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Visto da me: Parma-Lazio 0-1
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di Jim Bowie

Le due partite.
Dal 1’ al 41: Lazio in controllo fin dal fischio iniziale, dando la sensazione di poter arrivare al gol con facilità. Infatti Corvi sfodera una parata super su Cancellieri e Basic e poi è salvato da Valenti, che evita un facile tap-in di Castellanos su assist di Marusic. Il Parma non impensierisce mai la difesa laziale, unica eccezione un tiro da fuori area con bella, ma non difficile, parata di Provedel. Al 41’, prima del fattaccio, il possesso palla indica 73% Lazio e 27% Parma.
Dal 41’ al 95’: Lazio che sbanda un attimo alla fine del primo tempo, ma il Parma non ne approfitta tanto che Provedel non deve fare niente. Nel secondo tempo ci aspettano cinquanta minuti di passione, e invece è ancora la Lazio a menare la danze con palleggi che mandano fuori giri i centrocampisti del Parma: tanto che su una ripartenza Marusic sbaglia il passaggio, e il tre contro due svanisce nel nulla. Anche in dieci la Lazio sembra potercela fare, ma Marchetti da Ostia espelle Basic e la lascia in nove.
Al 66’ c’è un fallo in area di Pellegrini: i parmigiani chiedono il rigore non a torto, ma Marchetti fa giocare e il VAR non chiama. A parti invertite, staremo ancora scrivendo maledizioni agli arbitri. Per me il rigore c’era.
In nove, Sarri passa al 4-3-1 con il solo Noslin a fare reparto in avanti, mantenendo un assetto capace di imbrigliare gli avversari. È commovente vedere i quattro dietro muoversi a fisarmonica con riferimento alla palla anziché all’uomo. E gli esterni che si chiudono al centro per togliere spazi, poi si allargano quando il Parma tenta di creare gioco sulle fasce.
Noslin nel frattempo fa tanto bene reparto da solo che segna su un lancio lungo di Cataldi: un gol capolavoro e per niente banale, vista l’estensione a terra di Corvi. Da lì è solo difendere il fortino, blindato da un volo di Provedel che va a prendere un tiro sotto il sette. La Lazio esulta sotto i quattromila maledetti laziali ed è festa grande.
Le due espulsioni. A caldo le ho trovate corrette; poi al replay quella di Zaccagni (nella foto, ndr) era al massimo da giallo, mentre quella di Basic ci sta perché si è trattato di un fallo di reazione.
Domenica senza, Zaccagni, Basic, Dele-Bashiru, Dia, Rovella, Isaksen incontriamo la Cremonese, appena derubata dal Torino. Squadra ostica che sa attaccare; ma con questo gruppo così cementato intorno alla maglia nulla è impossibile, come la partita di Parma ha dimostrato.
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