Autore Topic: FOCUS - Cataldi 50 Special, adesso si torna a fare sul serio: a marce ingranate verso il riscatto  (Letto 436 volte)

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                           Cosa hanno in comune Cesare Cremonini e Danilo Cataldi? Più o meno niente. Uno è bolognese, ha 38 anni e nella vita fa il cantautore. L'altro è romano, di anni ne ha 24 ed è un calciatore. Entrambi hanno messo piede almeno una volta sul prato dell'Olimpico, è vero, ma mentre uno cantava canzoni, l'altro correva dietro a un pallone. Insomma, non sembra esserci un punto nell'universo in cui i loro destini si siano mai incontrati. Ma le apparenze a volte ingannano, bisogna scavare più a fondo. E allora ciò che li accomuna esce allo scoperto: è il cinquanta. Il numero di serie della Vespa Special resa ancora più celebre dal singolo dei Lunapop, il primo grande successo firmato Cremonini. E sempre 50 sono le presenze che contro la Spal Cataldi ha raggiunto con la maglia della Lazio, il primo grande successo della sua carriera. Ma sapete quando Cremonini iniziò a scrivere "50 Special"? Dopo una batosta che chi lo amava di più - in quel caso la madre - gli rifilò - in quel caso con una chitarra - sulla schiena. E niente meglio del gol siglato da Cataldi contro la squadra di Semplici potrebbe confermare che a volte una chitarra spaccata sulla schiena sia proprio ciò di cui si ha bisogno.



ROSSE DI FUOCO, COMINCIA LA DANZA - Quella che vi stiamo per raccontare è la storia di chi ha dovuto sbattere più volte la testa addosso a un palo per capire che quella che aveva intrapreso non fosse proprio la traiettoria più giusta. O più semplicemente sono i primi anni della carriera di un ragazzo come tanti, con più brama di diventare uomo che barba sul viso. Danilo Cataldi è cresciuto nell'Ottavia ed è arrivato nel settore giovanile biancoceleste nel 2006, quando aveva appena 12 anni. Per questo è a tutti gli effetti parte di quel patrimonio di cui la Lazio non ha mai smesso di essere fiera. Dopo soli sei anni vantava già un ruolo da titolare nella squadra della Primavera che proprio in quella stagione - 2012/2013 - avrebbe vinto il campionato (doppietta in finale con l'Atalanta). Da quel momento in poi iniziano gli anni della gavetta: Danilo svolge la preparazione atletica con la squadra e poi parte alla volta di Crotone, perché prima della barba un uomo deve "farsi le ossa". Dopo un'annata - 2013/2014 - fatta di 35 presenze e 4 reti, torna alla Lazio. Freme dalla voglia di fare il suo esordio in prima squadra. Per lui, romano e da sempre laziale, sarebbe un vero sogno. Ma ecco il primo palo: un infortunio lo fa uscire di scena almeno fino all'inizio del 2015. 



CON LE ALI SOTTO AI PIEDI - E dopo lavoro e pazienza, il 18 gennaio del 2015 arriva il momento del suo debutto. La Lazio è di scena all'Olimpico. Dall'altra parte della linea di centrocampo c'è il Napoli di Benitez. La squadra di Pioli è sotto di un gol e non riesce a trovare il pareggio. A otto minuti dalla fine il mister biancoceleste prende la decisione tanto attesa: fuori Parolo, dentro Cataldi. Il pubblico dell'Olimpico, seppur amareggiato dal risultato, lo saluta con un applauso entusiasmante. Cataldi è al settimo cielo. E sarà solo la prima delle tante soddisfazioni, perché in quella stagione - 2014/2015 - collezionerà ben 21 presenze tra campionato e Coppa Italia. E sicuramente ne ricorderà una: è il 9 marzo dello stesso anno, il 2015, la Lazio sta vincendo 3 a 0 in casa contro la Fiorentina (il match si chiuderà sul 4-0) e Mauri a dieci minuti dal termine è pronto a lasciare spazio a Onazi. Il capitano si sfila la fascia, si scambia uno sguardo d'intesa con Stefan Radu e poi entrambi raggiungono Cataldi, in campo già dal primo minuto. Di comune accordo passano a lui la fascia e Cataldi quasi non ci crede. È il suo battesimo, il primo step del rituale che compie ogni futuro capitano. 



LA SCUOLA NON VA  - Anche la stagione successiva - 2015/2016 -  procede nel migliore dei modi. Sotto la guida attenta di Pioli fa il suo esordio in Europa League nel match contro il Saint-Etienne del primo ottobre del 2015. Nel dicembre dello stesso anno realizza il suo primo gol con l'aquila sul petto e trascina la Lazio verso la vittoria battendo l'Udinese negli ottavi di finale di Coppa Italia. A sette giorni dalla fine di gennaio 2016 arriva anche la prima rete in Serie A (Lazio - Chievo 4-1). Ma proprio nello stesso anno Pioli, l'uomo che aveva scommesso su di lui fin da subito, viene esonerato. Ad aprile sulla panchina della Lazio arriva Inzaghi. In quella squadra che sta cercando di ritrovare se stessa non sembra esserci tanto spazio per Cataldi. E per il suo bene, nel gennaio del 2017, la società sceglie di affidarlo in prestito al Genoa, dove avrebbe potuto continuare a crescere. Ma Danilo avrebbe voluto farlo in casa propria e subito dopo la partenza si rivolge ai suoi tifosi. Sceglie la foto che lo ritrae con la fascia da capitano tra i denti - perché è con quelli che avrebbe voluto conquistarla - e scrive: "Amo questa maglia, amo questa città, amo la Lazio con tutto il cuore e sarà così sempre. Voglio diventare un punto fermo per questa squadra e per questo mi sono dovuto allontanare. Non ho abbandonato la Lazio". 



UNA VESPA MI PORTERÀ FUORI CITTÀ - Inizia il periodo al Genoa, ma Cataldi sente la mancanza della sua squadra, della sua città e della sua famiglia. Con lui c'è Elisa, la sua ragazza e futura sposa, che gli sta vicino e lo supporta. I nervi, a fior di pelle per la brutta annata della squadra ligure, scattano proprio in occasione del match contro la Lazio. Nella sfida del 17 aprile 2017 Pandev segna il gol del momentaneo vantaggio e Cataldi esulta come avrebbe dovuto evitare di fare. È una reazione che non sfugge a nessuno, tantomeno al cuore della tifoseria biancoceleste, che gli manda questo messaggio: "Per te a Roma non c'è più posto". Eccola la batosta che arriva sulla schiena, lì dove aveva mirato anche la madre di Cremonini, stufa di sentire il ragazzo suonare da mattina a sera senza scopo. Cataldi trova le parole e risponde: "Questo è il mio percorso, ora sono con la testa al Genoa. Come sempre e per sempre sarò legato ai colori biancocelesti". Dopo il Genoa è la volta del Benevento e il centrocampista romano sa che se la società campana non si dovesse salvare farebbe ritorno a Roma. Con tutti gli aspetti positivi e negativi del caso.



A MARCE INGRANATE DALLA PRIMA ALLA QUARTA - Cataldi torna alla Lazio e con la sua squadra svolge la preparazione estiva. Per riscattare la sua immagine ce la mette tutta e forse anche di più. Mister Inzaghi è contento e soddisfatto del suo lavoro e insieme alla società decide di dargli una nuova occasione per la stagione in corso. Prima gioca per due minuti contro il Napoli, poi 16 a Marsiglia e infine ne trascorre 56 in campo contro l'Inter. Contro la Spal la sua grande chance: va in campo dal primo minuto e festeggia le sue 50 presenze con la Lazio. A calpestare il prato verde c'è un Cataldi nuovo, che si è dovuto reinventare. Così come è stato costretto a fare Cremonini, che con la chitarra rotta ha dovuto riparare sul pianoforte e ha composto "50 Special". Il centrocampista ci mette l'anima e si fa due importantissimi regali: un assist e un gol. In cambio riceve l'abbraccio dell'Olimpico, che torna a gridare il suo nome.



         

         

   



               

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