Visto da me: Lazio-Lecce 2-0

di Boksic



Il primo tempo è stato lento, macchinoso e un po' scolastico: evidente l'intenzione di insistere sul ggggioco, anche se molte occasioni e pure il gol sono arrivati su cross alti dalle fasce.
Poi si è cercato molto il fraseggio col tocco nello stretto per entrare in area, con qualche ciabattata di troppo in fase di ultimo controllo. Uno a zero e Lecce completamente sterilizzato.

Ripresa: più corsa, più ricerca della verticalità, il tutto con qualche spiffero di troppo dietro.
Si arriva quasi alla fine col risultato in bilico ma senza la sensazione che possa accadere qualcosa di spiacevole, salvo che per la classica palla matta. Il raddoppio (nella foto, ndr) ci sta tutto.

Per me l'uscita di Cataldi ha "smosso" la partita, ma tra lui e Vecino preferisco la prestazione di Danilo, decisamente.
L'equilibrio in mezzo - chi lo avrebbe mai detto - dipende molto da Basic, irriconoscibile rispetto a quello visto in precedenza.
Ne giova Guendouzi, che invece quando si ritrova il più "verticale" Vecino fa tanto "volume" ma anche tanta caciara.

Dietro fondamentale Gila, come al solito, bene tutti gli altri. Bene Zaccagni, tanta corsa Isaksen, così così Dia, bene gli altri subentrati.

L'attenzione alla fase difensiva è un pregio, in questo campionato dove gli allenatori si stanno rendendo conto che evitare una rete è più facile che segnarla: come è sempre stato.
Naso Soffiante, oltre a fare catenaccio, gode ancora di credibilità tra i calciatori: e questo, in assoluto, conta più di tutto. Gli ha detto bene con il rientro forzato di Basic, che lui non avrebbe schierato mai, ma anche la fortuna fa parte del gioco.

Per il resto, la rosa non è quel cesso di cui a capiscioni a metanolo cianciavano da mesi: i pronostici seri (non quelli degli arronzatori radiofonici) le assegnavano la settima posizione in griglia e mi pare che siamo lì, anche se il trend parla di crescita. Staremo a vedere.

La prossima è Milan-Lazio. In quattro viaggi a Milano sponda rossonera, il Guru ad aceto Bertolli somma un desolante 0-10: è ora di invertire questa sua "tradizione".

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