Autore Topic: Milinkovic, che succede? Da fenomeno a "normale"  (Letto 444 volte)

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Milinkovic, che succede? Da fenomeno a "normale"
« : Martedì 18 Dicembre 2018, 20:00:22 »
www.gazzetta.it



Il serbo è il fantasma del giocatore ammirato la scorsa stagione: ecco i numeri dell'involuzione. E la panchina non è più un tabù


Un dato per spiegare tutto. Un anno fa, a questo punto della stagione, Sergej Milinkovic aveva già messo a segno 7 reti (5 in campionato e 2 in Europa League), la metà di quante ne avrebbe realizzate alla fine dell’annata (14). Quest’anno è fermo a un gol, quello realizzato al Genoa a settembre. E’ vero, Il serbo di mestiere non fa il goleador, ma un anno fa faceva la differenza in tutto, realizzazioni comprese. Da "tuttocampista" immarcabile e quasi sempre decisivo si è trasformato in un giocatore normale, timido, incapace di pensare (prima ancora di realizzare) una giocata difficile.

involuzione  —

Una involuzione inattesa e per molti versi inspiegabile. All’inizio c’era l’alibi della condizione atletica da trovare. Avendo saltato la preparazione precampionato causa vacanze post Mondiale ci ha messo un po’ a carburare. Ma ormai siamo a dicembre e questa motivazione non regge più. Attorno a lui la Lazio è rimasta uguale (l’unica variazione rispetto alla scorsa stagione è stata l’arrivo di Acerbi al posto di De Vrij), quindi neppure si può ricollegare la sua flessione a cambiamenti tattici o di uomini da parte della sua squadra. Allora cos’è che non va? Dal suo entourage spiegano che è un momento così, che un giovane di 23 anni vive di alti e bassi ed è fisiologico che possa vivere un periodo di appannamento.

sovraesposizione mediatica  —

Ma è inevitabile pensare che la sovraesposizione mediatica avuta la scorsa estate abbia minato la sua tranquillità. La valutazione-monstre da parte di Lotito (150 milioni), le richieste di alcuni top club europei che gli avrebbero dato la possibilità di essere protagonista in Champions e di guadagnare cifre astronomiche hanno lasciato il segno. Anche se la Lazio non ha esitato a fargli firmare un nuovo contratto (un anno dopo il precedente rinnovo) con un ingaggio (3 milioni più bonus) che mai in precedenza era stato offerto ad alcun giocatore. Inzaghi ha cercato in tutti i modi proteggerlo ed aspettarlo. E continuerà a farlo almeno fino alla sosta di fine anno. Anche se l’ipotesi di farlo accomodare in panchina, impensabile fino a poco tempo fa, ora non è più un tabù.

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