Autore Topic: Sarri e Mourinho: basta bluffare sulla Champions  (Letto 138 volte)

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Sarri e Mourinho: basta bluffare sulla Champions
« : Martedì 17 Gennaio 2023, 10:00:39 »
www.gazzetta.it



di Stefano Agresti

Il quarto posto non sarebbe miracoloso, come dice l'allenatore della Lazio. E la Roma di Dybala...

In fuga dalle responsabilità, Sarri e Mourinho ripetono a ogni piè sospinto  di avere squadre che non sono da Champions. Una strana unione di pensiero, da gemelli diversi. "Per raggiungerla servirebbe un miracolo", è arrivato a dire l’allenatore della Lazio, e quello della Roma è sulla stessa linea. Hanno rose che non sono all’altezza delle concorrenti, a loro avviso. O, quanto meno, così sostengono, perché questa presunta verità sembra in realtà una strategia: sminuisco il valore del mio organico, così se non centro l’obiettivo  nessuno potrà contestarmi alcunché; nel caso invece in cui riesca a portare la squadra tra le prime quattro, mi meriterò un monumento. Uno stratagemma dialettico piuttosto rudimentale.
Roma e Lazio non sono obbligate ad andare in Champions, ci mancherebbe, ma devono ritenere il quarto posto un obiettivo almeno possibile, da inseguire con fiducia e energia, ponendolo al centro dei propri pensieri. Come del resto hanno ricordato a Mourinho e Sarri i rispettivi direttori sportivi, Pinto e Tare, i quali evidentemente sono portavoce dei pensieri dei loro presidenti. Non a caso, nella nota emessa ieri sulla vicenda, Lotito ha sottolineato che la Lazio ha obiettivi “ambiziosi e realistici, con la finalità di migliorare sempre, dando seguito a un progetto tecnico che deve necessariamente tendere a evolversi nei piazzamenti”. E visto che la squadra biancoceleste nella scorsa stagione è arrivata quinta, l’evoluzione non può che essere il quarto posto. Ovvero la Champions.L’estate scorsa la Roma ha ingaggiato Dybala, forse il calciatore migliore del nostro campionato, rimpianto della Juve che l’ha lasciato andare e dell’Inter che non l’ha preso. Poi sono arrivati Matic, Belotti, lo sfortunato Wijnaldum, un paio di rincalzi: un mercato rilevante per il povero calcio italiano. E la Lazio ha speso quasi cinquanta  milioni portando a casa tra gli altri Romagnoli, Casale e Marcos Antonio. Davvero nessuna delle due può ambire alla Champions? Difficile crederlo, del resto basta guardare la classifica attuale: Roma e Lazio sono a tre punti dal quarto posto. A tre punti dalla realizzazione di un miracolo sportivo, insomma. Eppure non hanno fatto alcunché di straordinario.
Roma e Lazio hanno il dovere di puntare alla Champions.Mourinho e Sarri hanno il dovere di dare credito ai progetti e agli investimenti dei due club. Come fanno tanti loro colleghi, con senso di responsabilità. Un professionista, per di più se pagato lautamente e con regolarità, ha l’obbligo di sostenere il proprio datore di lavoro, anche mettendoci la faccia quando è difficile. Altrimenti può sempre andarsene in una società che gli compra giocatori migliori, se è così bravo da trovarne una. Lasciando, ovviamente, lo stipendio a Roma.

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