Autore Topic: Lazio-Milan, Sarri: "Per il futuro non conta il contratto ma la sintonia"  (Letto 240 volte)

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L'allenatore biancoceleste alla vigilia del Milan: "Pioli ha una squadra forte che prende pochi gol, mi aspetto una gara diversa dalle precedenti. Finale di stagione decisivo? Mi lascio condizionare più dalle parole del presidente"

Maurizio Sarri e la voglia di vedere crescere la Lazio nella sfida di domani contro il Milan. Cominciando a cancellare le due sconfitte negli altrettanti confronti stagionali con rossoneri, contrassegnati anche dallo zero di gol segnati dai biancocelesti. “Il Milan è forte. Prende un numero limitato di gol. La distanza fra noi e loro fino a tre mesi fa era abbastanza netta, ora vediamo di assottigliarla”, ha detto il tecnico biancoceleste nella conferenza stampa di Formello. Il rammarico per la mancata vittoria contro il Torino è sfumato. “Abbiamo sbagliato qualcosa sul piano tattico, non avevamo le distanze giuste. Il Torino è difficile da affrontare, aveva già pareggiato contro Milan e Juventus, quindi può farlo anche con noi. Ma nelle ultime 12 partite la Lazio ha conquistato 24 punti e nelle ultime 6 i punti sono stati 13, dando segnali di crescita importanti”. Sarri e la sfida dell’Olimpico di domani sera. “Me l'aspetto diversa dall'altre, in cui a fine primo tempo abbiamo rovinato tutte e due le partite prendendo i gol. Il Milan ha accelerazioni che ti possono far male anche quando non ti domina”. 

PROBLEMI --- La preparazione della Lazio verso la gara con i rossoneri è stata segnata dall’emergenza. “Una settimana difficilissima da affrontare. Ci siano trovati anche con otto influenzati (e altri due infortunati, ndr). Vediamo chi recuperiamo e chi avrò a disposizione (nel pomeriggio la rifinitura, ndr) ”. Milinkovic appare recuperato. “Ieri ha fatto tutto con noi, sembrava tra quelli che stava meglio tra i colpiti da influenza, ma ho visto ricadute, gente sfebbrata che l'ha ripresa. Fino a domani non so chi potrà  giocare”. Difficoltà anche sul piano ambientale. Il caro-biglietti (Curva e Tribuna Teveve a 40 euro) ha determinato la protesta dei tifosi. Gli ultrà della Nord diserteranno l’Olimpico, come gruppi di tifosi di altri settori. I giocatori in campo ne risentiranno? “Non penso che ciò condizioni la squadra, la mancanza di sostegno allo stadio potrebbe farlo – la replica di Sarri -. Ma pochi o tanti ci hanno sempre aiutato. Non conosciamo dettagli: sono situazioni che forse partono da lontano e non ho uno studio per dare un'opinione. A noi interessa il sostegno di chi è allo stadio. E' determinante per noi essere aiutati durante la partita”. 

Finale e rinnovo --- Lo sprint per l’Europa diventa decisivo per la stagione della Lazio. Come si risolverà? “Punto a punto fino alla fine per un piazzamento in Europa. Mancano cinque partite, tutte sono motivo di rischio e opportunità. Perdere punti ora è problematico, dobbiamo raccattare tutti i punti possibili”. Il finale di campionato deciderà anche le sorti del rinnovo del contratto di Sarri (ora fino al 2023, da prolungare poi per due stagioni)? “Non mi posso far condizionare dal finale di stagione, che può dipendere da mille fattori. Mi lascio condizionare solo dalle parole del presidente e da niente altro”. Con l’aggiunta.”Nel calcio i contratti non servono a niente. Soprattutto per gli allenatori. Posso avere dieci anni di contratto, ma se non sono più in sintonia con i programmi e l'ambiente posso andare via. Al contrario posso un mese di contratto ma esser in sintonia con tutto e rimanere. Il contratto è l'ultima cosa che mi interessa”. Ma il piazzamento finale potrà incidere sulla scelta di rimanere alla Lazio? “L'ho sempre detto, sarebbe più preoccupante arrivare quinti senza la sensazione di aver costruito qualcosa, che arrivare ottavi avendo invece costruito – la precisazione di Sarri -. Il finale di stagione sarà determinato dagli episodi, quindi mi interessa relativamente poco”. Che cosa manca alla Lazio per diventare una big della Serie A? “Il passo per diventare forti, per ora non siamo stati da altissima classifica. Un problema decennale, negli ultimi 7-8 anni non c'erano Inter e Milan, e la Lazio ha fatto la Champions una volta sola. Ora è più complicato, ma è un problema decennale e non degli ultimi tre mesi. Stiamo lavorando per questo e non è facile”.

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