Autore Topic: Champions League  (Letto 18285 volte)

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geddy

Re:Champions League
« Risposta #160 : Lunedì 24 Agosto 2020, 09:07:28 »
Più che lento il cross da cui nasce il goal lo definirei magico. Traiettoria completamente inaspettata, simile a quella disegnata da Maradona tanti anni fa contro la Juve.

Offline MagoMerlino

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Re:Champions League
« Risposta #161 : Lunedì 24 Agosto 2020, 10:33:17 »


L'andamento della gara, non particolarmente originale, ha ricordato quello della finale fra i bavaresi e l'ex squadra del tecnico parigino Tuchel, il Borussia Dortmund: la più debole che cerca di ricucire lo svantaggio giocando sovraritmo, i valori che emergono alla distanza quando si accende la spia della riserva.
Partita non proprio elettrizzante coi grandi nomi in ombra su entrambi i fronti. Lewandowski ha almeno sfiorato il gol colpendo il palo su una girata e una palla sporca, Neymar e Mbappé neppure quello.

Colpisce, ancora una volta, l'assenza di un plot ben definito per il finale di partita, dove ci si aspetterebbe la formazione in svantaggio protagonista di un forcing alla disperata e quella in vantaggio a districarsi fra rinvii in tribuna e ricerca della bandierina.
Un copione classico, capace di trasformare in epica e in ricordi esaltanti spareggi-salvezza o playoff/playout disputati fra autentici scarpari.
Si è assistito, invece, a un trascinarsi senza cambi di ritmo e di atteggiamento rispetto allo 0-0: al punto che uno spettatore, arrivato davanti alla Tv a pochi minuti dal termine e senza conoscere il risultato, avrebbe faticato a dedurre dall'andamento del gioco chi avesse bisogno di segnare.
Perplessità anche sul piano tattico, con riferimento alle difese.
Coman segna il gol decisivo completamente solo su un cross lento e senza dover neppure spostare i piedi.
Il Bayern, nel finale, rischia con un assetto sbilanciato nel quale basterebbe un errore di lettura del man in the middle per spalancare la metacampo a un paio di avversari.
E questo sarebbe il meglio che il calcio di oggi può offrire? Mah...
La finale ha confermato come le final eight siano state, per i noti motivi emergenziali,  improntate più sull'approssimazione che sulla reale competitività delle squadre.
Basti pensare che pur avendo dominato la partita con l'Atalanta, il PSG a 2 minuti dalla fine era eliminato. Anche per colpa degli errori sottoporta di Neymar, così come nella finale Mbappè ha passato il pallone a Neuer nella più clamorosa palla gol capitata sui piedi di un parigino.
In conclusione hanno vinto i più forti, i favoriti della vigilia. Molta corsa, ma accorgimenti tattici farraginosi.
Il mancato forcing finale da parte del PSG si spiega con la non abitudine a doverlo fare, nel loro campionato sono i più forti e normalmente non si trovano nelle condizioni di dover recuperare un risultato e quando questo dovesse essere necessario, come ad esempio nella già citata partita contro l'Atalanta, sanno di essere più forti, non hanno la necessità di cambiare atteggiamento o accelerare, continuano come stavano giocando certi che la loro forza li aiuterà a recuperare la partita. Poi ovviamente il calcio non ti aspetta e così vincono il campionato a mani basse  ma perdono la finale di CL.
E' un po' il vizio di cui è preda la Juventus che non riesce mai ad arrivare affamata alla finale di Champions League, dopo aver passeggiato in campionato ed essersi preparata alla finale, perdendo per poco impegno le ultime partite in campionato, ma vincendo magari la Coppa Italia.
Pure i tedeschi nel loro campionato hanno passeggiato abbastanza tranquillamente, soprattutto alla ripresa dopo la sospensione, ma la mentalità concreta li aiuta.
Come ho già ho avuto modo di scrivere ad uscirne clamorosamente sconfitto da queste fasi finali europee è il calcio italiano.
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"