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RASSEGNA STAMPA -
Boulaye Dia è il
jolly offensivo della Lazio, ma anche una possibile
incognita. Potenzialmente decisivo, ma con vari punti interrogativi. Sarri lo considera centrale nel progetto, ma senza certezze: partirà alla pari con
Castellanos e
sarà il campo a stabilire le gerarchie.Dia ha le caratteristiche giuste per il 4-3-3 del tecnico toscano: attacca la profondità, segna e lavora per la squadra. L’ultima stagione, però, è stata altalenante, anche per un utilizzo fuori ruolo con Baroni. Ora può rilanciarsi nel suo ruolo naturale di centravanti. Anche il Senegal lo aspetta: a giugno, contro l’Inghilterra, è rimasto in panchina. Ma con il nuovo ct Thiaw, che ha scelto un 4-3-3 puro, Dia può tornare al centro del progetto, a patto che si imponga con la Lazio.
Attenzione però: a fine dicembre c’è la
Coppa d’Africa, e la Lazio dovrà fare a meno di lui nel momento clou della stagione. Resta un profilo pieno di sfumature: unico nel suo genere in rosa, ma anche potenzialmente sul mercato in caso di offerte. Per ora resta, si gioca il posto e vuole riconquistare tutto: spazio, Nazionale e visibilità. E Sarri lo tiene d’occhio, convinto che quel numero 19 abbia ancora molto da dire.
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