Autore Topic: Torino, Baroni:  (Letto 24 volte)

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Torino, Baroni:
« : Domenica 14 Settembre 2025, 17:00:37 »
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Dopo la vittoria contro la Roma, il tecnico del Torino Marco Baroni ha parlato in conferenza stampa. Queste le sue parole sul match e sulla stagione dei granata.

Gasperini, sapevo che potevano giocare con due trequartisti in attacco. Siamo stati bravi a vincere la partita. Anzi, in questo momento la stima verso di lui è ancora maggiore. In settimana pensavo che loro potessero schierarsi con due o tre trequartisti che ci avrebbero potuto dare fastidio. Secondo me il 4-3-3 può andare in difficoltà contro questo tipo di assetto, perché si abbassano molto a prendere palla. Ho quindi pensato di togliere un centrocampista e inserire un difensore in più, per uscire meglio su questi giocatori e gestire l’ampiezza".

"Abbiamo preparato la partita cercando di dare pressione, tenerli lontani e andare nell’area avversaria. Nel primo tempo l’abbiamo fatto molto bene. Ai ragazzi ho fatto i complimenti. Nell’ultima parte, anche per il caldo e le poche energie, ci siamo abbassati troppo: è un errore che non dobbiamo fare, perché così rischi di concedere occasioni solo per esserti abbassato".

"Mi sono arrabbiato dopo la gara di Milano. A San Siro nel primo tempo abbiamo fatto due falli, tra primo e secondo tempo sei, mentre l’Inter ne ha fatti venti. Il Torino si è presentato lì e ha giocato una partita troppo pulita: abbiamo fatto 350 passaggi, ma con pochi contrasti, e quattro errori ce li siamo creati da soli. Se non vinci, impari: quella è stata una lezione dura, che ci ha riportato con i piedi per terra, me compreso. Siamo ripartiti lavorando molto sulle pressioni: una squadra che andava fuori senza portare pressione, nel calcio moderno non può funzionare. Dobbiamo essere capaci di aggredire nella metà campo avversaria, con le giuste distanze".

"Ora la squadra sta iniziando a farlo. Io non sono un cercatore di alibi: questa squadra con me oggi ha fatto 25 allenamenti. In conferenza pre-gara un giornalista mi ha detto che ero al centesimo giorno: ma se si conta dal primo contatto col Torino, non è la stessa cosa. Bisogna ricordarsi che il percorso di un allenatore non è immediato. Abbiamo giocatori che l’anno scorso hanno giocato poco o nulla: Simeone, ad esempio, l’ultima partita intera l’aveva fatta con il Napoli. C’è del lavoro da fare, a me il lavoro non spaventa. Non chiedo tempo, perché non ne abbiamo: quindi è inutile chiederlo".

"Le vittorie sono sempre importanti, aiutano sempre. Quando sei in un percorso da costruire con una squadra nuova, ti danno più convinzione nel lavoro. A me piace giocare come ci si allena: loro arrivano con la voglia di allenarsi, ed è fondamentale per ritrovarlo poi sul campo".

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