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Sergio Cragnotti è tornato a Formello dopo 22 anni. Invitato direttamente dalla società attuale, in occasione della presentazione del libro di Valerio Spina e Manuele Baiocchini "Diluvio e Delirio", sullo scudetto vinto dalla Lazio nel 2000, l'ex presidente si è incontrato con l'attuale numero 1 del club. Queste le sue parole durante l'evento:
USCIRE DALLA PROVINCIALITA' - "Volevo ringraziare il presidente Lotito che mi ha accolto qui a Formello e mi ha dato la possibilità di esserci oggi. Sicuramente sono cambiati i tempi, noi abbiamo vissuto momenti particolari, all'epoca sia la Lazio che la Roma volevano uscire dall'enigma di provincialità che governava il calcio romano. Si voleva ribaltare l'egemonia del Nord e si cercò di portare avanti un progetto per far vivere ai tifosi una nuova era che con tanti sacrifici ci siamo riusciti a fare".
L'AUGURIO - "I tanti aneddoti raccontati nel libro parlano di tanti giocatori, che hanno avuto tanto successo nella loro carriera perché quella squadra era fatta di veri uomini, che avevano i giusti mezzi per vincere. Io mi auguro che questa Lazio possa fare lo stesso, facendo valere i valori che raccontava Lotito. Una storia iniziata quando io sono entrato 35 anni fa quando mi hanno chiamato per soccorrere la Lazio. È sempre stata una società travagliata dovuto alla sua provincialità e lottare per un risultato. Io entrai con la voglia di cambiare e portare un cambiamento. Io vivevo dal Brasile e ho conosciuto il loro calcio e per questo io accettai e portai questo progetto. Uno assume delle grandi responsabilità perché il tifoso che sta lì e cerca la vittoria, deve sapere che la vittoria è fatta di sacrificio. Riuscirci porta infatti grande esempio. Formello è cresciuta, dando la possibilità di crescere ai giovani e alle prime squadre, non sapevo che ci fosse anche la Lazio femminile, simbolo che la Lazio voglia essere presente sicuramente in Italia ma anche in Europa. Grazie presidente".
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