Autore Topic: Lazio, Sarri resta e allaccia le cinture: vertice e piano di battaglia  (Letto 31 volte)

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Il tecnico informato per la prima volta sui nodi Covisoc tiene duro e non molla

Sarri resta alla Lazio. È un sì pieno di amore e prelude a un nuovo piano da battaglia, da mettere a punto all’inizio della settimana, quando Mau e il ds Fabiani si rivedranno per le opportune correzioni. È un sì forse e se possibile ancora più significativo di quello pronunciato all’inizio di giugno, quando era stato annunciato il suo ritorno a Formello. La Lazio rischiava di crollare in una crisi senza ritorno. Il tecnico, senza aver mai pensato alle dimissioni, era rimasto spiazzato dalle notizie emerse nelle ultime 72 ore e relative al blocco totale del mercato. Sarri era a conoscenza delle difficoltà legate all’indice di liquidità, non al rosso degli altri due indicatori (indebitamento e costo del lavoro allargato) che hanno provocato lo stop.

La Pec alla Lazio e la questione Covisoc

A tal proposito, va fatta definitiva chiarezza sui tempi: il 16 maggio l’amministrazione della Lazio aveva comunicato alla Covisoc la propria fotografia dei conti aggiornati al 31 marzo, dieci giorni dopo (lunedì 26, appena 24 ore dopo la fine del campionato) a Formello avevano ricevuto la Pec di ritorno dalla Covisoc con l’annuncio della sanzione: blocco totale del mercato. Lotito non poteva non sapere già alla fine della stagione. Sarri ha firmato il 2 giugno. È vero, per la cronaca, che il presidente della Lazio ha sempre ritenuto (e continua a ritenere) superabile il blocco entro la fine di agosto e che gli allarmi a Villa San Sebastiano erano scattati, nel vero senso della parola con lunghe riunioni notturne, circa due settimane fa.

Il comunicato della Lazio

L’evidente ritardo di comunicazione al tecnico è innegabile e lo ha messo nero su bianco lo stesso Lotito in serata, altrimenti avrebbe mandato in frantumi il rapporto. Un passo ufficiale e fondamentale per chiudere una settimana surreale. «Nella mattinata odierna il presidente e l’allenatore hanno avuto un lungo e approfondito confronto telefonico, nei vari punti affrontati si è discusso a lungo in merito alla situazione regolamentare legata all’indice di liquidità. Nel corso della conversazione il presidente, per la prima volta, ha illustrato in modo dettagliato la complessità tecnica della normativa e le sue implicazioni. Sarri, preso atto formalmente della situazione nella sua interezza, ha confermato la propria piena disponibilità a proseguire con determinazione l’impegno preso verso il club e la tifoseria. Una scelta, quella del Comandante, che ribadisce il suo forte attaccamento ai colori biancocelesti e a tutto il popolo laziale. Un popolo straordinario, che merita serietà e coerenza». Va sottolineato il senso di responsabilità di Sarri, uomo vero, con una sola parola. Era rimasto sorpreso e spiazzato, ha reagito con fermezza, voleva capire e sapere. Resterà al suo posto perché voleva proteggere la scelta compiuta un mese fa, il lavoro del suo staff, senza rinnegare il profondo amore verso la Lazio, molla che lo aveva spinto a tornare. Sapeva sarebbe stato difficile, ma non così tanto. Una sfida complicata, forse diventerà ancora più dura e affascinante. «La lazialità ti invade», disse. È tornato il Comandante. 

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