difficile. Ho letto articoli di giornalisti della Roma a seguito della vittoria ed è palese che coloro che seguono i giallorossi hanno un’inclinazione diversa nella lettura di ciò che accade. Sembrava avessero vinto la Champions League, noi abbiamo un altro contesto, un’altra materia prima ed un altro tipo di serbatoio. La Società non indica giornalisti alle testate e tanto meno può avere un’influenza, ma chiede solo deontologicamente un lavoro che possa rispettare la cronaca. Questo a volte non avviene, ma quest’inclinazione sta alla sensibilità della persona e non all’operato del Club. Per alcuni la Gioconda è un’opera d’arte, per altri è una donna ben dipinta. Questo è per far capire quali sono le differenze con cui viene raccontata la realtà: è sempre stato così, già da quando ero piccolo io. Il giorno dopo la vittoria dello Scudetto, la Lazio non c’era più sui giornali, ma noi chiediamo il giusto equilibrio e dove vediamo delle storture prendiamo dei provvedimenti nei limiti del possibile. A livello societario ci siamo rafforzati con l’arrivo di Arturo Diaconale che è un uomo che oltre per l’età anagrafica, vanta grande esperienza ed equilibrio. Nel giornalismo biancoceleste, comunque, ci sono professionisti di spicco e grandi esperti. Dopo una sconfitta nel derby si è parlato già di spogliatoio bollente e di squadra non rinforzata, elementi che non possono sussistere.

Un certo condizionamento da parte degli organi c’è anche sulle trattative di mercato: il Direttore Sportivo Igli Tare ha sempre coperto le carte perché se viene accostato un nome alla Lazio, spesso arriva una squadra con un fatturato ben più importante del nostro che alza l’offerta su alcuni calciatori strappandoli dalla nostra disponibilità. Saremo antipatici forse, ma a volte è successo nel corso degli anni. Durante le varie stagioni, il nostro Direttore ha coperto le carte senza dare riferimenti: siamo costretti a farlo proprio perché delle società che guadagnano di più, per limitare i nostri successi, si presentano con qualche milione in più per strapparci dei calciatori. Ciò testimonia il lavoro gestionale del Presidente e del nostro Direttore Sportivo.

I rinnovi testimoniano la pianificazione della Società: la volontà da parte dei giocatori e del Club era nata un mese fa, ma erano necessari dei tempi fisiologici per porre un termine alle trattative. Ho visto rifiutare delle offerte importantissime per questi calciatori. Ciò rende la Lazio un club che può puntare ogni anno al raggiungimento della Champions League: l’Europa League è diventata casa nostra, è impensabile vedere la formazione biancoceleste fuori dalle competizioni continentali. La squadra allestita per la stagione è stata migliorata in ogni singolo comparto. Felipe Caicedo, ad esempio, è uscito con le ali dell’entusiasmo dopo che gli è stata concessa l’opportunità di mettersi in mostra dall’inizio ed, inoltre, è stato acclamato dal suo popolo: su 100 acquisti solo il 10% non ha reso al massimo. In altri Club si spendono centinaia di milioni di euro e, spesso, 60% degli acquisti effettuati si rivela un flop. In questo momento si vede tutto nero dopo la sconfitta nel derby, ma la Lazio è stata costruita per competere ed i calciatori sanno della loro forza. I biancocelesti ci hanno divertiti con il loro gioco nella passata stagione, ma oggi stiamo parlando sempre della stessa squadra che può vantare anche ulteriori innesti importanti: Valon Berisha, ad esempio, era stato avvicinato dai Club di prima fascia di tutti i campionati, ma anche lo stesso Correa che ha dimostrato le sue qualità. Con il tempo si inseriranno negli automatismi e negli schemi di Inzaghi. Serve fiducia rispetto nei confronti di cio ciò che si è visto finora. Siamo anche i primi ad offrire critiche alla squadra quando quest’ultima non si esprime al massimo, ma la rosa è stata costruita al meglio. L’Inter è stata strutturata con un budget tre volte superiore al nostro e la Società ha dimostrato la capacità di individuare e pianificare, i fatti sono chiari e testimoniati dai trofei messi in bacheca e dai risultati sbagliati. Le prestazioni negative continueranno ad esserci, ma la rosa rimarrà stabilmente in Europa nel tentativo di centrare un obiettivo già stabilito che inseguiremo fino alla fine e che speriamo di centrare per i nostri tifosi. Voglio ringraziare quest’ultimi per lo spettacolo che stanno offrendo fuori casa. Arrivati ad Empoli siamo rimasti ipnotizzati dai tanti sostenitori ammirati al nostro arrivo: la carica è stata fondamentale in un match difficile ed in un ambiente particolare. Quell’atmosfera ha contribuito anche al successo della squadra. Chi si è speso per accorrere in trasferta merita un grazie da parte della Società. In casa è più facile ed esorto tutti ad essere presenti, non siamo andati in Champions League per la differenza reti, mentre lo stadio pieno aiuta a raccogliere dei punti extra merito sportivo. Se si vogliono puntare determinati risultati, bisogna puntare ai 50.000 spettatori: l’Eintracht, ad esempio, era quint’ultimo in classifica e nonostante ciò c’erano tantissimi tifosi allo stadio. Per puntare a determinati traguardi c’è bisogno di una cornice importante. C’era dispiacere da parte di chi frequenta la Curva Nord del fatto che siano presenti sempre e solo i soliti, pronti a colmare delle assenze con spettacolo ed entusiasmo: ho letto queste parole con dispiacere, ma è la verità. Uno zoccolo duro è sempre presente e questo esempio si deve allargare a tutto lo stadio, anche in casa bisogna contare almeno 40.000 presenti per poter chiedere investimenti e traguardi importanti. Non si possono avere 25.000 spettatori, chi ne ha possibilità venga perché è importante. Si può dimostrare anche il disappunto, ma trasmettendo calore fino all’ultimo scatto della palla. È necessario spingere la squadra perché il sostegno è fondamentale: tanti calciatori mi hanno chiesto delle presenze dei tifosi all’Olimpico. La Società offre il massimo e ci sono tutti i presupposti per assistere al match a prezzi bassissimi a partire già dal match con la Fiorentina, una gara importante per migliorare ulteriormente la nostra classifica.

Sette anni fa la Lazio è stata pioniera per quanto riguarda il lancio della radio: si voleva dare equilibrio. Quando la Lazio gioca male sulle frequenze ufficiali non si alza il muro per difendere la squadra o un calciatore, ma c’è grande trasparenza grazie al lavoro di giornalisti che analizzano obiettivamente le varie situazioni. Stiamo dando ai nostri tifosi degli strumenti: nel 2008 i tifosi chiedevano una radio, l’abbiamo creata andando contro ad una determinata realtà. La radio ha dato la possibilità al tifoso della Lazio di ascoltare la radiocronaca biancoceleste, di ascoltare approfondimenti, notizie ed i racconti quotidiani delle giornate della squadra. Abbiamo dato vita anche all’Agenzia Ufficiale S.S. Lazio dove ogni giorno è possibile leggere circa 40 notizie certe e vere: da anni la scelta di alternativa c’è. Dove vengono infrante certe regole, la Società risponde lavorando quotidianamente e silenziosamente. La Società biancoceleste è stata la prima ad aprire una stazione radiofonica ufficiale ed un canale televisivo su Sky. Non si può esercitare potere in casa degli altri, ma si può esigere il rispetto delle regole della deontologia giornalistica; quando sono state infrante, sono sempre state prese delle contromisure. Il Club in tal senso non si è mai tirato indietro. Le novità non sono finite qui, ci saranno degli aggiornamenti che annuncerò a breve nel ramo della comunicazione”.

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