Autore Topic: FOCUS - Lazio, analisi delle prime dieci giornate: ecco cosa migliorare  (Letto 482 volte)

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                           La posizione della Lazio in classifica non può far storcere il naso: quarta, con il Milan a pari punti. Però, quello che preoccupa, è l’approccio alle partite che contano. Contro le dirette avversarie per la qualificazione Champions, i biancocelesti non riescono mai a fare bottino. Essere grandi con i piccoli e piccoli con i grandi, a volte, può essere rischioso. Inoltre, prendendo come riferimento la scorsa stagione, diversi meccanismi sembrano essersi inceppati. La difesa ancora non restituisce certezze, quelle certezze che tutti si auguravano di acquisire dopo i tanti gol subìti nella precedente annata. A centrocampo è mancato un nome su tutti: Milinkovic-Savic. Era questo il perno fondamentale di una metà campo solida e geniale. Lì davanti, per completare l’analisi, non c’è più quell’industria del gol tanto laboriosa nello scorso campionato. Manca il guizzo vincente, l’affondo cinico che gonfia la rete e spezza le gambe all’avversario.



LA DIFESA – Sono 12 i gol subìti dai biancocelesti, in queste prime 10 partite di Serie A. In una ipotetica classifica relativa a tale dato, la Lazio sarebbe ottava. Troppo poco, soprattutto per il reparto che più rigorosamente andava puntellato. Possiamo analizzare in maniera più approfondita alcuni dati chiave. La media dei contrasti vinti a partita è pari a 16.6, con 11.7 passaggi intercettati. La difesa, nel complesso, non risulta essere particolarmente fallosa, con una media di 12.6 falli commessi a partita. La Lazio è sedicesima, da questo punto di vista. Acerbi, erede di de Vrij, fa quello che può per proteggere la porta e Strakosha, ma non sempre le cose vanno per il verso giusto.



IL CENTROCAMPO – Un nome, l’abbiamo già fatto: mancano le grandi giocate di Milinkovic. Il serbo segnava e faceva segnare. Al momento è fermo a un gol e a un assist. Troppo poco, dopo dieci giornate di Serie A. Da lui ci si aspetta di più. A metà campo, soprattutto nei big match, la Lazio non riesce ad imporre gioco e ritmo. Per quanto riguarda il possesso palla i biancocelesti si posizionano dodicesimi in campionato. La percentuale di precisione nei passaggi è di 82.4%, dato da decima posizione. La Lazio è più statica, meno sorprendente nelle ripartenze e nelle giocate illuminanti. Sono 107507 i chilometri percorsi dai biancocelesti in totale, che da questo punto di vista si posizionano undicesimi in partita.



L’ATTACCO – Sono 13 i gol messi a segno dagli uomini di Inzaghi in questo primo scorcio di campionato. A tenere alto il nome dell’attacco biancoceleste, manco a dirlo, è ancora Immobile. La punta partenopea ha gonfiato 6 volte la rete, in questa stagione. Praticamente la metà dei gol totali. Ma ancora non è ravvisabile quella forza travolgente dello scorso campionato. A mancare è stato soprattutto l'estro di Luis Alberto, in grado lo scorso anno di pennellare assist perfetti, solamente da spingere in rete. La media tiri a partita è di 16.1, ma è di 4.3 quella dei palloni arrivati nello specchio della porta. L’azione è più confusa e meno brillante, rispetto alle magie regalate precedentemente. Saltare l’uomo diventa sempre più difficile, meno efficace. La media dei dribbling per match è di 7.1. Da sottolineare, anche se non può essere presa come scusante, che a volte la fortuna non proprio gira nel verso giusto: 4 i legni colpiti dalla Lazio. Quello di Acerbi nella prima di campionato contro il Napoli, ad esempio, avrebbe potuto cambiare le sorti della gara.



         

         

   



               

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