Autore Topic: Il derby dei debuttanti Correa e Zaniolo alla prima  (Letto 298 volte)

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Il derby dei debuttanti Correa e Zaniolo alla prima
« : Sabato 2 Marzo 2019, 13:00:01 »
www.gazzetta.it



I protagonisti della sfida all'Olimpico. Per l'attaccante dei biancocelesti è l'occasione di lasciare il segno dopo tante stracittadine a vuoto. Per la giovane star giallorossa invece è l'ennesimo battesimo dopo la Nazionale e la Champions


Un sogno per due. E si chiama derby. Da una parte c'è il laziale Joaquin Correa che il sogno lo aspetta da una vita perché il suo rapporto con le stracittadine, fin qui, non è stato felice. E non solo con quella romana che ha conosciuto quest’anno. L’argentino non è riuscito a far breccia neppure in quelle di Siviglia e di Genova, vissute con Siviglia e Sampdoria. Cinque i derby giocati finora (2 a Genova, 2 a Siviglia, 1 a Roma), con un bilancio neppure così negativo (2 vittorie e 3 sconfitte), ma con un particolare decisamente inaccettabile: nessuno da titolare e tutti, di conseguenza, senza lasciare il segno. Quello di stasera sarà (dovrebbe essere) il primo derby da protagonista per Correa. Inzaghi non ha ancora sciolto tutti i dubbi circa la formazione. Sta valutando, il tecnico, se rilanciare dal primo minuto Luis Alberto o, anche, se puntare sulla fisicità di Caicedo in attacco. Correa potrebbe essere interessato da questi ragionamenti nel caso dovessero essere portati fino in fondo. Ma il suo stato di forma, la sua capacità di aprire le difese dovrebbero avere la meglio. E a far pendere il piatto della bilancia dalla sua parte c’è anche quella voglia matta che ha l’attaccante di lasciare il segno in un derby.

un'altra prima volta  —

Sulla sponda giallorossa c'è Nicolò Zaniolo, che ha già conosciuto lo stare disteso sul letto con gli occhi aperti, mentre il cuore batte e l’immaginazione già ti porta a giocare una partita virtuale. "Quando il mister mi disse che avrei giocato contro il Real Madrid, il riposo del pomeriggio l’ho saltato perché non ce la facevo a dormire", ha raccontato pochi giorni fa. Ecco, l’impressione è che oggi il 19enne si presenterà al suo primo derby di Roma riposatissimo perché, da predestinato, sembra in grado di metabolizzare bene il tanto che ormai lo circonda. Non è un caso, in fondo, che Eusebio Di Francesco non spenda le solite parole per anestetizzare la Stracittadina che Nicolò si appresta a giocare. Anzi, l’impressione è che gli chieda di essere sempre più se stesso. Ovvero sfrontato, irruento, imprevedibile. Tutte le doti che lo hanno trasformato nel nuovo «golden boy» del calcio italiano.

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