Autore Topic: FOCUS - La Lazio e il calciomercato di gennaio: i precedenti dell’era Lotito  (Letto 358 volte)

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                           Si è alzato il sipario sul calciomercato di gennaio, con la Lazio al centro di voci su profili in entrata e in uscita. La sessione invernale rappresenta un terreno di caccia impervio per i club, visto che i calciatori di livello in uscita non sono molti e i prezzi di solito non sono al ribasso. Il club biancoceleste nell’era Lotito non ha mai rivoluzionato la squadra a metà stagione: in alcuni casi ci sono stati degli interventi decisi (2008 e 2010), in altri aggiustamenti con uno o due innesti (2005, 2006, 2007, 2011, 2012, 2015, 2018), in altri ancora invece si è scelto nella sostanza di non operare (2009, 2013, 2014, 2016, 2017). Andiamo ad analizzare nello specifico chi ha convinto e chi no tra gli acquisti e il peso di alcune cessioni.



SORPRESE - I tre colpi più importanti effettuati a gennaio sono stati Mauri, Radu e Candreva, in ordine di sbarco nella Capitale. L’ex capitano ha superato il decennio di militanza nella Lazio, mettendo il timbro sulle vittorie più belle come il 26 maggio 2013. Radu è ancora un perno fondamentale della retroguardia di Inzaghi e si prepara a festeggiare l’11° anno all’ombra del Colosseo. Per Candreva invece 4 stagioni e mezzo a livelli altissimi prima della cessione all’Inter, nonostante un inizio drammatico a causa di sue passate simpatie giallorosse. Il primo acquisto in assoluto fu Bazzani nel gennaio 2005, che fu utile alla squadra di Papadopulo invischiata nelle zone calde della classifica. Nelle due sessioni successive arrivarono Jimenez e Foggia che non hanno lasciato un segno indelebile, ma hanno rappresentato comunque innesti di qualità. Nel 2008 insieme allo sbarco di Radu ci fu il ritorno di Dabo dal Manchester City, mentre nel 2010 le difficoltà di Ballardini spinsero all’acquisto di Biava, Dias e Floccari. Tre pedine fondamentali per Edy Reja, ben presto sostituto del tecnico romagnolo alla guida dei biancocelesti. Nel 2015 fu il turno di Mauricio dallo Sporting Lisbona: alla lunga il brasiliano ha deluso le aspettative, ma nei primi 6 mesi il suo contributo è stato importante per la conquista dei preliminari di Champions League.







DELUSIONI - Caceres in uscita verso Parma è stata l’ultima delusione che il mercato di gennaio ha riservato alla Lazio. Le prime due della lista sono dei giovanissimi Handanovic e Siqueira, passati da Roma senza lasciare il segno, ma poi protagonisti di una carriera importante. Sempre nel 2006 arrivò Bonanni, autore di 6 mesi anonimi come Bianchi due stagioni più tardi. Nessuna traccia nel 2010 del nazionale tedesco Hitzlsperger, mentre nel 2011 da Sculli ci si aspettava sicuramente di più. Di Alfaro e Pereirinha se ne sono accorti in pochi, così come di Kakuta che qualcosa in più aveva nelle corde. Grande delusione Bisevac, arrivato tre anni fa con un buon curriculum ma mai convincente.



CESSIONI - Curiosa la prima cessione di gennaio dell’era Lotito, nel 2005 l’attuale tecnico Simone Inzaghi passò per 6 mesi in prestito alla Sampdoria in cambio di Bazzani. Per il resto non sono stati tanti gli addii importanti a metà stagione. Nel 2006 e 2007 Cesar e Oddo passarono rispettivamente a Inter e Milan, mentre nel 2014 il trasferimento in nerazzurro di Hernanes fece discutere per lo strascico di polemiche che generò. Nel 2010 un impalpabile Eliseu lasciò la Lazio per il Real Saragozza, iniziando una scalata che l’ha portato fino a laurearsi campione d’Europa con il Portogallo nel 2016. Durò pochi mesi l’illusione Cissé, ceduto al QPR nel 2012. Due stagioni fa Cataldi salutò direzione Genoa: anche quell’esperienza è servita per maturare e tornare a giocarsi le sue carte in biancoceleste.







         

         

   



               

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