Autore Topic: La lezione della Lazio e del calcio italiano: le idee battono il denaro  (Letto 148 volte)

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Ci prendono i campioni (il Bayern aveva Kim e De Ligt) ma centriamo 3 finali. E ora l’obiettivo è 5 club in Champions

di Stefano Agresti

La lezione, stavolta, l’ha data la Lazio. È la stessa che qualche mese fa è arrivata dall’Inter, dalla Roma, dalla Fiorentina: gli altri sono ricchi e forti - ricchi quindi forti - ma noi ce la giochiamo con chiunque. Perché con i soldi acquisti i campioni, ma il calcio per fortuna è anche altro: tattica, tenacia, umiltà, applicazione, anima, genio. Così può succedere che tre squadre italiane raggiungano la finale nelle tre coppe, mentre corazzate inglesi e spagnole cariche di denaro vengano sbattute fuori (poi le finali le abbiamo perse, è vero, però eravamo lì, presenti ovunque). E può anche capitare che la Lazio, gestita con sapienza ma anche con comprensibile attenzione ai conti economici, batta il potente Bayern in una partita di straordinaria importanza, l’andata degli ottavi di Champions.

MERITO- Un risultato ottenuto con merito, senza discussioni, e anzi alla fine è perfino più grande il rimpianto dei biancocelesti per non avere segnato un altro gol rispetto a quello dei bavaresi per non avere centrato il pareggio. Certo, a guardare i nomi, le forze in campo, sembrava non dovesse esserci partita. Prendiamo solo la difesa del Bayern, là in mezzo: il titolare - assieme a Upamecano - era Kim, il muro del Napoli campione d’Italia, l’uomo la cui partenza è stata indicata come decisiva per la crisi degli azzurri nella stagione in corso; in panchina, subentrato nel finale dopo l’espulsione del gigante francese, c’era De Ligt, strappato alla Juve per ottanta milioni. Due partenze, quelle di Kim e di De Ligt, che abbiamo vissuto come ineluttabili sconfitte di fronte a un club troppo più ricco dei nostri: come possiamo competere con chi viene in casa nostra e compra chi vuole, portandolo via non a società di seconda fascia ma a due delle nostre grandi, Napoli e Juve?

LE IDEE- Si può, invece. Perché a volte le idee arrivano dove nemmeno i soldi riescono a arrampicarsi. La Lazio ha avuto lo straordinario merito di giocare una partita senza sbavature, tatticamente perfetta, ma l’impresa di ieri notte è nata prima, dalle parole di fiducia pronunciate da Sarri e da Lotito: il Bayern è forte, però non è imbattibile. Tanto meno in questo momento, mentre vive un periodo di crisi con pochi precedenti negli ultimi due lustri, tant’è vero che solo sabato scorso è stato travolto dal Bayer Leverkusen nello scontro al vertice della Bundesliga, una sconfitta che ha acuito le spaccature interne con l’allenatore nel mirino. Il Bayern era un gigante ferito, la Lazio ha saputo approfittarne. Applausi. Sia chiaro, la qualificazione della Lazio ai quarti rimane difficile. Difficilissima. Ma questa vittoria conferma la crescita progressiva del nostro povero calcio.

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