Autore Topic: Scandalo Superlega.....  (Letto 1144 volte)

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Offline gentlemen

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Scandalo Superlega.....
« : Sabato 3 Novembre 2018, 10:29:39 »
Operazione Super League: così le grandi squadre si sono comprate il calcio
Una Superlega europea del pallone. Un campionato riservato alle squadre più ricche e potenti, quelle con i bilanci gonfiati da sponsor e tv, pronte a pagare stipendi multimilionari ai loro campioni. Niente retrocessioni, ma porte aperte, semmai, a pochi, selezionati club. Questo, in estrema sintesi, il progetto studiato dai padroni del calcio continentale, società come Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco e anche la Juventus, per moltiplicare i loro ricavi e, di fatto, mettere fuori gioco i tornei nazionali, destinati a perdere audience e quindi introiti.
Le carte che descrivono nei dettagli il piano elaborato fin dal 2016 con l'attiva partecipazione, tra gli altri, del presidente della Juve, Andrea Agnelli, emergono dalla gigantesca banca dati di Football Leaks, milioni di documenti ottenuti dal settimanale tedesco Der Spiegel e analizzati da L'Espresso insieme agli altri partner internazionali del consorzio giornalistico Eic (European investigative collaborations).

Più volte rivisto e corretto, il progetto è ancora di stretta attualità. Risale al 22 ottobre scorso una lettera della società di consulenza Key Capital Partners al presidente del Real Madrid, Florentino Perez, in cui si descrive la creazione di una società che avrebbe come azionisti 11 grandi squadre. E cioè le italiane Juventus e Milan, insieme a Paris Saint Germain e Bayern Monaco, le spagnole Real Madrid e Barcellona, le inglesi Arsenal, Chelsea, Liverpool e le due di Manchester, il City e lo United. Il documento appare come una prima bozza di accordo destinato con ogni probabilità a essere integrato nei prossimi mesi. Di certo però la lega dei big del pallone sembra determinata a prendere il posto della Uefa, l’associazione delle federazioni dei Paesi europei che gestisce le competizioni continentali, a cominciare dalla Champions League.

La nuova società, di cui il Real Madrid sarebbe il maggior azionista con il 18 per cento circa del capitale, avrebbe il compito di fissare i criteri per la distribuzione dei proventi televisivi, oltre a decidere e applicare le norme che regolano il nuovo campionato su scala continentale, un torneo che lascerebbe ai singoli campionati nazionali, riservati alle squadre di media grandezza, soltanto le briciole della torta miliardaria del calcio. Nella bozza che compare tra le carte di Football Leaks si legge che oltre agli 11 membri fondatori, la futura Superlega potrebbe contare anche sulla partecipazione di altre cinque squadre: le italiane Inter e Roma, l’Atletico Madrid, l’Olympique Marsiglia e il Borussia Dortmund.

Dai documenti analizzati da L’Espresso con gli altri partner del consorzio Eic, emerge che già due anni fa le big seven del calcio europeo erano pronte a scendere in campo per fare piazza pulita dei tradizionali assetti del calcio europeo. Il 31 marzo del 2016 i rappresentanti di Real Madrid, Barcellona, Bayern, Juventus, Milan, Manchester United e Arsenal si erano dati appuntamento in un lussuoso hotel di Zurigo con l’obiettivo di passare alla fase operativa del progetto Superleague. Dopo aver raggiunto una prima intesa, l’operazione non è poi andata in porto, ma il gruppetto delle sette grandi squadre è comunque riuscito a cambiare le regole del gioco in modo da aumentare i propri profitti.

Le carte di Football Leaks descrivono nei dettagli il negoziato tra i manager delle grandi squadre e l’Uefa, a cui è stata prospettata senza troppi giri di parole la prossima creazione di una Champions League alternativa. A partire da maggio del 2016 e poi per tutta l’estate seguente si sono susseguiti gli incontri per trovare un accordo. La trattativa, secondo quanto risulta dai documenti, è stata in buona parte gestita, per conto delle big seven, da Karl-Heinz Rumenigge, l’ex attaccante tedesco passato alla presidenza del Bayern, insieme ad Andrea Agnelli.

Con il presidente Michel Platini sospeso dall’incarico perché coinvolto in un’inchiesta giudiziaria sulla gestione finanziaria dell’associazione e il suo braccio destro Gianni Infantino passato a dirigere la Fifa, in quelle settimane l’Uefa era provvisoriamente diretta dal segretario generale, il greco Theodore Theodoridis. E proprio quest’ultimo ha infine alzato bandiera bianca avallando una riforma della Champions League, annunciata ad agosto del 2016 ed entrata in vigore a partire da questa stagione, che finisce per destinare risorse ancora maggiori alle squadre più forti. Ovvero quelle che minacciavano di lasciare l’Uefa per lanciare un nuovo campionato.

Ogni anno, il massimo torneo continentale per club muove oltre 2 miliardi di euro. Un fiume di denaro che secondo le previsioni della stessa Uefa potrebbe crescere fino a 3,2 miliardi entro il 2021. Con il nuovo meccanismo di distribuzione delle risorse, ogni società incassa una somma che dipende per il 25 per cento dai risultati raggiunti nelle precedenti edizioni della Champions League e per un altro 15 per cento dal valore dei diritti tv incassati nel proprio Paese. In precedenza, invece, erano solo i proventi televisivi incassati in patria a determinare per il 40 per cento l’entità delle risorse destinate a ciascun club. La novità finisce per favorire le squadre più ricche, le stesse che negli ultimi anni hanno raggiunto con maggiore frequenza i turni finali della Champions. Inoltre anche i cosiddetti “contributi di solidarietà” pagati dalle società maggiori a quelle più piccole sono stati rivisti in modo da favorire le prime.

I documenti di Football Leaks fanno anche per la prima volta un bilancio della riforma: i club minori, quelli che giocano la Europa League, perdono in totale circa 60 milioni di euro all’anno, mentre quelli che partecipano alla Champions guadagnano 150 milioni in più per stagione. E così, nell’Europa del calcio, aumenta il vantaggio delle squadre maggiori su tutte le altre. Fino a quando la distanza sarà così ampia da sembrare incolmabile e i big del pallone potranno tornare a chiedere di giocare un campionato studiato su misura per i padroni del business.

http://espresso.repubblica.it/inchieste/2018/11/02/news/operazione-super-league-cosi-le-grandi-squadre-si-sono-comprate-il-calcio-europeo-1.328263



Qualche anno fa su Juventus Tv, fino a 2 mesi fa in chiaro su SKY, trasmettevano una trasmissione gradevole e ben realizzata, che ripercorreva le stagioni del passato, non solo in ottica esclusiva del club bianconera, attraverso anche le immagini ed i racconti dell'epoca, ebbene c'è uno stralcio di video della Domenica Sportiva del 1983 in cui lo scrittore e giornalista Giovanni Arpino racconta il suo doloroso ma inesorabile distacco dal calcio, di cui era accesso appassionato e narratore; il motivo che l'illustre scrittore mette alla base di questo distacco è l'ascesa del cosiddetto "calcio moderno", e non certo da un punto di vista tattico o di gioco, ma per l'ascesa, disgraziata, degli sponsor, i quali, secondo lo scrittore, avranno negli anni futuri un effetto dirompente e distruttivo sul calcio stesso, ancor peggio delle guerre mondiali.
A corollario di queste parole, con lo stupore quasi divertito ed incuriosito del conduttore Tito Stagno e di un giovane Mario Sconcerti, Giovanni Arpino precisa che gli sponsor, con le loro leggi inesorabili del mercato, saranno irrefrenabili, e non si fermeranno davanti a niente, travolgendo tutto, passione dei tifosi compreso, facendo retrocedere in secondo-terzo piano la figura del tifoso appassionato, e che il calcio, visto come massima espressione sportiva popolare, soccomberà, nel senso che il calcioaveva resistito anche a due guerre mondiali, ma non sopravvivrà alle inesorabili, ciniche, leggi del mercato e del danaro.
Sto cercando il video su Youtube ma non l'ho trovato ancora...credetemi, quando l'ho ascoltato ho davvero sgranato gli occhi, ed eravamo nell'autunno 1983....questi erano le grandi figure intellettuali del giornalismo di un tempo, e non i narratori anonimi e populisti con il megafono che abbiamo in questi anni, magari alcuni sono anche bravi, ma vengono stoppati se si azzardano a fare riflessioni ragionate.
Io lo dico da anni, la prima vera rivoluzione, e parlo di regole di gioco, è avvenuta alla vigilia dei Mondiali in USA, primo Paese fuori dalla tradizione del pallone assegnatario di un Mondiale di Calcio, considerato uno sport minore; il calcio viene rovinato e rivoluzionato perché bisogna renderlo appetibile per gli sponsor americani, per i soldi, e per catturare l'interesse del pubblico americano, che mal digeriva il calcio tradizionale, fatto anche di melina, falli, e partite che finivano per 0-0 (che invece per i nostri sopraffini intellettuali Europei, come Gianni Brera, rappresentavano l'epilogo della "partita perfetta") introducendo regole quali le ammonizioni più facili, espulsioni da ultimo uomo, divieto al portiere di raccogliere la palla con le mani da passaggio di un compagno...ed altre riforme che hanno reso più semplice, ma anche più noioso, il gioco, facilitando il goal e quindi allargando la forbice tra le squadre più forti e meno forti, di fatto rendendo scontato l'esito di tantissime partite.
L'esigenza di creare una Superlega è figlia di quella assurda rivoluzione, perché molte partite sono dall'esito prevedibile, per cui l'interesse dall'esito non scontato è dato esclusivamente dal confronto di squadre forti e ricche.
Uno dei punti di forza del calcio rispetto agli altri sport, ed è anche uno dei motivi della sua globale popolarità, è che pur a fronte di un divario tecnico enorme, e di una prestazione meno brillante e tecnica, la squadra più debole, anche utilizzando un gioco ostruzionistico, potesse vincere o cmq non perdere....per le logiche "perbeniste" americane questo facevano del Soccer (loro oscena denominazione) un qualcosa di illogico.
L'altra riforma che sta tuttora distruggendo il calcio è stata l'istituzione della Champions League, con l'assurda distribuzione di soldi e ricavi che traccia un solco sempre più ampio tra squadre, eliminando anche la voglia di vincere un Trofeo (vero obiettivo di un Club e logica di una competizione), a scapito di una mera partecipazione ad una coppa il cui fine è solo il guadagno economico, per cui oggi per un Club, e prendo ad esempio la culla del Football, l'Inghilterra, è meglio arrivare quarti, che arrivare quinti e vincere una FA CUP.....una volta ciò sarebbe stato impensabile.
La verità è che stanno uccidendo il calcio, ed i colpevoli sono ben noti.

Offline Jim Bowie

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Re:Scandalo Superlega.....
« Risposta #1 : Sabato 3 Novembre 2018, 16:56:20 »
Stanno uccidendo il calcio?
Da mo che il calcio e' morto dalla sentenza Bosman.
Oggi esiste l'industria calcio, fatta dall'economia finanziaria e di servizi. (plusvalenze e TV)
Vi servono i giornali e gli scandali per capirlo?
L'IMPERATORE aveva capito in anticipo anche questo!
Gran cervello Sergio.
Geronzi mai smettero' di salutarti con un bel limortaccitua fino alla settima generazione.
Ex En_rui da Shanghai

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"Forza Lazio"
till i die

Sarri uomo di Principi non di Opportunita'

Antiromanista si nasce non ci si diventa, ed io modestamente lo nacqui!

Pomata

Re:Scandalo Superlega.....
« Risposta #2 : Domenica 4 Novembre 2018, 16:59:01 »
E la Uefa ha sorvolato sul fair play finanziario di PSG e City per tenersele buone e non perdere la torta...

Zapruder

Re:Scandalo Superlega.....
« Risposta #3 : Domenica 4 Novembre 2018, 19:03:17 »
Tutto giusto, con due note:

1) articoli e dichiarazioni sul bel calcio di una volta si susseguono dal 1919 almeno;

2) "soccer" (contrazione di "association footballer") è un termine inventato dagli inglesi.

ThomasDoll

Re:Scandalo Superlega.....
« Risposta #4 : Domenica 4 Novembre 2018, 19:06:28 »
fate sta cazzo de NBA, così ce compra un magnate e vincemio