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Simbolo delle difficoltà generali. Non ha mai tirato in porta: Sarri lo ha sostituito dopo un tempoInefficacia allo stato puro. Ha ricevuto un'altra chance, l'ha cestinata. Dia titolare a Pisa dopo i big match contro Atalanta e Juventus, altre due gare in cui era rimasto a secco. Si è ripetuto, nell'accezione negativa, nel turno infrasettimanale. Mai in partita, stavolta non gli è riuscito nemmeno il gioco di raccordo tra centrocampo e attacco. Zero tiri in porta, braccato dai centrali di Gilardino. L'hanno limitato con aggressività fuori dai sedici metri e con attenzione sui pochi cross recapitati in area. Il senegalese non è riuscito a sbloccarsi, è il simbolo delle difficoltà offensive della Lazio. Nella ripresa Sarri ci ha provato con la carta Pedro, non è andata meglio.
Lo sprecoDia anestetizzato ieri sera, la stessa versione vista in quasi tutta la stagione. Grande sacrificio, scarsi risultati. E tra meno di due mesi partirà con il Senegal per la Coppa d'Africa. Sarri, con Castellanos ai box dalla vigilia della trasferta di Bergamo, sperava di ricevere risposte migliori dall'altro centravanti in rosa. La squadra invece non ha trovato sbocchi, sciupando con Isaksen nel primo tempo l'occasione migliore dell'intero confronto. Stanchezza e imprecisione su tutto il fronte offensivo. Per Dia l'unico timbro rimane quello della seconda giornata con il Verona: entrò in corsa, fu una rete inutile visto che la Lazio era già sul 3-0 all'intervallo.
La delusioneIl discorso vale per Dia e anche per Pedro entrato al suo posto. Lo spagnolo non ha brillato (eufemismo), sul tabellino ci è finito soltanto per il cartellino giallo ricevuto per un fallo commesso su Aebischer. Spento nella frazione a disposizione, un solo tiro a giro nel finale, innocuo per Semper. L'area si è svuotata ancor di più, ci ha pensato Vecino a riempirla quelle poche volte che la squadra è riuscita a spingere sulle fasce. Noslin, l'altra opzione in mano a Sarri, è entrato a 9 minuti dalla fine occupando la casella sulla fascia destra. Forse meritava un'occasione da centravanti.
I numeriIsaksen, alla seconda consecutiva da titolare e fiacco dopo le fatiche contro la Juve, non era riuscito a sfruttare le chance capitategli sul sinistro. La più clamorosa quella sull'assist di Zaccagni, era stata un'azione tutta in verticale. Nuove riflessioni scatteranno nel weekend per la preparazione al monday night con il Cagliari. Il bottino dell'attacco finora è insufficiente, non c'è dubbio: 11 gol realizzati in 9 turni, troppo pochi soprattutto pensando che sono arrivati tutti in 4 match (4 al Verona, 3 al Genoa, 3 al Torino e 1 alla Juventus). Cinque gare all'asciutto. Sono bagnate le polveri. E non è colpa del diluvio di Pisa.
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