Autore Topic: ESCLUSIVA - Lazio Nuoto a rischio sfratto, il pres. "Il nuovo bando del Comune favorisce la speculazione, non la qualità"  (Letto 434 volte)

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                           "Voglio sapere chi, a Roma, ha i titoli che abbiamo noi. Collare d'oro e Stella d'oro del Coni al merito sportivo. Sei medaglie d'oro olimpiche, due medaglie d'oro mondiali, 8 medaglie d'oro europee, più di 250 titoli nazionali assoluti individuali, 16 campionati italiani di società di nuoto, 9 di tuffi, 2 di pallanuoto. Nessuno ha i nostri numeri". Massimo Moroli - presidente della Lazio Nuoto - sciorina i successi della sezione della Polisportiva biancoceleste con l'amarezza di chi vede tutti questi traguardi minacciati da una procedura amministrativa che rischia di premiare la speculazione e non la qualità. Il guadagno e non il merito. DI sicuro, non un'esperienza di lunga data che ha ormai superato il secolo guadagnandosi posizioni di rilievo assoluto: "Siamo da 120 anni, ininterrottamente, ai vertici del movimento. Il nostro palmares non ce l'ha nessuno. Gestiamo la piscina di Garbatella, lì all'ottavo municipio, con un successo enorme. La gente è incavolata nera. Il sit-in del 2 marzo al Campidoglio è stato organizzato da un comitato di quartiere. Non accettano che tutto questo possa finire. Non c'è nessuno che abbia espresso parole diverse dall'elogio nei confronti della gestione della Lazio Nuoto. Lo stesso municipio ha deliberato una mozione all'unanimità, anche con i consiglieri del Movimento 5 Stelle, a nostro favore", ha dichiarato in esclusiva ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it.



LE PROMESSE DEL COMUNE DISATTESE - Andiamo con ordine. Tutto ha inizio con la scadenza della concessione alla Lazio Nuoto della piscina a via Giustiniano Imperatore (Garbatella), alla quale ha seguito il bando del Comune per la riassegnazione. Nonostante l'accordo che avrebbe permesso alla sezione di organizzare un piano di project financing"Il nostro problema ha una valenza generale. Prima della nostra, sono scadute 76 concessioni, la più recente due anni fa. Le altre intorno ai cinque anni fa. Noi siamo stati gli ultimi a scadere, e dopo tre mesi già abbiamo visto pubblicato il bando. Gli altri sono lì ad attendere, in proroga da anni. Questa è già una cosa strana. Io avevo parlato con il Comune. Eravamo d'accordo che avremmo preparato un piano di project financing. Ma poi, all'atto pratico, non ci hanno dato nemmeno il tempo". E ora, l'esperienza che ha permesso a tanti campioni del nuoto di crescere e formarsi, rischia di essere cancellata da una procedura amministrativa. 



BANDO A SORPRESA - "Ci era stato detto che avremmo avuto un prolungamento dei termini in base all'investimento che saremmo riusciti a offrire al Comune. In quell'occasione mi è stato detto di non preoccuparmi, che avremmo avuto almeno due anni per organizzare il project financing, che si sa come vanno queste cose, che le procedure sono lente. In effetti, gli altri sono in stallo da anni con la concessione scaduta. Noi, dunque, stavamo lavorando con tranquillità a questo piano. Eppure, il bando è arrivato in tempi da record: appena tre mesi dalla scadenza della concessione. Sono stato invitato alla riunione della Commissione Trasparenza del Comune. Le opposizioni chiedevano proprio perché questo bando fosse arrivato così a sorpresa mentre negli altri casi tutto resta fermo da anni. La responsabile del dipartimento sport ha risposto che alla scadenza di ogni concessione viene fatta una verifica molto accurata sulle condizioni degli impianti. Dato che la piscina della Lazio stava bene, che non c'era bisogno di fare alcuna manutenzione, che tutti i documenti erano in regola, allora il Comune ha scelto di metterla subito al bando. Perché aspettare. Questo è il ringraziamento per il nostro lavoro? Eppure, questa è la loro mentalità. E noi ci troviamo in mezzo".



"UN BANDO CHE FAVORISCE LA SPECULAZIONE" - "Tutti i valori citati nel disciplinare del bando non tengono minimamente conto nella nostra storia. Di tutto il nostro lungo percorso, portato a termine in tanti anni. Andiamo a partecipare al bando con tutto il nostro spessore di gestione, con tutta la nostra esperienza. E ci troveremo a competere alla pari con chiunque, dato che alla fine vince semplicemente chi paga di più. Il Comune dovrebbe essere il primo intenzionato a tutelare la qualità dei servizi che si danno ai cittadini. Noi siamo in grado di dare il servizio migliore, sentiamo di essere i migliori. Se così non fosse, saremmo disposti a farci da parte. Siamo degli sportivi, siamo abituati a gareggiare. Quando si perde, però, vogliamo che vinca il migliore. Invece, il modo in cui è strutturato il bando ci lascia molto perplessi. Tutto verrà deciso in base a chi offrirà di più. Noi investiamo nell'attività agonistica ogni nostro provento. Non andiamo lì per fare speculazione. Il rischio è che tutto vada in mano a gente senza esperienza intenzionata a specularci. Magari pagando meno i lavoratori, o caricando al massimo le corsie. Spendendo meno sulla manutenzione". 



LAZIO NUOTO, STORIA DI SUCCESSI - "Dalla nostra piscina traiamo i fondi per il sostentamento della nostra attività, che sta andando molto bene. Siamo in A1, siamo ai vertici. C'è stato il derby con la Roma di pallanuoto, lo abbiamo vinto. C'era tanta di quella gente in piscina, a vederci, che il Foro Italico sembrava stesse per esplodere. A Roma siamo rimasti l'unica società paralimpica forte. Siamo arrivati secondi al campionato, primi nella Coppa Italia femminile, secondi nella Coppa Italia maschile. Sul bando, per esempio, non c'è alcuna menzione all'attività sportiva dei disabili. Questa cosa non ci va giù. Il problema, però, è generale. Questo lo ribadiamo. Se il Comune organizza così i suoi bandi, è destinato a vedere i propri impianti non gestiti dai migliori, ha concluso amareggiato il presidente Massimo Moroli. La scadenza del bando è il 5 marzo, ma la Lazio Nuoto non vuole arrendersi: il sit-in è fissato per sabato 2 marzo. Al Campidoglio, il comitato di quartiere si ritroverà alle 11. Per chiedere perlomeno, prima che la Lazio Nuoto sia messa alle porte della storica piscina di Garbatella, un incontro con la sindaca Virgina Raggi. 



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