Autore Topic: Il piano di Baroni: quattro Lazio in una  (Letto 57 volte)

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Il piano di Baroni: quattro Lazio in una
« : Domenica 6 Aprile 2025, 10:02:12 »
www.corrieredellosport.it


Al via due settimane lunghissime: il tecnico dei biancocelesti ha predisposto un piano con staffette

Alla carica, Lazio! Atalanta, Bodø, Roma, Bodø. Mine vaganti, chiodi sparsi, prati veri e finti, trappoloni: ecco il terreno su cui Baroni e i suoi si giocheranno stagione e futuro in due settimane-verità, davanti a qull’esercito di squadre mandato dal destino. E allora Lazio, avanti! Servirebbe un’Haka stile All Blacks, danza tipica del popolo Maori, per prepararsi con l’aura giusta. Primo step, Bergamo. Si presenta una Lazio al rovescio, dall’evoluzione all’involuzione, scesa al settimo posto. Baroni, nei primi cinque mesi, era riuscito ad evitare la storica doppiezza che ha sempre caratterizzato le squadre dell’era Lotito. Alla fine è salito anche lui sulle montagne russe e con lui tutti i tifosi. Ha sempre professato il “prestazionismo”, è arrivato il momento di convertirsi al “risultatismo”. Era stato un acrobata della gestione fino a dicembre, prova ad esserlo di nuovo. Prima del Torino, dopo i confronti con Lotito e Fabiani che avevano chiesto di riattivare il turnover, il tecnico aveva ammesso: «Una strategia c’è». Le mosse anti-Atalanta iniziano a svelare quale sia. Baroni ha pronti 5-6 cambi rispetto al Torino, il numero preciso dipende dai ballottaggi: uno riguarda Hysaj e Lazzari a destra (col Toro aveva giocato Hysaj), potrebbe riposare Marusic. Romagnoli è rimasto a casa per l’influenza. Gila (fuori col Toro) è stato provato con Gigot e non più con Provstgaard. Tavares c’è (non c’era lunedì). Guendouzi è squalificato. Rovella ieri ha fatto coppia con Belahyane, inutilizzabile in Europa. Una decisione va presa su Vecino, dovrà giocare giovedì a Bodø vista l’assenza di Rovella (squalificato). Belahyane e l’uruguaiano (sarebbero comunque una novità) faranno staffetta, bisogna capire in che ordine. Tchaouna (altro cambio) permetterà a Isaksen (anche diffidato) di rifiatare un po’. Dele-Bashiru (altra new entry) farà da pendolo tra centrocampo e attacco. Zaccagni giocherà e rigiocherà. Dia sarà di nuovo centravanti perché Noslin è out. Taty andrà in panchina con Pedro e Isaksen. Modulo-ibrido: con Rovella, Vecino e Dele-Bashiru può essere 4-3-3 (come all’andata con l’Atalanta) o sempre 4-2-3-1.

I numeri 

 L’Atalanta ha solo il campionato, la Lazio ha anche l’Europa. Davanti al bivio Serie A-Coppa, a questo punto della stagione, c’è il rischio di scegliere la strada più corta. E’ un bivio di necessità. Baroni non può permettersi altri crolli e gli spetta il collega più affamato, è Gasp. L’Atalanta ha perso le ultime due gare senza segnare e dopo una striscia di sei vittorie di fila al Gewiss Stadium (tra ottobre e dicembre scorsi) non ha più vinto nelle ultime sei gare casalinghe (4 pareggi, 2 ko). La Lazio calante l’ultima trasferta l’ha vissuta a Bologna e rimbombano ancora quei 5 gol. Ha vinto solo una delle ultime sei partite di campionato (1-2 a San Siro contro il Milan lo scorso 2 marzo). A Bergamo s’è giocato sempre a viso aperto negli anni recenti. Nelle ultime 11 partite in casa della Dea sono stati realizzati 41 gol: 3.7 reti di media a match (21 dei nerazzurri e 20 dei biancocelesti). Gol che possono arrivare in tanti modi. L’Atalanta ne ha segnati 11 di testa e 9 da fuori area (record). I cross: sono le due squadre che ne effettuano di più su azione (l’Atalanta 472 e la Lazio 463). Baroni ha colpito con 15 giocatori diversi e 15 gol li ha trovati dalla panchina. Titolari di ruolo e titolari di riserva: il turnover, più o meno over, sarà la chiave.

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