www.LaLazioSiamoNoi.it
RASSEGNA STAMPA - "
Non dipende da me se resterò". Era stato chiaro
Alessio Romagnoli quando a maggio rivelava le incertezze sul suo futuro. Parlando di promesse mai mantenute il difensore centrale scaricava la responsabilità di un'eventuale separazione dalla
Lazio a una società che, al momento del suo arrivo, gli aveva dato delle garanzie che, in realtà, sono sembrate inesistenti. Oggi Romagnoli, da tifoso biancoceleste, ha aperto un nuovo portone. Non riesce a voltare le spalle alla sua Lazio, vuole tentare ancora una volta di sedersi a tavolino e discutere delle condizioni quel contratto in scadenza nel 2027 e che dev'essere rinnovato.
UNA PROMESSA NON MANTENUTA - I contatti che ci sono stati al termine del campionato hanno portato a una nuova trattativa. La Lazio parte da un presupposto, limitante ma inevitabile: oggi sarà possibile solo un accordo verbale, da ratificare e contrattualizzare solo nel 2026 quando e se verrà sbloccato il mercato. In questo momento ogni operazione è bloccata, ma questo non vieta alla società di preparare tutti i dettagli di una nuova intesa che dovrà portare la Lazio a rispettare i termini delle promessa fatta nel 2022 quando Romagnoli firmò al ribasso, con la promessa di un aumento dell'ingaggio davanti a una qualificazione in Champions, arrivata nel 2023, l'anno seguente. Quella che sembrava una formalità, nel giro di poche settimane si è trasformata in una promessa non mantenuta e oggi che Romagnoli è indispensabile nella rosa di Sarri e deve rinnovare il proprio contratto, il centrale batte cassa e torna indietro di tre anni.
LO SCENARIO - Questa volta, però, le carte in tavola sarebbero cambiate. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, in settimana dovrebbe esserci un incontro tra l'entourage di Romagnoli e la società per delineare le basi di un nuovo accordo. Oggi Romagnoli guadagna 2,8 milioni di euro netti. È tra gli stipendi più alti in casa Lazio e le sue aspettative sono quelle di arrivare a una cifra che superi leggermente quota 3 milioni. Una pretesa che, però, si scontra con i paletti imposti dalla Lega per fare mercato. Lotito, infatti, deve fare i conti con il monte ingaggi e, quindi, con la necessità di abbassarlo per rientrare nel rapporto dell’80% tra il costo allargato del lavoro e i ricavi. Motivo per cui potrebbe decidere di non accontentare Romagnoli sullo stipendio, ma spalmarlo per più anni portando la scadenza fino al 2029 o al 2030, quando il centrale della Lazio avrà 34 o 35 anni. Un'alternativa che verrà proposta in sede di trattativa e che le parti valuteranno, con l'obiettivo di mettere a tacere le voci sul futuro e garantire a Romagnoli la possibilità di chiudere la carriera nella squadra del suo cuore.
Vai al forum