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Ogni struttura ha le sue componenti portanti, i suoi pilastri insostituibili. Anche la
Lazio non si comporta diversamente. E soprattutto la Lazio di Inzaghi. Come riportato dalla consueta rassegna stampa di Radiosei, il mister piacentino sa bene a chi affidarsi:
Senad Lulic è uno di questi. La Lazio pende a sinistra, è vero, perché da quelle parti il bosniaco da vita a un vero e proprio campo gravitazionale: i palloni vengono spinti con veemenza nella metà campo avversaria, grazie alle sue rincorse di cuore e grinta. I dati sono impressionanti: 81 partite disputate nelle 92 totali con Inzaghi in panchina. Domani, contro l’Inter, avrà modo per riscattarsi: si fece espellere in quella partita del 20 maggio, lasciando i suoi in 10. La gara era ferma ancora sul 2 a 2, qualificazione Champions League in tasca. Senza di lui in campo la situazione si è aggravata più di quanto già non lo fosse, fino al vantaggio definitivo dell’Inter. La sua forza è fatta di continuità e costanza: quest’anno si è fermato solo alla prima con il Napoli, proprio per scontare l’espulsione rimediata con i nerazzurri. Poi, sempre in campo a spingere la Lazio e i suoi compagni. Numeri in linea con quelli dello scorso campionato, in cui Lulic ha presenziato in 35 partite su 38.
CONTRO L’INTER – Con il club di Milano Senad Lulic ha qualche conto in sospeso: oltre all’espulsione del 20 maggio scorso, ne rimediò un’altra nella stagione 2016/17. Anche quella volta, la Lazio perse la partita, per 3 a 1. Forse è il periodo dell’anno che non porta fortuna al bosniaco: era il 21 maggio. Però, differenza sostanziale, non c’era nulla in palio. Domani ci sarà modo per riscattarsi, mettere di nuovo le cose in chiaro. Lulic lo sa bene: quella fascia sinistra è il suo regno, i nerazzurri sono avvertiti.
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