Autore Topic: Lazio, da Bruxelles a New York: i club biancocelesti scatenati dopo il derby - FOTO  (Letto 424 volte)

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                           Bruxelles, Londra, New York. La più vicina delle tre dista circa 1500 km dallo stadio Olimpico di Roma, ma la lontananza è il dettaglio trascurabile degli avvenimenti dello scorso sabato sera. Ai fini della cronaca biancoceleste ciò che conta è che in Belgio, in Inghilterra e persino negli Stati Uniti c'era chi, dagli sgabelli attempati di un pub, stava assistendo al derby della Capitale nelle vesti di tifoso biancoceleste fuori sede. I Lazio Club delle tre città hanno riunito tutti gli italiani (e non solo) ai quali basta una sciarpa della Lazio per sentirsi di nuovo a casa. Erano in tanti, tutti col mento alto e gli occhi puntati sullo schermo della televisione. Dagli sgabelli sono finiti l'uno nelle braccia dell'altro dopo i tre gol di Caicedo, Immobile e Cataldi. E tutti, nonostante i fusi orari e la distanza, hanno avuto l'impressione di unirsi all'abbraccio dei tifosi presenti in Curva Nord. Perché il 3 a 0 finale ha fatto saltare gli schemi e assieme a loro le coordinate spazio-temporali. Da Bruxelles a New York la reazione è stata la stessa.



LAZIO CLUB BRUXELLES "LUIGI BIGIARELLI" - Nella capitale belga, nel pub indicato come punto di ritrovo, erano circa in 45 a guardare Lazio - Roma. Gabriele del Lazio Club Bruxelles lo ha definito un vero "record di presenze". Hanno seguito il match dal secondo piano del locale e dopo ogni gol tavoli e sedie hanno iniziato a tremare scossi dai salti di gioia del gruppo. "Quando ha segnato Cataldi c'è stato un urlo più cattivo, più rabbioso. Il proprietario del pub era un po' preoccupato, visto che i piatti e i bicchieri di chi stava cenando al piano di sotto hanno iniziato a muoversi", ci racconta Gabriele. "Sono stati attimi pieni di magia: il tremolio del pavimento, le urla di chi ti abbracciava con la sciarpa della Lazio al collo. Per un momento ci è sembrato di essere lì all'Olimpico". Tra loro c'erano i tifosi biancocelesti più fedeli, ma anche simpatizzanti laziali e un ospite d'eccezione, un membro del Lazio Club New York.











LAZIO CLUB NEW YORK "GIORGIO CHINAGLIA" - A New York City, nel frattempo, nella sede del Lazio Club erano circa cento i tifosi biancocelesti che stavano assistendo al match. Al termine della partita è iniziata la festa. La stessa che che segue a ogni gara della squadra di Inzaghi. Perché, ci spiega il presidente Giovanni: "Noi festeggiamo sempre. Dopo ogni partita usciamo fuori, cantiamo i nostri cori e scattiamo la foto di rito. E lo facciamo per un semplice motivo: perché siamo nati della Lazio. Se sei della Roma, pure se vinci un derby, hai poco da festeggiare". Ed è praticamente impossibile dargli torto. Poi continua: "Certo, dopo il 3 a 0 i festeggiamenti sono durati più del solito. Neanche il più grande degli ottimisti si sarebbe mai aspettato quel risultato. Ci sono stati soprattutto tanti sfottò nei confronti del club della Roma presente in città".







LAZIO CLUB LONDON - Anche a Londra c'è stata una vera apoteosi biancoceleste. Dopo il gol di Immobile all'interno del pub Hopp&Toy si è alzato il coro "E tutti insieme je ne famo tre". I numerosissimi laziali presenti nel locale hanno continuato a cantare fino al momento della rete di Cataldi. Dopo di che, come ci racconta un membro del Lazio Club London: "Siamo scesi in strada e abbiamo continuato a cantare e a bere birra tutti insieme. Gli inglesi e i turisti ci guardavano divertiti". Poi l'incontro con due laziali in vacanza nella City: "Un papà con il figlio piccolo sulle spalle che passava lì per caso si è unito ai nostri festeggiamenti. È stata una scena emozionante, sembravano il ritratto del poster di 'Di padre in figlio'". 







         

         

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