Autore Topic: Campagna "No bulli", Florenzi: «La squadra mi ha salvato la vita». E Immobile si emoziona  (Letto 375 volte)

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Il terzino della Roma: «I miei compagni mi sono stati vicino durante l'infortunio». L'attaccante biancoceleste: «Contro le violenze negli spogliatoi»

Roma, Lazio e Frosinone insieme contro il bullismo. Questa mattina, presso la Sala Mechelli del Consiglio regionale del Lazio ha avuto luogo la presentazione ufficiale della campagna «No bulli». In rappresentanza delle società il presidente della Lazio Claudio Lotito insieme a Ciro Immobile, il vicepresidente della Roma Mauro Baldissoni con Alessandro Florenzi, e l’attaccante del Frosinone Daniel Ciofani insieme al direttore Rapporti istituzionali del club ciociaro, Salvatore Gualtieri.


            FLORENZI - Il terzino della Roma ha raccontato del sostegno dei suoi compagni nel periodo del suo lungo infortunio al ginocchio: «È veramente un onore essere qui a rappresentare la squadra in un progetto importante e che riguarda i ragazzi - le parole di Florenzi. - Tutti i bambini devono sapere che prima di tutto il calcio è un gioco. Porto un esempio per me veramente importante. La mia squadra è come una scuola. Sono caduto due volte nella mia vita e nella mia carriera. Se vicino non avessi avuto dei compagni che mi avessero tirato su anche con una pacca o battuta sarebbe stato tutto più difficile, li ringrazio ogni giorno. Anche quando ho avuto la ricaduta al ginocchio mi sono stati vicini venendomi a trovare in clinica. Un gruppo può salvarti la vita. Nella nostra palestra abbiamo una frase «non c’è branco senza lupo e non c’è lupo senza branco». Bisogna sempre tendere una mano al prossimo».  

            EMOZIONE IMMOBILE - Grande emozione per Ciro Immobile, incoraggiato dagli applausi della sala: «Rappresento una società importante come la Lazio. Io, come Florenzi, sono contro queste violenze che accadono negli spogliatoi e nel mondo. Dico solo ‘no bulli’. Grazie a tutti». Poi la parola a Daniel Ciofani: «Quando mi hanno invitato ho pensato ‘ora che dico’ (ride, ndr). Da poco sono padre e l’educazione parte dalla famiglia. Gli sport di squadra sono una fucina per l’educazione. Quando uno sbaglia i compagni possono aiutarti o rimediare».LOTITO - «Noi come Lazio abbiamo messo in campo una serie di situazioni per cercare di educare per prima cosa i genitori, che spesso sono i più accaniti sugli spalti - ha dichiarato Claudio Lotito -. Abbiamo uno psicologo che aiuta ragazzi e genitori. Sul campo si è avversari e non nemici, per questo abbiamo aderito a questa campagna con grande entusiasmo. Riteniamo che i giocatori e le società, oltre a essere campioni in campo, debbano esserlo anche nella vita».BALDISSONI - Parola poi al vicepresidente della Roma Mauro Baldissoni: «Il calcio ha un grandissimo seguito, è un amplificatore di messaggi: questo ci deve dare il senso di responsabilità. Siamo felici di aver firmato questo protocollo d'intesa e speriamo possa essere un veicolo per iniziative congiunte con le altre società. Bullismo significa prepotenza, prevaricazione, ma in fondo significa vigliaccheria. Il più forte che se la prende con il più debole, ma più spesso il gruppo che se la prende con uno, è chiaramente una manifestazione di vigliaccheria, ed è esattamente il contrario di quello che avviene nei gruppi sportivi. Quando si fa sport, il gruppo è unito e quello in difficoltà viene aiutato, la forza di una squadra risiede proprio nella capacità del gruppo e dei compagni di aiutare il compagno in difficoltà in quel momento. Questo rende una squadra più forte. In qualsiasi gruppo società, aiutare il compagno in difficoltà vuol dire creare una società più forte».

           

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