Autore Topic: Immobile "pippone" d'Italia? Gli attacchi scomposti contro la verità dei numeri  (Letto 200 volte)

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Immobile in nazionale, tema complesso, da analizzare con lucidità, senza farsi prendere dal furore nazionalpopolare che dopo l’eliminazione dagli Azzurri, ad opera della Macedoni del Nord, vuole alcuni sulla gogna e mentre altri vengono posti sotto l’ombrello di comode attenuanti. Gravina, per esempio, presidente di una FIGC che si è macchiata del peggior fallimento in 104 anni di storia, viene sollevato da responsabilità, come se il tracollo fosse figlio solo di un sistema malato che rema contro il povero presidente. Per carità, sono tante le cose che non vanno nell’Italia del calcio, ma Gravina - che da presidente Federale percepisce 240 mila euro l’anno - cosa ha fatto in quattro anni per riformare il sistema? Perché la sensazione, molto forte, è che a parte la fortunata parentesi estiva culminata coi rigori di Wembley, il calcio italiano sia fermo alle riforme di Tavecchio che era sì un personaggio inadeguato per tanti motivi, ma quantomeno aveva provato a dare una sterzata con le regole sul fair play finanziario e il lancio dei centri federali, il tetto alle rose con indicazioni precise sul numero di italiani e provenienti dal vivaio, l’Italia come apripista per il Var. Ma se il colpevole non è Gravina, non è Mancini, non è Jorginho che sbaglia due rigori contro la Svizzera, non è Berardi che si divora un gol fatto contro la Macedonia, allora chi è?

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