Autore Topic: SEBASTIANO FANTE ITALIANO  (Letto 52311 volte)

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Offline Karmilla

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Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #440 : Venerdì 27 Settembre 2019, 14:50:31 »
In tema: Ho iniziato a leggere "Un anno sull'Altipiano" (si trova il PDF aggratise online, per chi fosse interessato), e ogni tre pagine devo fermarmi a fare esercizi zen.  :-X






(Se la truppa e gli ufficiali di complemento avessero rivolto i fucili contro i loro superiori, forse avremmo perso, ma almeno avremmo dato un senso a quello stupido slogan "guerra igiene del mondo" farneticato dai futuristi.)


(Ok, no. Ripensandoci, in Russia hanno fatto la rivoluzione e, ecco, non è andata benissimo. Però sant'Iddio. Certe cose non si possono leggere. Pensare che siano avvenute per davvero fa ribollire il sangue.)


(Come avranno fatto a queste condizioni i nostri nonni e bisnonni e trizii e prozii a restare al loro posto, io non lo so. O erano del tutto rassegnati, o avevano una forza morale che neanche me la immagino).


(#boiaSavoia  8)  )
Citazione da: franz_kappa
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Panzabianca

Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #441 : Venerdì 27 Settembre 2019, 15:31:50 »
In tema: Ho iniziato a leggere "Un anno sull'Altipiano" (si trova il PDF aggratise online, per chi fosse interessato), e ogni tre pagine devo fermarmi a fare esercizi zen.  :-X




(Se la truppa e gli ufficiali di complemento avessero rivolto i fucili contro i loro superiori, forse avremmo perso, ma almeno avremmo dato un senso a quello stupido slogan "guerra igiene del mondo" farneticato dai futuristi.)


(Ok, no. Ripensandoci, in Russia hanno fatto la rivoluzione e, ecco, non è andata benissimo. Però sant'Iddio. Certe cose non si possono leggere. Pensare che siano avvenute per davvero fa ribollire il sangue.)


(Come avranno fatto a queste condizioni i nostri nonni e bisnonni e trizii e prozii a restare al loro posto, io non lo so. O erano del tutto rassegnati, o avevano una forza morale che neanche me la immagino).


(#boiaSavoia  8)  )

ma infatti la truppa la "tenevano" e non...
mi pare di aver capito che ogni fronte era anche una gigantesca (e sbrigativa) corte marziale... o morivi che t'ammazzavano gli austroungarici o morivi perché te mettevano ar muro i ns irreprensibili ufficiali.


"Un anno sull'Altipiano" lo sto scaricando anche io. Grazie ;)

Offline zorba

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Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #442 : Sabato 28 Settembre 2019, 17:03:48 »
In tema: Ho iniziato a leggere "Un anno sull'Altipiano" (si trova il PDF aggratise online, per chi fosse interessato), e ogni tre pagine devo fermarmi a fare esercizi zen.  :-X






(Se la truppa e gli ufficiali di complemento avessero rivolto i fucili contro i loro superiori, forse avremmo perso, ma almeno avremmo dato un senso a quello stupido slogan "guerra igiene del mondo" farneticato dai futuristi.)


(Ok, no. Ripensandoci, in Russia hanno fatto la rivoluzione e, ecco, non è andata benissimo. Però sant'Iddio. Certe cose non si possono leggere. Pensare che siano avvenute per davvero fa ribollire il sangue.)


(Come avranno fatto a queste condizioni i nostri nonni e bisnonni e trizii e prozii a restare al loro posto, io non lo so. O erano del tutto rassegnati, o avevano una forza morale che neanche me la immagino).


(#boiaSavoia  8)  )

La mitica Brigata Tattaresa...

 ;)
Là dove torneranno ad osare le aquile (e dal 26.05.2013, ci siamo andati un pò più vicino!!!!)

Offline Karmilla

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Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #443 : Sabato 28 Settembre 2019, 17:06:18 »

"Un anno sull'Altipiano" lo sto scaricando anche io. Grazie ;)

Figurati! Fammi sapere le tue impressioni.

La mitica Brigata Tattaresa...

 ;)

Orgoglio italiano!
Citazione da: franz_kappa
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Panzabianca

Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #444 : Venerdì 11 Ottobre 2019, 08:58:11 »
La piccola pace nella grande guerra. Fronte occidentale 1914: un Natale senza armi
di Michael Jürgs


Lo leggerò presto. Racconta di un fatto realmente accaduto. Immagino sia bellissimo, anche sentendo chi l'ha già letto.
Vi dirò a stretto giro di pagina.

Offline Karmilla

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Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #445 : Venerdì 11 Ottobre 2019, 09:41:14 »
La piccola pace nella grande guerra. Fronte occidentale 1914: un Natale senza armi
di Michael Jürgs


Lo leggerò presto. Racconta di un fatto realmente accaduto. Immagino sia bellissimo, anche sentendo chi l'ha già letto.
Vi dirò a stretto giro di pagina.

Ottimo! Io ho finito l'altro ieri "Un anno sull'altipiano".
Citazione da: franz_kappa
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Panzabianca

Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #446 : Venerdì 11 Ottobre 2019, 09:46:43 »
Ottimo! Io ho finito l'altro ieri "Un anno sull'altipiano".

io sto finendo "1914" di Luciano Canfora, della Sellerio. Interessantissimo. Si sofferma sulle cause che portarono al conflitto.

Poi mi paracaduto sull'altopiano...

Offline Frusta

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Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #447 : Venerdì 11 Ottobre 2019, 13:02:49 »
Ottimo! Io ho finito l'altro ieri "Un anno sull'altipiano".
L' ho appena iniziato.
Avendo letto poi nella prefazione che il libro non sarebbe mai stato scritto "senza le insistenze di Gaetano Salvemini" cioè da uno degli intellettuali più stimabili del secolo scorso, non vedo l' ora di terminarlo.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Panzabianca

Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #448 : Venerdì 11 Ottobre 2019, 14:47:36 »
...E così, io e Mario, il nostro conforto era bestimiare”. Oppure quando un compagno ferito è convinto di poter passare la licenza di capodanno a casa, ma invece viene rispedito al fronte: “E bestimiava come un zeracino, perché aveva 10 mise che non vedeva la famiglia. E io ci diceva: – Pacienza facciamo, Strano…- e ci comportammo uno con l’altro [consolavamo a vicenda]. E una volta bestimiava io, e una volta bestimiava lui...

Vincenzo Rabito, autobiografia.

Ragazzo del ’99, Rabito fece gli ultimi mesi di guerra, arruolato come zappatore, prima nella zona di Asiago e poi sul Piave.


La prima battaglia
"E così, venne il porta ordene, che gli faceva capire – non derettaminte ai soldati, ma l’ordine lo portava al comando di battaglione, che noi lo abiamo saputo lo stesso – che fra 4, 5 ciorne ci doveva essere l’ofenziva per prentere Monte Fiore, e la nostra bricata doveva fare questo sacrifizio.
Così, di Vecenza hanno fatto venire 2 battaglione della compagnia di morte, che questi battaglione di morte erino tutte Ardite, e tutte delinquente, tutte fatte uscire a posetamente della galera propia per queste deficile imprese. E poi, d’ogni battaglione di queste, erino 1.000 soldate di queste soldate delenquente, quinte erino 3 battaglione. E li stessi oficiale erino delinquente. Poi queste, davino l’asalto, quello che dovevino fare l’avevino a fare in 3, 4 ore, e in queste 3 o 4 ore la posezione vero che la conquistavono, e ni partevino 3.000 di questi malantrine soldate vive, ma ne potevino retornare 300, perché totte li mazzavino, perché certo che uno che va nella casa del’altro sempre ci aveno la peccio. E poi che, queste Ardite, dell’austriece erino prese di mira, perché portavino il destentivo della morte. E quanto li prentevino pricioniere, prima ci facevino tante sfrece, che magare ci brucuavino li coglione, e doppo che si passivino tanto piacere, non li prentevino pricioniere, ma li mazavino lo stesso, perché quello che loro facevino lo facevino volontarie, mentre annoi, se ne prentevino pricioniere, non ni ammazavano, ni lasciavino vive.
Così, queste erino il veleno dell’austriece.
Così, quella mattina, hanno venuto queste fanatice soldate, senza portare né zaino e coperte e né niente, neanche manciare, solo una ciacca che di dietro alle spalle c’era una crante tasca, la riempevino di bombe, il pugnale nella bocca e il moschetto con la baionetta incastata e partevino come tante cane arrabiate. E poi, prima che partevino, si bevevino mezzo litro di licuore, e magare se umpriagavino. Manciavino bene, la moseca avevino, una bamdiera italiana portavino, e partievino con tutto il coraggio che avevino. E quella mattina, verso le ore 5, hanno dato la salto alla fortezza di Monte Fiore all’improviso, butando bombe in quelle trencieie come li diavole, che hanno fatto una carnificina; li artigliare che sparavino, sia li nostre e chelle suoi, che il Monte Fiore era deventato una vampa. E così, alle ore 10, Monte Fiore era un’altra volta italiano. E compuro che c’era la nebia si vedeva che il monte era rosso. E tanto romore che se senteva di bombe e di cannonate, e poi che li cride e il pianto si senteva di dove era io e il calabrise. E la terra tutta tremava, e io e Ciampietro tremammo come tremava la terra, perché avemmo troppo paura. Amme mi pareva una festa, a quardare quel monte, perché aveva visto tante fuoche alte uficiale [fuochi artificiali]. Ma Ciampietro, che ci aveva stato nelli bataglie, si vedeva che ci stavino scapando li lacrime, perché sapeva che, quanto li Ardite prentevino quel monte, poi tocava annoi antarece e starece per adefenderlo, perché lo vero quaie erano doppo conquistato, Che poi li Ardite – quelli che restavino vive – si n’antavino, e noi dovemmo stare lì, a non ni lo fare levare un’altra volta, perché li austriace facevino la contra afenziva e noi la dovemmo reparare. Così, venne l’ordene di avanzare anche noi, e antare in quello Monte Fiore pieno di catavore. Povere descraziate, quanto ni morevino! Così, tutta la bricata Ancona antiammo lì per fare la resestenza, che li austriace hanno contra atacato e li nostre comantante credavino: «Avante Savoia!» E noi, tutte con bombe ammano e baionetta incastata e pugnale e bombe, che li Ardite li stapevino fanno noi, che prima di arrevare al monte, caminanto caminanto, di quanto morte e ferite che c’erino, non avemmo dove mettere li piede.
Questa fu la prima battaglia che io ho fatto
".




Panzabianca

Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #449 : Venerdì 11 Ottobre 2019, 14:55:16 »
12 novembre [1916]
[Frescura si trova a Torino e passeggiando incontra un mutilato civile che chiede l’elemosina.]
L’amputato mi ha detto:
«Le confesso, signore, che le cose vanno meglio per noi, da che c’è la guerra. Oh, non già che la gente mi scambi per un mutilato di guerra! La gente sa che i mutilati, i deformati, gli sfigurati, le maschere orribili e i pietosi moncherini di uomini che la guerra produce ogni giorno, sono tenuti lontano, per ora. Non circolano. Appariranno dopo. Essi sarebbero, ora, una terribile propaganda contro la guerra. Forse, se apparissero nelle città non ancora abituate alla guerra, una terribile reazione avverrebbe nella folla che urlerebbe: basta! Ma la folla, quella impellicciata che si seccava di sbottonarsi per darci un soldo, o di aprire la borsetta, o aveva un certo pudore di fare la carità in pubblico, quella ha tutta, ora, un figlio, un fratello, un marito alla guerra. Non c’è che il dolore, la superstizione, la contabilità religiosa del “dare” e “avere” con Dio, che rendano pietosi o, almeno, caritatevoli. Tutta questa folla oggi ha nel mio moncherino un ammonimento e un presagio. E come lei, signore, ha compiuto un rapido gesto di scongiuro, essi compiono quello di lasciar cadere nel mio cappello una moneta, che è spesso d’argento.»

Attilio Frescura "Diario di un imboscato"

Offline Karmilla

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Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #450 : Venerdì 11 Ottobre 2019, 15:02:18 »
"Gli stessi ufficiali degli Arditi erano delinquenti"
Ah sì che quelli degli altri battaglioni  :D . Ci rido, ma era una cosa grave...

12 novembre [1916]
[Frescura si trova a Torino e passeggiando incontra un mutilato civile che chiede l’elemosina.]
L’amputato mi ha detto:
«Le confesso, signore, che le cose vanno meglio per noi, da che c’è la guerra. Oh, non già che la gente mi scambi per un mutilato di guerra! La gente sa che i mutilati, i deformati, gli sfigurati, le maschere orribili e i pietosi moncherini di uomini che la guerra produce ogni giorno, sono tenuti lontano, per ora. Non circolano. Appariranno dopo. Essi sarebbero, ora, una terribile propaganda contro la guerra. Forse, se apparissero nelle città non ancora abituate alla guerra, una terribile reazione avverrebbe nella folla che urlerebbe: basta! Ma la folla, quella impellicciata che si seccava di sbottonarsi per darci un soldo, o di aprire la borsetta, o aveva un certo pudore di fare la carità in pubblico, quella ha tutta, ora, un figlio, un fratello, un marito alla guerra. Non c’è che il dolore, la superstizione, la contabilità religiosa del “dare” e “avere” con Dio, che rendano pietosi o, almeno, caritatevoli. Tutta questa folla oggi ha nel mio moncherino un ammonimento e un presagio. E come lei, signore, ha compiuto un rapido gesto di scongiuro, essi compiono quello di lasciar cadere nel mio cappello una moneta, che è spesso d’argento.»

Attilio Frescura "Diario di un imboscato"

Icastico e ben detto.
Citazione da: franz_kappa
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Offline leomeddix

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Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #451 : Venerdì 11 Ottobre 2019, 15:08:25 »
Dopo un doveroso applauso a Stefano per i suoi racconti sempre molto belli, voglio anch'io dare un piccolo contributo, consigliando un testo niente male (che forse già conoscerete): "L'officina della guerra - La Grande Guerra e le trasformazioni nel mondo mentale" di Antonio Gibelli. E' un libro molto bello e documentato, ci fa capire in modo chiaro quale devastazione psicologica abbia provocato la prima guerra di massa dell'epoca moderna.
Ne approfitto per salutare tutti i partecipanti ad Amici di Maria De Filippis.   :sciarpaD:
È GIÀ SETTEMBRE ? NON CI POSSO CREDERE! LA MIA VITA STA PASSANDO TROPPO VELOCE. LA MIA UNICA SPERANZA È CHE SI VADA AI TEMPI SUPPLEMENTARI. (CHARLES M. SCHULZ)

Panzabianca

Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #452 : Venerdì 11 Ottobre 2019, 15:29:13 »
"Gli stessi ufficiali degli Arditi erano delinquenti"
Ah sì che quelli degli altri battaglioni  :D . Ci rido, ma era una cosa grave...



L'episodio stesso de "La piccola pace nella grande guerra", nel quale, in occasione del Natale, le truppe Francesi, Inglesi e Tedesche fraternizzarono nella terra di nessuno (peraltro, giocando anche una partita di calcio), pare che sia stato duramente represso dagli alti comandi.

Ciao Leo  :birra:

Offline Karmilla

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Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #453 : Venerdì 11 Ottobre 2019, 16:08:24 »
Je suis il tenente Ottolenghi.


Quando avrete finito "l'Altipiano" mi capirete  :D
Citazione da: franz_kappa
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Panzabianca

Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #454 : Giovedì 24 Ottobre 2019, 15:27:48 »
Cinofilia
(Collirium tremens)

Pasquale è un tipo strano e controcorrente. Ora il mondo è pieno di queste irrisolte cellule. Nell'era del digitale che guarda agli impulsi cerebrali, lui è un nativo analfabeta. Ed è cieco, cieco come una talpa. D'altronde come si può fare un esame della vista se non si conoscono le lettere dell'alfabeto?
Quindi Pasquale compra un cane ma, non potendolo certo assecondare – come si sa, i cani per ciechi non conoscono ferie, pisciatina al parco, sveltine, osso dopo la sveltina, niente di niente, sempre co sto cieco maledetto - ...lo ha (pure) fatto castrare. E la spiacevole circostanza peró, com’era immaginabile, non ha potuto evitare un certo qual risentimento del cane verso Pasquale. Anzi, da quando questi ha deciso di chiamarlo con un nome (dannatamente d'antan) a scelta tra Fritz, Buck e Zanna bianca, sto cane a Pasquale lo detesta proprio. E allora: "Buck, porteme a P.le Ionio..." e Buck lo porta a Rebibbia; "Buck porteme a vedé 'a riomma" ...e Buck lo porta a vede 'a Lazio;
"Buck famme 'a precompilata..." e Buck jé fa arriva le cartelle esattoriali.
Ve prego, aiutiamolo, dopotutto voleva fa solo er cane.


(Scrivo questo breve-racconto-idiota mentre, co l’occhi gonfi de collirio, sono in attesa che l'oculista mi chiami dentro. Nel frattempo, un vecchio mi parla impilando la scomoda conversazione con aggettivi tipo “transrettale”, “vescicale”, "uretrale". Cose brutte. Aiutate anche me).
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Offline Karmilla

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Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #455 : Giovedì 24 Ottobre 2019, 16:36:15 »
Daje! Spero che la visita sia andata bene!
Citazione da: franz_kappa
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Panzabianca

Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #456 : Giovedì 24 Ottobre 2019, 16:43:44 »
Daje! Spero che la visita sia andata bene!

tutto bene.  ;)

Offline Frusta

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Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #457 : Giovedì 24 Ottobre 2019, 16:47:08 »
Hahaha questa m' era arrivata in tempo reale per uazzap.
 ;D Comunque se ti serve un cane disubbidiente, inadempiente ed insubordinato basta chiedere che te lo consegno a domicilio.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Panzabianca

Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #458 : Lunedì 28 Ottobre 2019, 12:24:34 »
Detonazioni – Storia di una passione
Prima parte
(Ricordo tutto mio a quarant’anni dai fatti)

"Conosco un pubetto dove ho visto qualche partita daa Lazio, lí so tutti daa Lazio... namo!"
Questa fu la rassicurante risposta di Stefano, quel mio amico col quale condivisi il vittorioso derby che circa due o tre anni fa ci schiuse le porte all’ennesima finale di coppa Italia, poi finita nella bacheca di una squadra che ora non ricordo. Questo che sto per raccontare, invece, l’episodio del famoso pubbetto dei Laziali, invece, risale al 2015, l'anno in cui tre squadre: la mia passione, la Lazio, l'altra formazione presente in città e il Napoli di Benitez si giocarono due posti in Champions League. Niente di ché, poi, quando si è finalmente dentro (vale a dire in questa fantomatica cèmpions), si fa sempre la figura dei bambinetti che salgono sull'ottovolante e ne escono storditi. Ma il mantra dei tifosi resta inequivocabilmente "a Lotito, brutto zozzone, me devi da portá in cèmpions lig!"
Così, sull'onda di un moderato entusiasmo - al contrario dei tifosi dell'altra squadra in città, facili ad inspiegabili deliri di massa, il Laziale dice di aver vinto quando ha vinto -, ci avviamo, per vedere il derby, verso sto “pubbetto dé Laziali” sito nei pressi di Via dei Fori imperiali. Ci sono anche Maurizio, altro laziale incallito, e Alessandro, il figlio di Stefano. Entriamo e lo troviamo gremitissimo di persone. Dico io rallegrandomene: “ammazza Ste, è pieno dé Laziali (…da buon pubbetto de Laziali). Daje!” Prendiamo posto, ci sediamo, ordiniamo, comincia la partita. Nel locale c’è una situazione di relativa calma, siamo sereni e ci sentiamo in un ambiente largamente ospitale. La Lazio è più forte e, seppure molto stanca per una stagione intensa, è la favorita. Confucio dice che: “è soprattutto in questi casi che se pija la sveja” ma noi non ci badiamo. Però, dopo qualche minuto dall’inizio della partita, comincio ad avvertire che c'è qualcosa che non va, nel locale qualcosa non va. E non sono il solo. "Forse la gestione è cambiata, non capisco…" dice un sorpresissimo Stefano. Per farla breve, nel “pubbetto dé Laziali” ci saranno 500 o 600 persone, ed i tifosi dell'altra squadra sembrano esser in numero soverchiante. Forse 75 a 1 è misura approssimativamente esatta del rapporto quelli là-Laziali. Ma tant’è. E la riprova non si fa attendere: segna l'altra squadra: il locale letteralmente esplode. Ma non è questo il punto, insieme a noi quattro beve " ’a mentalità " di quell'anno. Nella squadra bianco-celeste ci sono giocatori molto forti, ed in cuor nostro crediamo a buon diritto che "la Lazio la pappina a sti scappati da casa jela fa". Accade: segna Djorgevic, attaccante biancoceleste dalla fidanzata bona. 1 a 1, palla al centro. Ed è qui che la domanda sorge spontanea: che si fa, si esulta? Stefano e Maurizio, molto saggiamente, rimangono cauti, o meglio, reagiscono per le persone per bene che sono, si mettono in safety celebration mode ON ed esultano, si, ma con moderazione. Perché nessuno vole pijà le pizze gratis.
Il problema in questi casi è tutto mio. Contraddicendo la mia mitezza di fabbrica, io, dovunque mi trovi, se la Lazio segna, fregacazzi, devo letteralmente esplodere. Ed esplodo come un pazzo, no way. In occasione del derby poi, non è la prima circostanza di una certa delicatezza, diciamo così, in cui mi vengo a trovare. Già. Correva l'anno dei 4derby su4 (record ad oggi imbattuto, pure su Saturno) ed io ero rimasto appiedato. Sarei dovuto andare al quarto derby, quello della consacrazione, ma alla fine non andai. Così, un amico dell'altra squadra (tutti ne abbiamo almeno uno) mi offrì di vedere sta partita maledetta dai locali di una fetida, fumosa e malfamata sala da biliardo vicino casa sua, a Torre Spaccata. Quell'anno, complici gli schemi di un illuso fumator di Boemia, l'altra squadra di Roma era poco più che uno sparring. Ciò che fece anche quella volta. La Lazio, quella Lazio lì, invece, era la squadra del momento, forse una delle formazioni più forti degli ultimi 50 anni. …Ed io giovane e spensierato al momento giusto, esultai “liberamente”. Proprio così, come se stessi nella mia confort-zone – direbbe oggi un rinnegato – esplosi alla mia maniera, sempre come un pazzo. E allora Gooooool Goooooll cazzo siii! Daje Daje Dajeeee! Gooooooolll!!! Ma dovemmo scappare perché alcuni tra i tifosi avversari, anche quella volta in maggioranza bulgara, avevano affilato le loro facce da galera e non solo quelle. Insomma, mentre ancora incauto gridavo la mia gioia, mi sentii tirare per la giacca.


Detonazioni – Storia di una passione
Seconda parte
(Ricordo tutto mio a quarant’anni dai fatti)

Si, vero, un romanista mi salvò. Ma torniamo nel pubbeto dé Laziali. L’eroe biancoceleste ha appena insaccato. Seguono quegli attimi di silenzio esattamente incastonati tra il gol e la reazione, quella irrefrenabile gioia che vuole deflagare, quegli attimi nei quali un solo laziale che esulta (lo ammetto, sguaiatamente) si sente eccome pur tra mille romanisti muti. Ed io esulto come se non ci fosse un domani e, soprattutto, come se la partita fosse finita. E’ bello esultare mentre loro, essi, quelli, insomma gli altri, le infernali torme barbariche ti guardano attonite. E’ bello, bellissimo. Poi, però, sfortunatamente, l’altra squadra segna di nuovo con un giocatore in seguito svanito, e fissa così il risultato sul 2-1. Vi chiederete: Tu (io) che fine facesti? Ti si mangiarono? Ti picchiarono? Ma no, nulla. Incasso la chiassosa, forse ostile, gioia di chi ha vinto e che certo ora sa verso chi altro indirizzare le ordaliche grida, ed imperterrito finisco di bere la mia amarissima birra. Quel giorno si è perso ma tante altre volte si era vinto, una in particolare. Più tardi, alla fine delle ostilità, me ne vado alla chetichella, ma senza alcun timore, col mio manipolo de Laziali.
Proprio stamane pensavo a questo episodio, allorché, chiedendo a Stefano, sempre lui, se conoscesse un posto in giro per Roma dove vedere Lazio-Torino, mi incupivo solo al pensiero che, ove in città svernassero pingui colonie di torinisti, bé, mercoledì prossimo, ore 20.45, noi certo vi saremmo capitati in attesa di esplodere. Perché, si sa, più che l’avversario, a volte è di gran lunga temibile un tipico, onesto pubbetto de laziali.

Dopo il fatto, per circa vent’anni, con la mia fida bomboletta, io, ogni mattina mi sono fatto la strada che avrebbe fatto mia madre per andare al lavoro, …per cancellare le eventuali scritte (offensive) su mio padre che Lei avrebbe potuto trovare. Perché quando ne vedeva, mamma tornava indietro e si chiudeva dentro casa”.  (Gabriele Paparelli)       

A Vincenzo, a quarant’anni da quella morte orrenda che ne segnò per sempre la famiglia (e, qualora ce ne fosse stato il bisogno, la differenza tra noi e loro). Ai Laziali che vanno nei “pubbetti dei Laziali” e che ne escono vivi, a Luca che portava ovunque e bene la sua maglia biancoceleste.

Io vi ricordo sempre.
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Offline Frusta

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Re:SEBASTIANO FANTE ITALIANO
« Risposta #459 : Lunedì 28 Ottobre 2019, 18:39:30 »
Mai frequentare cattive compagnie in luoghi così poco raccomandabili, irresponsabile d' un Panza!
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.