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Visto da me: Lazio-Bologna 1-1
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di Jim Bowie

La Lazio continua a mostrare progressi nello sviluppo del gioco d'attacco.
Ieri hanno funzionato molto bene le due catene, che risucchiavano i bolognesi in avanti per poi far partire le mezzali in ampi spazi. Il palleggio è molto più veloce e gli avversari hanno difficoltà a contrastare le avanzate biancocelesti.
Purtroppo ieri, per l'assenza di Pellegrini (tanti auguri papà), Sarri ha dovuto rilanciare Nuno Tavares che ha dimostrato la sua inadattabilità al calcio italiano. E mi chiedo sempre con il senno di poi se, avendo a destra dell'attacco bolognese Orsolini e Miranda, non fosse meglio schierare Lazzari e Marusic esterni.
Sugli scudi il portiere bolognese che ha sventato, nell'arco della partita, quattro palle gol tutte confezionate con azioni pregevoli. Quasi inattivo invece Provedel, che si è dovuto solo allungare su un tiro da fuori di Pobega.
Il Bologna, dopo la sterile supremazia a inizio ripresa, stava subendo il ritorno della Lazio, che si era giovata anche di forze fresche. A riequilibrare il tutto ha pensato una gravissima leggerezza di Mario Gila, che si è fatto cacciare per proteste dopo un fallo inutile su un bolognese a centrocampo.
L'impressione è che il Bologna sarebbe capitolato: ovviamente non ne abbiamo certezza e magari avremmo perso per un autogol di Gila, ma l'impressione era di una possibile vittoria.
Sarri ha dovuto togliere uno dei migliori (Basic, ndr) per far entrare Patric, e questa mossa è la cartina di tornasole di come l'impianto difensivo voluto dall'allenatore sia molto molto solido. Tant’è che, negli oltre quindici minuti rimasti, la Lazio è risultata più pericolosa degli avversaari seppur ridotta in dieci.
Dei singoli molto bene Zaccagni, Basic, Guendouzi: ma tutti, con l'eccezione di Tavares e Gila, sopra la sufficienza.
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