Autore Topic: Lazio - Roma '94: il derby di Signori, della nebbia, di Marchegiani  (Letto 281 volte)

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                           È il giorno del derby. La città che si spacca - più di quanto non lo sia in altri tempi - e che si prepara all’evento. Già, un evento perché Lazio contro Roma non è mai una partita come le altre. Banale dirlo, ma è la pura verità. Ogni stracittadina romana, poi, viene ricordata per una giocata in particolare, un rigore, un gol all’ultimo secondo, un errore madornale. Un destro fra i fumogeni. Era il 6 marzo del 1994, era il derby di Signori, della nebbia, di Marchegiani.



LAZIO, SIGNORI SOTTO LA SUD - Più calci, spintoni e falli che gioco e belle azioni, quel Lazio-Roma alla 26esima giornata di campionato prese questa piega. Il bello del derby è anche questo, la lotta su ogni pallone senza timore alcuno. Zoff mandò in campo una squadra che aveva la sua forza nel fronte d’attacco composto da Signori, Boksic e Gascoigne. Proprio la durezza degli interventi nei primi minuti di partita obbligò il tecnico biancoceleste a mettere mano al primo cambio: fuori Bergodi, dentro Favalli. Un minuto dopo - al 6’ - Signori apparve dalla fitta nebbia dei fumogeni e, liberatosi in area di rigore, colpì al volo di destro il cross di Winter trafiggendo Cervone sotto la Sud. Lazio in vantaggio.







MARCHEGIANI STOPPA GIANNINI - Cambiò il risultato, non il copione della gara. Ancora botte ed interventi al limite, tanto che anche Gascoigne alzò bandiera bianca lasciando in lacrime il campo per Di Mauro. Boksic e Cappioli vennero faccia a faccia per dirsene quattro. La Roma non volle farsi intimorire e Giannini mise paura sfiorando di testa il palo con Marchegiani immobile. Ancora Cappioli e ancora di testa dagli sviluppi di un corner obbligò Fuser al salvataggio sulla linea. Nel secondo tempo entrò un ragazzino col 16 sulle spalle, subito vivace. Si chiamava Francesco Totti. Non fu un esordio felice, ne avrebbe vissuti altri di derby infelici, ma questa è un’altra storia. La grande chance la Roma la costruì con Balbo, la sua spaccata volante finì però sul palo. Nel finale di partita Totti sfuggì a Negro, ingenuo nel tirarlo giù: calcio di rigore. Il giovane giallorosso esultò subito insieme a Cappioli prima del dovuto, anche questa una storia ben nota. Sotto la Sud Giannini guardava Marchegiani. La rincorsa nel silenzio assordante dell’Olimpico, poi un rumore secco che fece gioire i tifosi della Lazio: era il guantone del ‘conte’ sul pallone. Finì così, 1-0. Quel derby, quello di Signori, della nebbia e di Marchegiani, lo vinse la Lazio.