Autore Topic: Milan, colpaccio Champions. La Lazio si arrende di rigore. Rissa a fine partita.  (Letto 390 volte)

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Dopo un primo tempo combattuto l’ivoriano è glaciale dagli undici metri. Rigore concesso per un fallo di Durmisi, biancocelesti fermi al palo colpito da Immobile al 43’

Lo scontro diretto per la Champions va al Milan. Un passaggio che rischia di essere decisivo per il futuro del campionato. Restano punti e partite a disposizione, ma questa può lasciare il segno. A maggior ragione per il Milan, che torna alla vittoria. E’ la squadra di Gattuso ad aver più bisogno del successo (nelle ultime quattro tre sconfitte e un pareggio) ed è possibile che sia la tensione a bloccare la squadra di Rino nei primi minuti. Se dopo tre minuti il Milan non è sotto lo deve a Reina: sull’azione di Correa, arriva Immobile al tiro e il vice Gigio si distende a mettere in angolo. Per trovare la risposta rossonera (dopo una fase interlocutoria di azioni manovrate ma senza sviluppi decisivi) si va oltre la mezzora: Calabria crossa dalla sua fascia e Piatek impatta, mandando a lato di pochissimo. Il primo tempo si chiude come si era aperto: sull’invito di Luis Alberto per Immobile, Ciro muove l’esterno della rete. La Lazio sembra in generale avere i nervi più distesi: manovra per poi scontrarsi sul muro difensivo rossonero. Il Milan va a momenti: cerca di accendere Suso, invano, e tenta più spesso con Calhanoglu e Borini. Piatek si muove ma è poco armato e ben controllato.

RIGORE NO, RIGORE SI’ — Nel secondo tempo sembrano entrambe aver poca voglia di scoprirsi: chi lo fa rischia, e chi rischia in questa partita si espone in maniera determinante in vista del finale di campionato. Può essere la ragione per cui prima di annotare un’occasione devono passare 20 minuti: Caicedo (dentro per l’infortunato Correa) lancia Romulo, che incrocia e di nuovo trova pronto Reina. Anche il Milan perde uno dei suoi per infortunio, e non è uno qualunque: fuori capitan Romagnoli, da valutare l’entità dello stop muscolare al polpaccio. Paradossalmente è ora che trova il coraggio di lanciarsi avanti e in tre minuti conquisterebbe due rigori. Il primo (76’) è giustamente annullato dalla Var: sul traversone di Calhanoglu il pallone impatta con il braccio di Acerbi, aderente al corpo. Al 79’ quello che non si può cancellare: Laxalt cerca in area Musacchio, atterrato da Durmisi. Tra Kessie e Strakosha vince il primo: Milan in vantaggio. La ruota rossonera ora gira per tutti, ma non per Suso: vorrebbe un gol per la svolta, ma sull’occasione finale Strakosha è bravissimo. Nella tensione generale è Inzaghi a essere allontanato e quando lui non c’è protestano tutti gli altri: contatto Rodriguez-Milinkovic, per la Lazio è rigore. Per Rocchi e i suoi assistenti no. Ed è l’ultimo motivo di tensione della partita. Prima della rissa finale che ha visto protagonisti Luiz Felipe e Calhanoglu, a cui è seguito un parapiglia generale. Dopo sarà rabbia biancoceleste e gioia rossonera. La Lazio resta a 49 punti, il Milan riconquista il quarto posto Champions a 55.

Alessandra Gozzini



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