Autore Topic: Lazio, Mauricio e il trasferimento di Felipe Anderson:  (Letto 163 volte)

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Lazio, Mauricio e il trasferimento di Felipe Anderson:
« : Martedì 14 Ottobre 2025, 17:10:40 »
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Felipe Anderson al Palmeiras non è stata una trattativa come le altre. Anzi, è arrivata all'improvviso. L'esterno brasiliano è stato in realtà molto vicino alla Juventus, ma c'era anche la possibilità di guadagnare il doppio andando in Messico. Lo ha rivelato Mauricio, vecchia conoscenza biancoceleste con cui Felipe Anderson ha condiviso quattro anni alla Lazio.

L'ex difensore brasiliano, intervenuto nel podcast Cortes PodPorco, ha raccontato della trattativa che lo ha anche coinvolto direttamente, anche se solo per un piccolo contatto esplorativo: "Mi era stato detto che c’era una situazione per Felipe Anderson in Messico. Sapevano che avevo giocato con lui e che ero suo amico. Avevano messo sul piatto molti soldi, era surreale. Allora io gliene ho parlato e lui mi aveva accennato di una trattativa in fase avanzata con la Juventus, era indeciso. Allora gli ho detto: “Felipe, facciamo due conti, perché il club messicano ti offre quasi il doppio della Juventus”.

Sul motivo per cui ha scelto di accettare la loro proposta: “Mi ha detto che ha scelto il Palmeiras per le strutture, per il loro progetto. Con il Palmeiras poteva competere per tutto, non ci ha pensato due volte. Ha scelto di andare lì pur guadagnando meno di quanto avrebbe potuto scegliendo il Messico”.

Il focus si sposta poi sugli alti e bassi di Felipe. Ma Mauricio lo conosce bene e afferma che lui già aveva predicato calma e pazienza: “Ha bisogno di un periodo di adattamento. Ora gioca in ruolo più adatto a lui, ha più libertà rispetto all’inizio quando doveva spendere molte energie per la fase difensiva e arrivava davanti con meno lucidità. Sapevo che ci avrebbe messo un po’, ma ora si sta guadagnando il suo spazio. Ha dei momenti in cui si addormenta un po’, ma quando prende confidenza e accelerazione fa grandi giocate".

Poi ha aggiunto, tornando sulla parentesi alla Lazio: “Non penso che abbiate visto ancora il suo prime. Nel 2015, quando ci siamo qualificati in Champions League con la Lazio, aveva di fianco Klose, Biglia, De Vrij e tanti altri. Ma si portava la squadra sulle spalle”. In Europa ha giocato 150 partite consecutive, ma in Brasile è diverso: “Lì il calcio è più intenso ma ci sono meno partite. Un po’ come alla Lazio, che non è una squadra come il Liverpool o il Manchester City che punta sempre a vincere ai massimi livelli, anche se è vero che gioca spesso in competizioni europee".

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