Autore Topic: Lazio, la mossa di Sarri: ripartire dai quattro attaccanti  (Letto 22 volte)

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Lazio, la mossa di Sarri: ripartire dai quattro attaccanti
« : Mercoledì 1 Ottobre 2025, 10:01:23 »
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Dall’emergenza una nuova versione: difende e attacca meglio. Intriga il 4-4-2

 Per gioco è il Sarri meno Sarri di sempre alla Lazio, per il modulo visto a Genova è un Sarri più vicino a Baroni: «Baroni? Io questo modulo l’ho usato dal 2002 al 2016. Ci dirà il tempo se è il nostro vestito migliore o no». Il modulo è il 4-4-2 a tratti interpretabile anche come 4-2-3-1 rispetto ai movimenti del quartetto offensivo: Cancellieri e Zaccagni alti o bassi, Dia e Taty punte piatte o in verticale a seconda dei momenti. Sarri s’è un po’ indispettito domenica in conferenza quando è nato spontaneo il confronto con la Lazio di Baroni e quella attuale, unite dall’assetto tattico sposato da Mau per l’emergenza. Niente contro il collega, che Sarri per fatalità sfiderà sabato all’Olimpico. Ma il Comandante tatticamente è autoreferenziale e deformare la sua idea di calcio lo stizzisce. Con buona pace di se stesso, è costretto a farlo sempre di più. Sarri ha iniziato sopportando i disagi di Tavares e Dele-Bashiru. Ha continuato accettando l’idea che la Lazio lanciasse lungo, che giocasse in contropiede, è successo nelle amichevoli estere. Dopo il ko di Como ha aggiunto le sponde di Taty diminuendo il possesso palla, aggiungendo verticalità lampo. Fino a Genova, quando ha presentato una Lazio con il 4-4-2. Si può disquisire su tutto, ma in fase di non possesso le linee erano ben marcate. Tutte decisioni nate da mediazioni avute con la squadra (dopo Como) e compromessi forzati, dettati dalle assenze. 

Una nuova Lazio in campo: gli scenari

Sarri è andato oltre il sarrismo, si vedrà fino a quando. Ha un’unica necessità: salvare il salvabile, deve condurre la nave in porto con il miglior risultato possibile. Mau s’è trovato senza Rovella (pubalgia), senza Guendouzi e Belahyane, senza Dele-Bashiru (tagliato per l’infortunio), senza Vecino. Ha dovuto richiamare d’urgenza Basic, è stato costretto a giocare a due in mezzo dopo 525 partite. A volte le soluzioni arrivano dal caos, così è stato. Sarri adesso è combattuto, ha visto funzionare il 4-4-2 e potrebbe riproporlo col Torino. Non ha dato certezze sulla controrivoluzione tattica perché in cuor suo continua a credere nel 4-3-3 etichettato con il suo nome: «È tutto da vedere se con questo tipo di soluzione si mantiene anche equilibrio, ma è da tenere in forte considerazione. Se sarà il vestito che utilizzeremo di più non so ancora dirlo», uno dei passaggi più intriganti della conferenza svolta a tarda sera a Marassi. Non è solo una questione di numeri. Mentre i muscoli della Lazio hanno iniziato a cedere, ha retto il cuore e attorno al suo pulsare è stata ricostruita la ripartenza. Mau l’ha organizzata anche attorno a Cataldi e Basic, un regista accessorio, rimasto solo per i blocchi di mercato, e il vice dei vice. A loro ha aggiunto Cancellieri, Zaccagni, Taty e Dia. Tutti quanti hanno contribuito alla vittoria di Genova difendendo e attaccando. Il quartetto. Cancellieri ha segnato, colpito un palo e sfiorato il quarto gol. Zaccagni ha firmato il tris. Taty l’assist per Cancellieri e il raddoppio. Dia ha corso, ha preso falli, ha determinato 3 gialli. Sarri li ha elogiati: «Quando giochi con questa applicazione, questa determinazione, quando i quattro giocatori offensivi fanno questo tipo di prestazione, giocare col vertice basso o col vertice alto non penso faccia la differenza». La Lazio funziona in questa versione mixata, perfezionata a Genova nel 4-4-2: accelerazioni e verticalizzazioni, anche alcuni momenti di palleggio. E’ un modulo che permette di colpire e difendere meglio. Mau aveva previsto un piano per Marassi: l’attacco degli spazi. Perché alla fine, con una Lazio così, sei bello se vinci. 

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