Ricominciamo
Dopo la botta dell'eliminazione dall'EL una bella vittoria a Genova, tra rinvii e ostentazioni di lutto un po' forzate
LazioletterC’ero rimasto proprio male, giovedì.
Per fortuna non avevo accesso a internet e non ho potuto/voluto scrivere niente su quell’eliminazione assurda, per mano di una squadra, il Bodo, palesemente inferiore eppure meritevole, tra andata e ritorno, di passare il turno, avendo risolto a proprio favore la lotteria dei rigori.
Che nella circostanza lotteria non è stata, vista la designazione dei rigoristi, quantomeno azzardata. Proprio l’uomo che aveva aperto la strada alla rimonta e aveva poi sbagliato il rigore decisivo, calciato con una gamba sola, stasera ha messo a segno un gol di rara bellezza che regala tre punti fondamentali contro il Genoa.
Taty Castellanos, centravanti acrobatico, dotato di tecnica funambolica e grinta sudamericana, arriva a quota 14 gol e 5 assist tra campionato e coppa. Numeri all’altezza della situazione, dopo le difficoltà del primo anno.
L’attacco della Lazio, ricomposta la coppia Taty-Dia, si conferma terzo nella serie A, dopo Inter e Atalanta. Mandas blinda la porta con un paio di belle parate sullo 0-0 e tutta la squadra, complice l’espulsione dell’esordiente genoano Otoa al 22’, per fallo da ultimo uomo su Zaccagni, gestisce tranquillamente la partita, rischiando pochissimo anche quando Ayroldi ristabilisce la parità numerica espellendo Belahyane a 20 minuti dalla fine per una zampata malaccorta su Thorsby.
Il bello, si fa per dire, è che il marocchino era da poco entrato a sostituire Rovella, che aveva beccato il solito cartellino giallo, per prevenirne la possibile espulsione. Bisogna fare qualcosa, queste ammonizioni sono troppe e tante sono inutili.
Infortunio a un polpaccio per Lazzari, che da un paio di partite galoppava forte. Peccato. Gila regala due o tre chiusure da ministro della difesa. Ottimo Guendouzi, che si è sfilato la fascia nera del lutto per la morte di Papa Francesco. Vista indossare solo alla Lazio, mi pare.
Bene un po’ tutti, mi pare forse sia entrato così così Pedro, che ha rilevato Lazzari occupando la posizione di Isaksen, oggi assente per squalifica. Ottima prova di Pellegrini, che dopo il reintegro in rosa ha infilato buone prestazioni. Segno che l’esclusione ha toccato i tasti giusti. Bello il gol di Dia su imbucata geniale di Rovella.
Gli altri risultati incoraggiano la Lazio in questo sprint per l’Europa. Contro il Parma ci sarà da correre, ma lunedì prossimo, visto che tutto il calendario è stato sconvolto da rinvii e sospensioni legate alla morte del pontefice. Anche questa mi pare sia un’esclusiva italiana, ma forse sono male informato.
La vittoria di Genova è il segno che la squadra ha assorbito il colpo dell’eliminazione ed è in ottime condizioni per il finale. Resta però il rimpianto per l’eliminazione in Europa League: una serata di gala per la semifinale ce la meritavamo tutti, ma la squadra ha toppato la gara d’andata in Norvegia troppo malamente.
Non sono bastati i precedenti (Salisburgo, Istanbul) e le mille raccomandazioni della vigilia, non è bastata la rimonta, che sembrava mettere fine a una tradizione negativa in Europa, che vede la Lazio mai in grado di rimontare un risultato negativo all’andata.
Sono tutte lezioni che dovrebbero far crescere, giusto. Ma i Tchaouna e i Noslin sono rimasti a meditare in panchina, e a questo punto della stagione forse è inevitabile che sia così.
I conti, comunque, si faranno alla fine.