Autore Topic: I Laziali degli anni '80....  (Letto 12629 volte)

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I Laziali degli anni '80....
« : Giovedì 18 Ottobre 2018, 20:01:51 »
Gli anni ’80 a livello calcistico in Italia sono stati anni per certi meravigliosi perché hanno visto il nostro campionato arricchirsi dei migliori campioni al mondo, ed in effetti a partire dal 1981 i migliori in assoluti, quasi tutti, sono venuti in Italia, Zico Junior Socrates Maradona Falcao Cerezo Platini Boniek…e  non solo in quelle squadre che erano protagoniste per i primi posti, Zico all’Udinese, Junior in un Torino molto competitivo, Socrates e Passarella alla Fiorentina…ad ogni tifoso era concesso di sognare, almeno quelli di molte squadre di A.
Contemporaneamente in quegli anni c’è la consacrazione ed il boom, a livello quantitativo e qualitativo, del calcio in tv, media nazionali e locali, dalla domenica sportiva a novantesimo minuto, il processo di Biscardi, i primi programmi sportivi di Mediaset, prima con i Mundialito poi con altre trasmissioni…nelle coppe eravamo protagonisti...ed assicuro i più giovani che a livello di qualità quelle trasmissioni erano molto più gradevoli di quelle attuali, si romanzava di più ed il livello dei commenti era superiore…basta confrontare ad esempio una puntata integrale della domenica sportiva di metà anni ’80 ed una attuale, non c’è paragone.
Io da bambino ritagliavo le immagini dei calciatori dal Guerino Sportivo, vedere i servizi delle partite di serie A era cosa abbastanza facile la domenica, quelli di B era davvero molto meno frequente…a livello nazionale facevano vedere solo i goal, magari velocemente, negli anni poi c’era “A tutta B”….chi viveva a Roma e nel Lazio si affidava alle partite in differita o alle trasmissioni locali…di certo c’è che con quella A piena di Campioni e di sogni, spazio mediatico per la serie B era davvero minimo se non inesistente.
In questo contesto la Lazio era una delle poche realtà importanti del calcio italiano che  in quel decennio ha conosciuto una delle pagini più difficili a livello agonistico, barcamenandosi tra serie B e serie A, calcioscommesse, crisi societarie, illusioni e delusioni, almeno fino alla promozione del 1988, cominciando prima a stabilizzarsi nella massima serie e proiettandosi poi nei suoi “anni d’oro” Cragnottiani.
Degli anni ’80 biancocelesti si è spesso raccontato in maniera molto retorica e romantica, gli anni della B, i -9, esaltando il senso d’appartenenza e la Lazialità, a giusta ragione, mi piacerebbe però leggere i ricordi di chi quegli anni li ha vissuti “in pieno”, ovvero in età matura e consapevole, escludendo la retorica ed un certo elemento romantico che, con il passar degli anni, magari rende meno amaro e verosimile quello che è stato nella realtà; soprattutto di come il Tifoso Laziale viveva a Roma, ma anche nel resto d’Italia, la quotidianità del tifo per la Lazio, una Lazio quasi assente dalle scene mediatiche,  dei lunedì  mattina a scuola o in ufficio, o peggio ancora il giovedì, quando i romanisti si trovavano a commentare o raccontare un roma-Colonia ed i Laziali, magari, erano in una settimana compresa tra le partite con Arezzo e Sambenedettese….come avete vissuto quegli anni ?
Questo non vuole essere un post da rinfacciare a chi oggi definisce mediocre la Lazio di oggi, non è un post polemico, ma solo la possibilità e l’opportunità per i tifosi più giovani di conoscere uno spaccato della nostra storia, dal punto di vista di chi in quegli anni  ha vissuto la propria fede biancoceleste per quello che davvero sono stati, senza retorica, sensazioni ed illusioni, e di come si viveva il confronto di tutti i giorni e con che animo si guardavano le trasmissioni sportive, dove la nostra Lazio era, malinconicamente, assente…eppure la fede ed il tifo resistevano, e per certi versi hanno alimentato anche le generazioni a venire.

Pomata

Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #1 : Giovedì 18 Ottobre 2018, 20:32:30 »
Si viveva orgogliosamente il nostro essere Laziali, in un derby giocato da retrocessi facemmo una delle più belle coreografie di tutti i tempi...oggi si chiude un distinto. In quell’anni tremendi abbiamo sofferto una Roma campione dítalia e finalista in coppa campioni con alto rischio di poterla vincere, oggi moltissimi Laziali non riuscirebbero a sopportarlo.
Purtroppo la nostra guerra civile ha portato ad un abbandono della Lazio da parte di molti.

Zapruder

Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #2 : Giovedì 18 Ottobre 2018, 20:49:45 »
Il decennio inizia con il derby Paparelli, 28 ottobre 1979, e finisce con quello di Di Canio, 15 gennaio 1989. Sono questi gli eventi simbolici che aprono e chiudono, a mio modo di vedere, quella che è troppo lungo per essere definita come una parentesi della nostra storia: e forse fu solo la fase finale di un trentennio di miserie iniziato verso la fine degli anni '50, con in mezzo quella incredibile fiammata della Lazio di Maestrelli.

Un calciatore che se ne va perché vuole giocare in America, un altro ucciso in una gioielleria per uno scherzo o presunto tale, un tifoso ucciso da un razzo sparato dalla curva opposta. E in mezzo liti, polemiche, debiti, fughe, bravate. Chi ricorda quegli anni ha ben presente una cosa: capitava sempre e solo a noi. Solo a noi. Se qualcuno ci avesse detto un mese prima che un tifoso in uno stadio italiano sarebbe stato colpito e ucciso da un razzo, non ci saremmo chiesti dove sarebbe accaduto, ma a CHI DI NOI sarebbe accaduto: perché la Lazio all'epoca era per davvero il brutto anatroccolo del pallone italiano.

Solo un incubo, ma forse per chi come me non poteva averne memoria, sembrava troppo lontano: quello della Serie B. Invece era dietro l'angolo anche quello. Il Corriere dello Sport del 1° marzo 1980, con l'enorme titolo "DENUNCIATI", lo ricordo molto bene. Che fossimo coinvolti noi, e più di chiunque altro, era scontato, una volta superato lo stupore nello scoprire che un paio di illustri sconosciuti avevano modo di manipolare le partite di campionato. Che finisse come finì, con una retrocessione, non sembrava tuttavia possibile: tutti si prodigavano per spiegare che la Lazio non rischiava nulla. Infatti.

Vennero la B e le squalifiche di Giordano e Manfredonia, loro due soprattutto, i 24enni talenti che ci garantivano un posto di rilievo nello scenario. Lenzini passò la mano a uno dei fratelli. Di là, la prima Coppa Italia inaugurava un ciclo, tecnico e mediatico, che avrebbe scavato un solco irrimediabile. Già, perché il dualismo "delle romane" finì per sempre: a Roma rimase una sola squadra, e nemmeno Cragnotti riuscì a spezzare questo sentire. Non ci fu più nulla da fare.

La formazione 1980/81 che doveva garantire uno scontato e immediato ritorno in A me la ricordo ancora bene: Moscatelli, Spinozzi, Citterio, Perrone, Pochesci, Mastropasqua, Viola, Sanguin, Chiodi, Bigon, Greco. Moscatelli era un portierino di belle speranze e più che valido per la categoria, Citterio era stato acquistato dal Palermo dopo che l'anno prima ci aveva devastato la fascia sinistra in un'amara semifinale di Coppa Italia persa ai rigori. Perrone e Pochesci, difensori ventenni molto promettenti. Mastropasqua era arrivato dal Bologna, pretendendo per scendere in B un ingaggio di 83 milioni di lire, molto più di quanto prendessero tanti colleghi di A. Il povero Stefano Chiodi doveva finire di scontare una breve squalifica, sempre per lo scandalo scommesse, poi sarebbe stato il punto di forza, lui che solo due anni prima aveva vinto lo scudetto da titolare col Milan. Castagner, allenatore del Perugia del secondo posto, sempre del 1979, guidava quella che in effetti era una buonissima squadra. 

Fin quasi al giro di boa la Lazio non perse mai. Amichevoli, Coppa Italia, campionato: trenta partite da imbattuta. Poi venne Lazio-Milan, la prima partita del 1981. Moscatelli assente, si era rotto il tendine d'Achille (ricordo le immagini drammatiche), giocava la riserva Nardin, onesto portiere di C degli anni '70. Prese un gol grottesco, con un pallonetto da seicento metri. Finì 0-2: la Lazio perse l'imbattibilità, il primo posto e da lì in poi non ne azzeccò più una. A due turni dalla fine era quarta, dietro appunto al Milan ormai imprendibile e a Cesena e Genoa, avanti di un punto. Ospitava il Vicenza e doveva vincere a ogni costo, per sperare ancora. A qualche minuto dalla fine, rigore. Per una coincidenza di tempi (la A e la B giocavano in orari differenti) l'esecuzione fu trasmessa in diretta a Novantesimo Minuto. Nel primo tempo, il portiere Marigo, partito da terzo a inizio stagione e preferito al buon Nardin, in previsione di un possibile rigore contro scavò col tacco della scarpa una buca sul dischetto. Sul dischetto dove ora il pallone più pesante di tutto il campionato. Tira Chiodi, che non aveva mai fallito un penalty: la palla scheggia il palo e finisce fuori. Nel dopopartita, l'attaccante si lamenterà di "una buca sul dischetto"... Cose da Lazio. Lazio che resta in B, dolorosamente e incredibilmente in B. Mentre dall'altra parte si sfiora lo scudetto e si vince un'altra Coppa Italia... 

geddy

Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #3 : Giovedì 18 Ottobre 2018, 21:24:32 »
"la Roma è una moda, la Lazio è una fede". Poi c'è differenza tra l'essere tanti e l'essere tutti.
Citterio era il mio idolo, tirava i rigori. Poi in quegli anni c'era Podavini, che Lulic un poco gli somiglia.

geddy

Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #4 : Giovedì 18 Ottobre 2018, 21:29:47 »
Va ricordato che la coppa la vincevano ai rigori, contro il Torino e Graziani, vai Ciccio, giocava col toro. No perché sennò sembra che ci crediamo pure noi ad Amendola e gli unici eredi dell' impero.

Pomata

Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #5 : Giovedì 18 Ottobre 2018, 21:40:15 »
Va ricordato che la coppa la vincevano ai rigori, contro il Torino e Graziani, vai Ciccio, giocava col toro. No perché sennò sembra che ci crediamo pure noi ad Amendola e gli unici eredi dell' impero.

E non solo una ne vinsero grazie a Ciccio ;D

Zapruder

Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #6 : Giovedì 18 Ottobre 2018, 21:42:04 »
Va ricordato che la coppa la vincevano ai rigori, contro il Torino e Graziani, vai Ciccio, giocava col toro. No perché sennò sembra che ci crediamo pure noi ad Amendola e gli unici eredi dell' impero.

Ma certo. Io li massacravo pure in quel lustro tremendo, 1980-85, e ce ne voleva di coraggio e argomenti. Ma "le romane" era finito. Loro erano salpati per un'altra dimensione. Noi invece quel gradino lo avevamo sceso. Era davvero Espanyol e Barcellona.

Zapruder

Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #7 : Giovedì 18 Ottobre 2018, 21:44:54 »
Tra i ricordi allo stadio, un Lazio-Cosmos 4-3, 28 ottobre 1980. C'erano Franz e Neeskens, mi pare. Un bell'amarcord. Mai capito perché questa partita non viene mai ricordata, dai cantori dei vari Chinaglia Day.

Pomata

Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #8 : Giovedì 18 Ottobre 2018, 21:51:44 »
Ci forgiammo a fuoco e per sempre nell’amore per la Lazio.

Zapruder

Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #9 : Giovedì 18 Ottobre 2018, 22:01:42 »
Ci forgiammo a fuoco e per sempre nell’amore per la Lazio.

Io ne avrei fatto volentieri a meno.
Quanto alla "forgiatura", tantissimi laziali in quegli anni si dichiaravano tiepidi e da tali si comportavano. Le stagioni più brutte 1981/82 e 1985/86, quelle in cui l'obiettivo A svanì presto e il campionato si risolse in una triste agonia.

Pomata

Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #10 : Giovedì 18 Ottobre 2018, 22:06:08 »
Io ne avrei fatto volentieri a meno.
Quanto alla "forgiatura", tantissimi laziali in quegli anni si dichiaravano tiepidi e da tali si comportavano. Le stagioni più brutte 1981/82 e 1985/86, quelle in cui l'obiettivo A svanì presto e il campionato si risolse in una triste agonia.

Certo, ma dalla prima condanna del 80 e nel vedere mio padre soffrire, mi fece scattare un amore ancor più forte

geddy

Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #11 : Giovedì 18 Ottobre 2018, 22:10:28 »
Ma certo. Io li massacravo pure in quel lustro tremendo, 1980-85, e ce ne voleva di coraggio e argomenti. Ma "le romane" era finito. Loro erano salpati per un'altra dimensione. Noi invece quel gradino lo avevamo sceso. Era davvero Espanyol e Barcellona.
Non lo so Zap, non conosco i tifosi dell' espanyol. Ne quelli del barcellona. Hai ragione loro non erano piu quelli dei 70. Che una volta sinvinceva noi e una loro, questo e' vero. Qualcosa cambio'. Pero loro vinsero lo scudetto e da noi torno' Long John. Che poi ando' come ando', sono d'accordo. Pero' urlare Girgio Chinaglia e' il grido di battaglia valeva mille concerti al circo massimo.

Beh dai al Chinaglia day c'era Cabanas, sul messaggero scrissero pure che ce lo compravamo.

darienzo

Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #12 : Venerdì 19 Ottobre 2018, 07:52:09 »
Romero e Cabanas, i due gioiellini del Cosmos che Chinaglia voleva portare alla Lazio


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Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #13 : Venerdì 19 Ottobre 2018, 09:20:44 »
Tra i ricordi allo stadio, un Lazio-Cosmos 4-3, 28 ottobre 1980. C'erano Franz e Neeskens, mi pare. Un bell'amarcord. Mai capito perché questa partita non viene mai ricordata, dai cantori dei vari Chinaglia Day.
La trasmettono spessissimo su Lazio Style Channel.

darienzo

Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #14 : Venerdì 19 Ottobre 2018, 09:42:05 »
Ci accorgiamo di un topic "gemello" altrove.

Vogliamo i gentlemen in esclusiva

 :home:

ThomasDoll

Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #15 : Venerdì 19 Ottobre 2018, 09:44:26 »
qualcuno di voi era presente al derby Paparelli?

darienzo

Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #16 : Venerdì 19 Ottobre 2018, 09:50:57 »
Ci vorrebbero laziali un poco più navigati per rispondere su questa questione. Pensiamo al Sig.Bowie o forse anche al Sig. Merlino, per non dire del vecchio Lovati da tempo immemore latitante su queste frequenze.

Noi apprendemmo la notizia da Lamberto Giorgi, visto che come gran parte degli sportivi romani di quell'epoca seguivamo i match in quel modo.

Eravamo ancora troppo piccoli per andare allo stadio per conto nostro, a meno di qualche episodica compagnia paterna (e non certo per il derby, di norma si sceglievano partite tranquille: Ascoli, Cesena, Cagliari, etc.)

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Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #17 : Venerdì 19 Ottobre 2018, 09:57:58 »
Ci accorgiamo di un topic "gemello" altrove.

Vogliamo i gentlemen in esclusiva

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 :D :D :D :D....scrivo pure su Lazionet, anche se preferisco questo Forum,...penso non sia un problema... ;)
Cmq il senso del post, oltre che di amarcord, quello di conoscere la realtà dei tifosi di quel tempo, e non parlo dei bambini, o di ciò che ci viene, per forza di cose, romanzato, ma del quotidiano, di come davvero si viveva in Città, ma anche altrove, questa epoca d'oro del calcio italiano, allorquando a tutti era dato sognare, tranne che ai Laziali, in una epoca dove veniva dato inizio al grande fenomeno del calcio in TV, esploso in quegli anni.

darienzo

Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #18 : Venerdì 19 Ottobre 2018, 10:06:29 »
A proposito di sogni quando arrivò Long John un bel fremito seppure illusorio lo avemmo anche noi.

I primi nomi eccellentissimi che sembravano potersi materializzare furono quelli di Zico, Socrates e Junior in ordine decrescente come capacità di aizzare le folle.

Poi arrivò invece Joao Batista per un contraltare simbolico con Falcao (Gremio vs Inter de Porto Alegre, Mama Belmira vs Mama Azise) a cui doveva affiancarsi un ottimo elemento come Bruno Pezzey.

Invece i soldi finirono subito e gli amici di Chinaglia si dileguarono (chi ricorda quella pletora di italo-americani che doveva affiancare Giorgione coi nomi simili a un casting per The Sopranos?), alla fine dovemmo bussare alla concessione juventina per Michelino Laudrup

geddy

Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #19 : Venerdì 19 Ottobre 2018, 10:11:27 »
Il goal di Laudrup all'Inter è uno dei ricordi più entusiasmanti da quando seguo il calcio. Insieme alla punizione di Giordano.