Autore Topic: Verona, è un Simeone da pazzi! Il Cholito segna 4 gol e asfalta la Lazio  (Letto 275 volte)

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Hellas scatenato con l'argentino e Caprari (due assist) migliori in campo, Immobile riapre la partita all'inizio del secondo tempo ma non basta

di Fabio Bianchi

Gran Verona, formidabile Simeone. Un Cholito così non si era mai visto, nemmeno in Argentina. Un poker stupendo, una partita senza respiro. Le prime due reti, bellissime, a concretizzare la superiorità su una Lazio in tono minore. Il terzo per scacciare il fantasma dell’ennesima rimonta da subire in questo campionato, il quarto per chiudere in gloria. Non c’è stata partita, grazie a lui e a un super Caprari che conferma la bontà  della scelta dei dirigenti per sostituire Zaccagni, che langue nell’infermeria della Lazio. Solo una  piccola reazione a inizio ripresa e che ha dato l’impressione di poter riprendere la partita dopo la rete di Immobile. Ma è stata, appunto, solo un’impressione.

Dominio --- Dopo qualche minuto di empasse, il Verona ha cominciato a prendere in mano la partita alla grande. Nel suo gioco uomo contro uomo arrivava quasi sempre prima sul pallone e una volta conquistato la manovra scorreva lucida. La Lazio, di contro, sembrava parecchio impacciata, con i giocatori spesso in ritardo. Viste le difficoltà a creare manovre efficaci, aveva bisogno dei dribbling di Anderson e Pedro per creare spazi e superiorità numerica. Ma i due avevano le stesse difficoltà dei compagni nei duelli personali. E il Verona, con Caprari ispirato, ha creato qualche occasione prima dell’irruzione di Simeone. Che al minuto 30 ha rifinito alla grande un’azione confezionata da Veloso e Caprari e sei minuti dopo, sull’imbucata di Veloso, dal limite dell’area ha tirato una sassata all’incrocio dei pali. Il primo tempo è stato un domino da parte della squadra di Tudor, che ha avuto l’unico dispiacere di perdere Casale giusto prima dell’intervallo per infortunio, sostituito da Ceccherini.

Brivido --- Nel secondo round Immobile ha accorciato subito le distanze con la gentile collaborazione di Gunter e Montipò, che si è fatto sfuggire sotto le braccia il pallone. Ed è riapparso il braccino del Verona, che in questo campionato ha già subito parecchie rimonte dopo un vantaggio di due reti. Ma Tudor ha fatto i cambi giusti in mezzo al campo per inserire polmoni freschi e in difesa per più sicurezza. Quando Simeone ha messo il terzo sigillo, il Verona ha concesso qualcosa (traversa di Milinkovic e poi paratona di Montipò sempre su Milinkovic) ma sembrava comunque in controllo. A tempo scaduto, ancora su invito di Caprari (la Lazio non gli ha mai preso le misure) il poker di Simeone che se n’è andato via felice col pallone sotto il braccio.

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