Autore Topic: Lazio, Inzaghi come Al Pacino  (Letto 505 volte)

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Lazio, Inzaghi come Al Pacino
« : Mercoledì 10 Ottobre 2018, 08:06:55 »
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                           Simone Inzaghi sa come gestire la sua Lazio nei momenti di difficoltà. Nel 2014, mentre allenava la Primavera biancoceleste, prendeva il patentino di prima categoria per allenare a grandi livelli. Da lì a poco avrebbe conquistato tutti. La rassegna di Radiosei ricorda la sua tesi al Master di Coverciano, che descrive proprio il modo di intendere il gruppo, le relazioni tra l’allentare, leader e mediatore, e la squadra. Già, “conta solo il gruppo”, la frase che il mister avrà detto sabato scorso, prima del match delicato contro la Fiorentina. Ecco alcuni passaggi chiave della tesi.



- “Il noi viene prima dell’io: se il conflitto produce confronto diventa risorsa”



- “Nessuna tattica può essere efficace se all’interno non c’è interazione”



- “Le dinamiche di gruppo cambiano esisto e successo di una stagione”



- “L’analisi del 90’ va condivisa sul campo. Vedi i tuoi giocatori come si posizionano”



- “Responsabilità e meriti, contano tutte le opinioni. Il mister è giudice”



Non a caso Simone Inzaghi ama l’esempio di Al Pacino nel film “Ogni maledetta domenica”. Famoso il discorso dell’attore americano che impersona il tecnico di una squadra di football: “O noi risorgiamo adesso come collettivo, o saremo annientati individualmente”. Dopo le sconfitte pesanti con Roma ed Eintracht, la Lazio ha saputo rialzarsi con la forza del collettivo. La scelta giusta per battere la Fiorentina e continuare una stagione alla ricerca di grandi successi.


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