Autore Topic: Leao sbaglia, Zaccagni no: il Milan cade all'Olimpico, la Lazio vola ai quarti  (Letto 13 volte)

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I biancocelesti vendicano la sconfitta in campionato e vanno avanti con un gol del capitano. Troveranno il Bologna
Coppa Italia


Il calcio, come la vita, non avvisa: quando decide, decide. Lazio-Milan è stata per 79 minuti un lento rincorrersi dentro un congelatore, con un vento freddo che non aiutava la visione. Sarri e Allegri ci hanno provato per un po’, poi hanno detto ai rigoristi di entrare, che tanto si viaggiava a una occasione ogni quarto d’ora: Pedro e Cancellieri pronti di qui, Pulisic e Modric di là. Ecco, a quel punto la Lazio ha segnato: angolo da destra di Nuno Tavares, De Winter reagisce tardi e Zaccagni gira di testa in porta. Semplice semplice. Lazio-Milan è finita 1-0 e, a voler fare il riassunto del riassunto, si sintetizza con il gol e due occasioni importanti. Una capitata a Leao a metà secondo tempo: Ardon Jashari nella posizione di Modric – quasi più quarterback che playmaker – ha visto il movimento di Estupinan e lo ha liberato con un lancio mancino da campione. Estu ha controllato e deviato per Leao, che con il sinistro ha calciato malamente alto. L’altra al 90’ con Pulisic, che ha girato in porta un cross di Bartesaghi. Mandas ha parato, guadagnandosi la serata. Morale: la Lazio va ai quarti e a febbraio andrà a giocare a Bologna. Il Milan invece perde la prima partita dopo tre mesi e mezzo e uno dei due obiettivi stagionali. Resta il campionato, con le sue lunghe settimane vuote.

LA CHIAVE - Che colpe ha avuto il Milan? Beh, ha giocato a basso ritmo, non ha quasi mai trovato Leao e Loftus-Cheek, ci ha messo grinta – anzi, disperazione – solo nel finale. Nkunku ha deluso, Saelemaekers non è stato all’altezza delle abitudini ed è finita come a maggio in finale di Coppa: stesso stadio, stesso 0-1. La Lazio, davanti a Sergej Milinkovic-Savic in visita, non ha fatto molto di più e ha vinto di beffardo corto muso (da angolo…) sfruttando un errore degli avversari. Funziona così, il Milan lo sa meglio di altri.

LE OCCASIONI - La partita, si è capito, non è stata bella. Milan e Lazio si sono guardate a lungo. Una con Mandas, Vecino, Castellanos a due mesi dall’ultima da titolare: sperimentale.

L’altra con Jashari dal 1’, come non succedeva da una partita di giugno della Svizzera. E poi De Winter centrale, Estupinan di nuovo a sinistra, Loftus-Cheek riabilitato attaccante vicino a Leao. Brividi? Sì, di freddo. Nel primo tempo, a stare larghi, quattro occasioni. Un errore in impostazione di De Winter al 10’ ha permesso a Guendouzi di mandare il Taty verso la porta, con provvidenziale salvataggio di Tomori. A metà tempo, una bella costruzione verticale, nata da Mandas e arrivata in fretta nell’altra metà campo, ha mandato a calciare Basic: fuori. Al 33’, un appoggio sbagliato (pericoloso!) di Saelemaekers ha portato a un tiro di Castellanos parato da Maignan. Soprattutto, all’ultimo minuto, Maignan ha allontanato un angolo con i pugni verso Isaksen, che ha calciato al volo: Mike, che in questo periodo para anche la polvere, ha allargato un braccio e deviato con il corpo.

IL MOMENTO DECISIVO - Il secondo tempo è stato in linea con il primo. Un colpo di testa alto di Loftus-Cheek da cross di Estupinan, poi un'altra chance per Loftus, spostato da Allegri a esterno destro di centrocampo, da cross di Rabiot. Dele-Bashiru lo ha anticipato sul più bello. Qui la partita si è decisa. In serie, sono arrivati l’errore di Leao, il gol di Zaccagni, l’ingresso rischiatutto di Pulisic e Modric, una parata di Maignan certo non banale su Noslin e il tiro di Captain America parato da Mandas. Ah, a margine. Santa Barbara, patrona dei pompieri festeggiata in giornata, sarà felice dell’abbraccio da vecchi compagni di classe tra Allegri e Sarri, ma soprattutto del sorrisone di Max a Ianni, con cui cinque giorni fa si stava mettendo le mani addosso in una scena da spaghetti western. Un getto d’acqua sul rancore.

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