Visto da me: Lazio-Lecce 0-1
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di Boksic

Rovinata definitivamente una stagione che già con la qualificazione in Intertoto sarebbe stata non certo memorabile, ma almeno nell'ordine delle cose.
Se il Lecce aveva ovvie forti motivazioni, le nostre non avrebbero dovuto essere da meno.
Adesso c'è voglia di spaccare tutto ed è comprensibile.
Chi guida è chiamato a mio avviso a una profonda analisi delle differenze tra la prima e la seconda parte di stagione: è fondamentale comprendere perché una macchina funzionante sia diventata un carretto che marciava a strappi. E perché un ottimo calciatore come Pedro, da valido rincalzo nei primi mesi, sia assurto a unico protagonista e trascinatore negli ultimi.
Probabilmente, oltre a calciatori che hanno totalmente deluso, ne abbiamo altri che in realtà valgono meno di quanto sembra. Visto che il venir meno di alcune condizioni - vedi per esempio lo straripante Nuno Tavares dei primi mesi - ne declassa fortemente il rendimento: e questo significa che stiamo parlando di gregari, non di protagonisti.
Una curiosità: non mancavamo per due anni consecutivi almeno la sesta piazza dal 2013-’14. Come detto tante volte, l'automatismo qualificazione CL uguale crescita tecnica è vero solo se prendi ottimi calciatori. Ma gli ottimi calciatori devi prenderli anche quando non vai in CL, quindi l'automatismo non esiste: esiste invece il rischio di un rimbalzo all'indietro. Il tanto (giustamente) decantato Napoli i soldi delle prime CL li metteva regolarmente al pizzo, non li "puntava" sulla roulette russa della qualificazione alla CL successiva.
Noi la squadra da CL l'abbiamo vista per mezza stagione: essere arrivati dietro due chiaviche come Juventus e Roma è incredibile, per non parlare di quel cesso di Fiorentina. Per questo, insisto, va capito assolutamente quali siano stati i motivi della differenza evidente tra una squadra fresca ed efficace e il rantolare, con qualche sprazzo, degli ultimi mesi.
Una squadra che fa 65 punti non è una squadra di pippe, è la solita Lazio che tre anni fa con un punto in meno arrivò quinta; niente di esaltante, ma almeno centrò la EL. Ma se quella appariva tecnicamente solida e affidabile, questa lascia molti interrogativi su quanto possa garantire per il prossimo anno.
Non temo "ridimensionamenti", il nostro più o meno lo faremo sempre. Temo nello specifico, per il prossimo anno, la mancanza di una "struttura" nella rosa: in grado di garantire che, se Tavares si sfascia o Guendouzi si sveglia male, una squadra da 6,5 non diventi da 4.
Per me la prima e imprescindibile necessità è il CENTRAVANTI. Assurdo giocare una stagione intera senza. Abbiamo segnato parecchi gol ma ne abbiamo presi una marea, con una squadra non equilibrata perché per necessità o virtù a trazione anteriore. Per me è stato il problema più grave. E smettiamo di esaltare uno come Dia: ha avuto la sua importanza in chiave tattica, ma sempre quando tutto girava per il verso giusto. Se ripartiamo con Castellanos-Dia, è veramente da crimini contro l'umanità.
Ci sono tante altre questioni fondamentali. Bisogna chiarire una volta per tutte se Tavares sia affidabile, in caso contrario via o ai margini, se proprio va riscattato.
Vorrei mi fosse risparmiato lo scempio di Lazzari quarto a destra; buon elemento per la difesa a cinque, un flagello a quattro.
Infine, va capito se Baroni ha la fiducia del gruppo o meno. Perché il rischio è quello di un'annata veramente disastrosa, altro che settimo posto. Non per i tanto paventati "ridimensionamenti" ma perché, come detto, non abbiamo ben chiari quali siano i meccanismi che fanno funzionare, o il contrario, questa squadra.
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