E' scomparso Felice Pulici

[Arch]

Un'altra leggenda che non c'è più.  Uomo e portiere straordinario. Ciao, Felice.

[fish_mark]

Un grande come calciatore dirigente e uomo.

Quando parlava di lazio gli brillavsno gli occhi

L ho visto in una libreria raccontare il suo Lazio foggia del 1974
Un racconto toccante.

Ciao felice tu sei un pezzo di Lazio grande cosi.

[fish_mark]

l ho visto un paio di anni fa in una libreria per un libro di cerracchuo. Racconto.il suo lazio foggia del 1974. Alla fine della partita corse in clinica perche la mogli e partorì il suo.primp figlio. Immagina la confusione in lui di quel giorno. Poi si perse la maglia n. 1 di si giorno. Gliela ritrovò  dentro casa il suocero. È ce la porto in libreria. Gli brillavsno gli occhi a parlare di Lazio e di quella lazio.
Quanto ci ha voluto bene e quanto gli abbiamo voluto bene. Gran portiere ma soprattutto grande uomo

[geddy]

Il nostro portiere.

[dukenduke]

Il portiere.

[Jim Bowie]

Addio Felice, portiereno della mia generazione

[Matita]

Riposi in pace.

La squadra del 74 pian piano sta tornando a comandare.

[MCM]

Cavolo
Rip

[LaLazioMia]

Addio Felice. Sei stato un grande portiere ed un grandissimo Laziale. Chi ha avuto modo di conoscerti personalmente può testimoniare la tua immensa umanità, altruismo e competenza, forse unica nel calcio e nella vita.
Ciao amico mio, ti ho voluto bene perché meglio di tutti hai impersonato il vero e sincero tifoso laziale.
Un abbraccio ai tuoi cari ed un riposa in pace vicino a Giorgio. Mario, Aldarello e gli altri innamorati di LAZIO

[cartesio]

... e di PuliciOne mi ricordo una certa partita....

[Fabio]

  RIP

[Wasicu]

Addio Felice, con affetto e tanta stima .... 

[Frusta]

Pure lui... 

[zorba]

 

[Anselazio]

Notizia tristissima.

Il Portiere.

Ciao Felice.

 

[Ataru]

 

[Frank 73]

Ciao Campione.

[Karmilla]

Grazie di tutto.

[geddy]

[geddy]

La parata sul colpo di testa di Pellegrini e' bella quanto il goal di Giordano.

[Holly]

Mio "vicino" di quartiere, era per me un onore incontrarlo e scambiare un saluto d'intesa.

Da tempo non lo vedevo più, l'ultima volta aveva davvero una brutta cera, ma non ci volevo pensare, al peggio.

Il peggio è arrivato, ed è estremamente doloroso.

Si apre un buco nel cuore, caro Felice, con la tua scomparsa.

Una preghiera per te.

[Wild Bill Kelso]

Pulici, lo avevo conosciuto una sera a cena con Lazionet, era il periodo che stava rompendo i rapporti con Lotito (quando questì arrivò lui andò via), parlammo di tutto e chiamai mio padre per vantarmi che stavo al tavolo con lui.
Con la maglia nera e il numero 1 bianco è stato IL portiere. Non soltanto il portiere dello scudetto. Aveva un'eleganza e una portanza fisica decisamente notevole. Un laziale vero, autentico, come pochi. E quando parlava di Lazio gli brillavano gli occhi.

Me lo ricordo bene quando batteva gli scarpini sui pali della porta prima dell'inizio della partita.
E quelle mani gigantesche! Mai viste delle mani così!


I funerali ci saranno martedì alle ore 14.00 alla chiesa del Cristo Re in viale Mazzini

[ThomasDoll]

Mi aveva detto Governi della sua malattia, quando l'ho incontrato, era agosto.
Mi aveva raccontato del dissidio di Felice con Lotito e di come, nonostante tutto, avesse chiamato il Presidente per chiedergli scusa dei toni poco urbani usati, ribadendo fermamente, però, di non voler più avere a che fare con lui. Un signore.
Speravo ci fosse la possibilità di cavarsela, purtroppo è finita male.
Sono molto dispiaciuto, era una persona davvero squisita.

[Il frigorifero]

RIP

E grazie di tutto.

[disabitato]

Bruttissima notizia.

[robylele]

Persona squisita e laziale come pochi.
Il suo passaggio dal Novara alla Lazio l'avrò sentito 20 volte e senza mai stancarmi.

Un vero signore. Ciao Felix!

[Panzabianca]

La Tua cristallina Lazialità ci rassicurava tutti. Grazie Felice.
Ciao

[Eagles71]

Un Laziale di quelli che non ti stancheresti mai di averlo nella famiglia, l'ho visto alcune volte di sfuggita, e una volta gli ho stretto la mano dietro la tribuna di Bergamo prima di un' Atalanta-Lazio, rimase stupito credo dal mio accento non romano, quando lo chiamai e gli dissi Forza Lazio, ciao Felice, grazie di esserci stato, che la terra ti sia lieve...

[fish_mark]

Nel ricordare Pulici si parla del giocatore, ma forse - soltanto per distrazione o per emozione - non si parla abbastanza del dirigente. Che è stato grande anche lì.

Nella Lazio di Cragnotti che ci porta al vertice del calcio mondiale c'è anche lui come dirigente artefice anche lui di quella corazzata che tante soddisfazioni fu capace di darci.

Un solo grande rammarico, veramente grande. Non averlo più avuto con noi in società dall'ormai lontano 2006. Lungi da me riprendere una polemica quotidiana contro la proprietà attuale - non mi interessa e non è davvero il caso - ma sarebbe stato bello avere ancora Felice Pulici nella dirigenza: la Lazio avrebbe fatto ancora meglio, sarebbe stata sicuramente ancora più in alto.

CIAO FELICE

[Archeolatium]

Tutta la Redazione di Laziowiki si stringe alla famiglia. Un altro campione che ci lascia...un'altra leggenda che nasce.

Ciao Felix

[San Tommaso]

.

Felice Pulici l'ho conosciuto di persona all'Università.
Entrambi "studenti lavoratori", abbiamo sostenuto lo stesso giorno l'esame di Politica Economica col professor Romani.

Per me e per gli altri tifosi laziali presenti in Istituto era difficile contenere l'emozione di avere -in quel momento- tra di noi un nostro Mito; ed ancora più difficile era tentare di spiegare quelle sensazioni agli altri studenti, forèsti o della sponda sbagliata della tifoseria cittadina, che ci interrogavano con gli sguardi.

Per ingannare l'attesa, ci raccontò di quando -lasciata la Lazio dello scudetto- era approdato all' Ascoli "dei record" (dalla stagione '78-'79 a quella '80-'81) e veniva "costretto", lui che era il portiere dello scudetto, dal suo nuovo capitano Adelio Moro a restare un'ora in più -dopo l'allenamento - sul campo del "Cino Del Duca", sul far della sera, per una sessione di calci di rigore.

I due, lombardi entrambi, si applicavano con dedizione ed impegno, nonostante non fossero più dei novellini (uno aveva 30 anni passati, l'altro ci si stava avvicinando).
Quello che più appassionava Pulici, ci disse, era la costanza e la precisione con cui Moro preparava il singolo tiro.
<<Se vuoi segnare un rigore, devi prepararlo in ogni singolo dettaglio, senza lasciare niente al caso.>> ci ammonì.
E Adelio Moro lo faceva anche in allenamento. Non per niente è il recordman tuttora imbattuto di centri consecutivi dal dischetto in serie A (10 su 10)!
Ma quello che rendeva tutto più straordinario era -continuava nel racconto- che Moro gli .. anticipava "dove" lo avrebbe tirato.
<<Te lo tiro a destra!>>, e tirava a destra. <<Questo, a sinistra.>>, e via, a sinistra. Come in un patto tra gentiluomini.
Pulici, nonostante il piccolo vantaggio, ne parava pochini. O nessuno.
E l'inca..volatura  era mitigata solo dalla profonda ammirazione per la professionalità del proprio compagno, in quell'occasione avversario.

E ad un rigore era legato uno dei suoi ricordi più belli.
Nel '73 ne aveva parato uno addirittura a Gianni Rivera (l'unico che sbagliò nell'intera stagione), fresco di Pallone d'Oro.
Dalla contentezza, prese il pallone e fece per uscire dal campo.
E a Lo Bello senior, che gli chiedeva cosa diavolo stesse facendo, rispose pressappoco così : <<Un'orgasmo così non lo proverò mai più! Voglio andarmene a casa!>>.

E te ne sei andato, Felice Mosè Pulici, lasciandoci il cuore gonfio di tristezza e di tanti bei ricordi. Calciatore e persona d'altri tempi. Grazie di esserci stato.

[giamma]

Un altro grande Laziale in meno, un pezzo dello scudetto '74 era suo.

[Arch]

Nel Campionato di Lassù solo il Grande Torino ci può creare problemi.

[MagoMerlino]

Condoglianze alla famiglia. E' stato un grande uomo.

[Aquila Maremmana]

Sono diventato portiere grazie a Lui. In allenamento mi ero fatto comprare da mia mamma una maglia nera con il numero 1 bianco. Come fisicità e come carattere mi ricordava tanto il mio babbo. Infinita tristezza, ma infinita gratitudine!

[robylele]

Nel Campionato di Lassù solo il Grande Torino ci può creare problemi.

bella questa!!   

[ThomasDoll]

l'unica volta che in vita mia ho visto un 10+ dato in pagella a un calciatore fu sul Messaggero, il giorno dopo una tappa fondamentale dello scudetto del '74, Milan-Lazio 0-0. Lui parò l'impossibile.

[San Tommaso]

l'unica volta che in vita mia ho visto un 10+ dato in pagella a un calciatore fu sul Messaggero, il giorno dopo una tappa fondamentale dello scudetto del '74, Milan-Lazio 0-0. Lui parò l'impossibile.

La pagella in questione.


http://www.laziowiki.org/wiki/File:Messaggero21apr1974a.jpg#file

[ThomasDoll]

E. B., la firma, chi sarà stato? Bendoni? Ma scriveva sul Tempo...
Il ritaglio ha fatto saltare il +, che poi è riportato nel testo

[gentlemen]

"...La Lazio non è una squadra di calcio.La Lazio ti entra dentro,ti cattura,è ...lei che ti sceglie,e come i giovani figli di Sparta attrae a sè solo chi è disposto a soffrire, perchè quando c'è la Lazio in mezzo non c'è mai nulla di facile...."
FELICE PULICI

[Zapruder]

Salta agli occhi anche il voto di Oddi.

Se ci si dovesse formare un'idea di quella squadra solo dai tabellini, parleremmo di Giancarlo come di uno dei tre più forti, assolutamente decisivo.

Anche Pulici non è stato gratificato più di tanto sul piano tecnico, né da Valcareggi né dall'iconografia. Nel '73 mancò il record di Albertosi (11 sole reti subìte in un campionato) per la sospensione di quel Milan-Lazio all'80' sull'1-0, poi recuperato e terminato 3-1: con quei due gol in più la Lazio concluse a 13 reti al passivo: parliamo in ogni caso di un bunker invalicabile, che non diventa tale senza un portiere di gran livello. L'anno dopo subì 23 reti, per via della maggiore propensione offensiva della squadra: ma fece comunque meglio di Castellini che andò in Germania come terzo, peraltro dopo un quinto posto del suo Torino. Nel '70 in Messico andarono sei cagliaritani: oltre Riva, c'erano Albertosi, Gori, Cera, Domenghini e Niccolai; la Lazio del 1974 dopo due stagioni favolose non fu per nulla presa in considerazione. Ricordo vagamente le enormi aspettative su quella Nazionale, penso - forse a posteriori è facile - che si sia trattato di un'enorme allucinazione collettiva: un gruppo scombiccherato con il dualismo Rivera-Mazzola (!) ancora irrisolto e tante mezze figure, e mi chiedo se Pulici, Oddi, D'Amico, Frustalupi, Garlaschelli avrebbero sfigurato più di quanto abbiano fatto quelli che al Mondiale ci andarono.

Pulici era un portiere molto forte, in un'epoca in cui i primi otto estremi difensori italiani sarebbero stati titolari in qualsiasi squadra del mondo, fatta eccezione per Sepp Maier.

Il terreno dell'iconografia di quella squadra a quanto pare è inesauribile, e se a lungo ho considerato stucchevole certa retorica, comincio invece a guardare a quei protagonisti con infinita ammirazione, se sono riusciti a lasciare dietro di sé una scia infinita che si allarga sempre più. In tutto questo, spero sempre non venga offuscata la dimensione TECNICA di quella squadra, che era di primissimo livello. Erano forti, fortissimi. Non scordiamolo mai.

[ThomasDoll]

la forza di uno stopper si misurava dai gol dei centravanti avversari. A Oddi non faceva gol nessuno, in quei due anni.

[geddy]

Salta agli occhi anche il voto di Oddi.

Se ci si dovesse formare un'idea di quella squadra solo dai tabellini, parleremmo di Giancarlo come di uno dei tre più forti, assolutamente decisivo.

Anche Pulici non è stato gratificato più di tanto sul piano tecnico, né da Valcareggi né dall'iconografia. Nel '73 mancò il record di Albertosi (11 sole reti subìte in un campionato) per la sospensione di quel Milan-Lazio all'80' sull'1-0, poi recuperato e terminato 3-1: con quei due gol in più la Lazio concluse a 13 reti al passivo: parliamo in ogni caso di un bunker invalicabile, che non diventa tale senza un portiere di gran livello. L'anno dopo subì 23 reti, per via della maggiore propensione offensiva della squadra: ma fece comunque meglio di Castellini che andò in Germania come terzo, peraltro dopo un quinto posto del suo Torino. Nel '70 in Messico andarono sei cagliaritani: oltre Riva, c'erano Albertosi, Gori, Cera, Domenghini e Niccolai; la Lazio del 1974 dopo due stagioni favolose non fu per nulla presa in considerazione. Ricordo vagamente le enormi aspettative su quella Nazionale, penso - forse a posteriori è facile - che si sia trattato di un'enorme allucinazione collettiva: un gruppo scombiccherato con il dualismo Rivera-Mazzola (!) ancora irrisolto e tante mezze figure, e mi chiedo se Pulici, Oddi, D'Amico, Frustalupi, Garlaschelli avrebbero sfigurato più di quanto abbiano fatto quelli che al Mondiale ci andarono.

Pulici era un portiere molto forte, in un'epoca in cui i primi otto estremi difensori italiani sarebbero stati titolari in qualsiasi squadra del mondo, fatta eccezione per Sepp Maier.

Il terreno dell'iconografia di quella squadra a quanto pare è inesauribile, e se a lungo ho considerato stucchevole certa retorica, comincio invece a guardare a quei protagonisti con infinita ammirazione, se sono riusciti a lasciare dietro di sé una scia infinita che si allarga sempre più. In tutto questo, spero sempre non venga offuscata la dimensione TECNICA di quella squadra, che era di primissimo livello. Erano forti, fortissimi. Non scordiamolo mai.

Pulici non e' stato esaltato dall'iconnografia perche e' sempre rimasto. Era dirigente gia con Chinaglia ed e' stato solido punto di riferimento pire nell'era Cragnotti. Sentirlo in radio era un piacere, di rara sapienza calcistica i suoi commenti alle partite.

[Panzabianca]

SIn tutto questo, spero sempre non venga offuscata la dimensione TECNICA di quella squadra, che era di primissimo livello. Erano forti, fortissimi. Non scordiamolo mai.