Autore Topic: Immobile, record con la Lazio e poi l'Italia: Ciro rilancia e vuole tutto  (Letto 206 volte)

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di Nicola Berardino

L'attaccante cerca il quarto titolo di capocannoniere e aspetta la chiamata di Mancini per la rivincita azzurra. Anche se il club avrebbe preferito diversamente...

L'interrogativo sul futuro in azzurro di Ciro Immobile  resta. Intanto, il suo nome continua a far parte della lista di Roberto Mancini. E sarà inserito  nella convocazioni per il prossimo impegno della Nazionale, quello della finale di Supercoppa contro l’Argentina contro l’Argentina. Dopo il k.o. con la Macedonia del Nord, disco rosso inappellabile  alla qualificazione dell’Italia per il Mondiale in Qatar, il c.t. non ha avuto modo di sentirsi con l’attaccante della Lazio, finito  sul banco degli “imputati” per il flop azzurro. Probabilmente ci sara una telefonata nelle prossime settimane. Per parlarsi, come è accaduto spesso in questi anni. La gara con l’Argentina è una specie di passerella per i Campioni dell’Europeo contro quelli del Sudamerica.

A giugno per la Nations League sono previsti anche altri  quattro impegni degli azzurri: due con la Germania e quelli con Inghilterra e Ungheria. I risultati saranno importanti perché incideranno sul ranking Fifa, che avrà il suo  peso  nel sorteggio di ottobre per l’Europeo 2024. Il tempo della rifondazione azzurra si proietterà  dopo l’estate. Intanto, il rapporto tra Ciro Immobile e la Nazionale non vivrà in una bolla di attesa. La delusione fortissima dopo la sconfitta  di  Palermo e la rabbia per  non essere  riuscito  a trascinare  da goleador l’Italia  all’appuntamento t mondiale è stata filtrata dall’emotività dei primi giorni. «Io  al suo posto saprei cosa fare, ora vediamo cosa deciderà lui», le parole di Maurizio Sarri alla vigilia  della gara col Sassuolo sull’ipotesi di rinuncia di Immobile alla Nazionale. La posizione del tecnico della Lazio non  appariva isolata. Infatti  l’ambiente  biancoceleste per preservare il proprio  bomber  da  ulteriori  tensioni e polemiche si auspicava il suo addio definitivo  alla maglia azzurra. Perché il confronto tra Immobile goleador implacabile con la Lazio e quello in difficoltà con la Nazionale è diventato sempre più pressante. E opprimente per il bomber di Torre Annunziata.
 
«Le critiche ci stanno, fanno parte di questo sport ed è giusto che sia così. Però quando si sconfina nella cattiveria non va bene, questo mi butta giù - ha detto Immobile domenica dopo i tre gol segnati al Genoa -. L’eliminazione dai Mondiali è stata una brutta botta, una grande delusione. Io ne sono sicuramente responsabile, ma alla pari di tutti gli altri miei compagni di Nazionale. Così come quando si vince il merito è di tutti, così anche quando si perde le colpe sono di tutti, nessuno escluso». E senza sbilanciarsi apertamente ha aggiunto: «Vado avanti per la mia strada. Penso a finire bene il campionato con la Lazio, poi si vedrà».

Orgoglio e record— La tripletta di Marassi lo ha ricaricato. E gli ha  fatto  staccare Vlahovic nella classifica cannonieri: ora è a quota 24. Immobile punta a un record che lo stuzzica particolarmente. Diventare per la quarta volta volta il re del gol della Serie A (una  col Torino, due con la Lazio). Sarebbe il primo italiano a riuscirci. Un traguardo vanamente inseguito  da goleador  del livello di  Meazza,  Boffi, Platini, Signori, Pulici, Pruzzo e Riva. E poi magari puntare al record assoluto dello svedese Gunnar Nordhal, per cinque volte capocannoniere  in A.    In questa stagione Immobile ha strappato a Silvio Piola il record  dei gol in biancoceleste. Dal 2016 con la Lazio  ne ha segnati 179.
Curiosamente, la  stessa cifra agganciata domenica nel bottino delle gare in A (a segno pure con Torino e Genoa). Ancora un altro gol e potrò affiancare  Fabio Quagliarella, al primo  posto tra i giocatori  in attività con più reti in A. L’assist del suo orgoglio lo spinge al gol, ma anche a  non “allontanarsi” dalla Nazionale. Ha 32 anni: il futuro in azzurro dovrà guardare di certo pure al fattore età. E lì  non dipenderà da lui. Adesso Immobile  non sente di dire nessuno no. Per orgoglio, per un senso di rivincita da inseguire . E perché vorrebbe tanto regalare i suoi gol anche alla Nazionale.

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