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Boulaye ha poco meno di due mesi per ritrovare il suo spazio e la via del gol. Poi si metterà a disposizione del suo SenegalROMA - Cinquantaquattro giorni per ritrovarsi. Sono quelli che separano Pisa-Lazio, in programma domani, dal 23 dicembre, giorno d’inizio della Coppa d’Africa per il suo Senegal. Boulaye Dia ha poco meno di due mesi per riprendersi il suo spazio, tornare a segnare e lasciare il segno prima di volare in Marocco per la rassegna continentale. Un lasso di tempo che vale tantissimo per sé e per la Lazio, che ha un disperato bisogno del suo contributo, a maggior ragione con Castellanos ai box.
La posizione in campoContro la Juventus, nella vittoria che ha restituito morale e fiducia al gruppo di Sarri, Dia ha fatto un lavoro prezioso ma non incisivo: tanto movimento, molta fatica, pochi palloni giocabili in area di rigore. Solo una conclusione, debole da posizione defilata, parata facilmente da Perin. Sarri nel post-partita ha sottolineato di aver apprezzato la sua performance: "Lui farebbe comodo anche più alto, ma se lo lasci libero tende a venire incontro al pallone e in certe partite lo preferisco così, perché apre tanti spazi per i compagni. Se invece l’avversario è più orientato sulla palla, allora è meglio che stia più avanti". Di sicuro si aspetta che Dia torni a essere sé stesso. Il centravanti d’area, l’uomo da gol. Non il rifinitore o il regista offensivo, ma l’attaccante che riempie la zona calda e la fa pesare. Perché è quello che alla Lazio manca: una punta concreta e con il killer instinct sotto porta. Quello che lui, nel suo primo anno in Serie A con la Salernitana, aveva dimostrato di avere con 16 gol in 33 partite. E che nella scorsa stagione, la prima in biancoceleste, era riuscito a confermare parzialmente con 12 reti totali (9 in campionato e 3 in Europa League). Quest’anno, invece, una sola marcatura in 8 presenze, quella segnata il 31 agosto contro il Verona. Da allora, silenzio. Non mancano la volontà e l’impegno, ma manca la scintilla, quel tocco che fa la differenza tra un attaccante generoso e uno decisivo. La Lazio ha bisogno proprio di quello scatto, di quel giocatore capace di fare la differenza quando le partite si fanno complicate.
Dia, la sfidaCon Castellanos out per infortunio Sarri gli sta dando fiducia e continuerà a concedergliela anche nelle prossime gare. Ecco perché i 54 giorni che scatteranno da domani rappresentano una sfida personale con sé stesso. Serve mostrare il vero Dia, quello che vede la porta prima ancora di calciare, che sa crearsi la possibilità di tiro anche con il solo controllo. Il calendario adesso gli darà una lunga serie di occasioni, con tanti impegni che possono essere decisivi per la stagione della Lazio. Saranno settimane cruciali per la squadra di Sarri e per lo stesso Boulaye. Il senegalese deve tornare a segnare con continuità, pure per confermare il suo status all'interno della sua nazionale. Al momento la sua convocazione per la Coppa d’Africa non è in discussione, ma al tempo stesso non è nemmeno scontata. Insomma, c'è pure questa motivazione extra per riscoprire il gol. Deve tornare quello di prima, quello che lotta, sì, ma che segna. Davanti a sé ha quasi due mesi per ritrovare sé stesso, per ritrovare la porta, per lasciare il segno nella Lazio e poi volare in Africa. Cinquantaquattro giorni per tornare ad essere Boulaye Dia.