Autore Topic: Ciao Aldo  (Letto 2519 volte)

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Pomata

Ciao Aldo
« : Domenica 8 Ottobre 2017, 10:26:33 »
È morto Aldo Biscardi inventore del processo del lunedí, un altro pezzo di calcio della mia epoca che non c'è più.

Rip

Offline disabitato

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Re:Ciao Aldo
« Risposta #1 : Domenica 8 Ottobre 2017, 10:43:45 »
Almeno è vissuto abbastanza per vedere l'applicazione della moviola in campo.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline sergio

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Re:Ciao Aldo
« Risposta #2 : Domenica 8 Ottobre 2017, 10:54:22 »
Come personaggio televisivo, meglio che non dica quel che penso di lui perché sarebbe inopportuno in questa circostanza.
Sul piano umano condoglianze alla famiglia e la speranza - se davvero c'è qualcosa dopo - che l'Aldo nazionale in questo momento stia abbracciando il suo amico Maurizio Mosca.

ThomasDoll

Re:Ciao Aldo
« Risposta #3 : Domenica 8 Ottobre 2017, 11:07:40 »
Faceva molta simpatia e una televisione cialtrona ma divertente, poi degenerata nei mille rivoli dei pappagalli che la replicano ancora oggi, trascinandone in giro le scorie tipo Elio Corno o i Crudeli di turno. Un pioniere di qualcosa che sapeva fare solo lui. Mi ricordo le invettive insensate contro Zeman...

Offline Er Matador

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Re:Ciao Aldo
« Risposta #4 : Domenica 8 Ottobre 2017, 12:14:54 »
Sentimenti contrastanti.
Da un lato sensazioni simili a quelle di Pomata, e che rendono l'idea della traccia lasciata da Biscardi nell'immaginario collettivo.
Dall'altro un'inevitabile riflessione sull' "evoluzione" del giornalismo sportivo, che lo ha ridotto prima a una commedia dell'arte a Carnevale finito, poi a una gigantesca fanzine.
In quest'ultimo segmento non gli si possono attribuire particolari responsabilità, essendo da tempo uscito di scena.
Ma il processo - è proprio il caso di dire - di cui sopra ha come presupposto la spoliazione di qualsiasi autorevolezza e impersonalità, sostituite nel giornalista-nuovo tipo dalla prevalenza a tutto schermo di un personaggio autoreferenziale e dallo spontaneismo informe che prendeva piede in generale nei media e nella realtà.
Se si vuole identificare una pars destruens, difficile non pensare alla scomparsa di Beppe Viola.
Se si vuole identificare una pars construens, difficile non pensare a lui e a Maurizio Mosca (una prece per tutti e tre).
Decisiva, forse, proprio la formula del talk show "puro".
Fino ad allora le trasmissioni sportive si dividevano in due categorie: quelle di cronaca, con una struttura ridotta all'osso tutta notizie e immagini e il ritmo tambureggiante, dettato dalla cordialità di un Paolo Valenti o dall'asciuttezza e dallo scilinguagnolo di un Gianfranco De Laurentiis.
Quelle di approfondimento - DS in testa - che commentavano e riproponevano da altre angolazioni immagini già passate in Tv, distinguendosi per il taglio più narrativo nei servizi, che solo a quel punto includevano le interviste del dopopartita, e per la succosa aggiunta della moviola: alla quale rinviavano, senza occuparsene in proprio, le già evocate 90° minuto e Domenica Sprint, a conferma del rispetto per gli ambiti di competenza e per la fisionomia delle due tipologie di programmi.
Il tutto mantenendo, però, le partite e i fatti tecnici come elemento centrale e filo conduttore.
Il talk show, a partire dall'orribile anglicismo, ha imposto un'inversione di ruoli: il commento e il suo autore in primo piano, con la contrapposizione fra posizioni diverse come esaltatore di sapidità in maniera direttamente proporzionale alla sua virulenza e teatralità.
Da lì alla realizzazione di una sceneggiatura il più possibile efficace e ricca di colpi di scena, con la logica di una telenovela e i fatti tecnici ridotti a cava di materiale per il copione, la strada era in discesa.
Fra l'altro, non mancavano del tutto le ultim'ora, ad esempio l'esonero di un allenatore: ma, a conferma di quanto si sta descrivendo, notizie del genere erano relegate a un'infastidita e il più possibile fugace lettura fra un intervento e l'altro.
Senza neppure introdurre - se non per un giro di opinioni, anche lì brevemende col conduttore a sollecitarne il rapido esaurimento - un nuovo argomento nel dibattito, che riprendeva come se nulla fosse dal punto in cui era stato interrotto.
Il calcio vero e proprio veniva retrocesso da fine a mezzo e percepito alla stregua di un intruso, un elemento di disturbo in una sceneggiatura che viveva ormai di vita propria.
A fare da argine nei primi anni contribuiva la presenza di personaggi della vecchia scuola, anche se depotenziati dalla scarsa dimestichezza coi tempi televisivi e da un contesto per loro innaturale: usciti di scena Gioanbrerafucarlo e qualche altro, e sull'onda del nuovismo a cavallo fra anni '80 e '90, saltarono anche i residui freni inibitori.
Due puntate da ricordare?
In positivo quella in occasione della scomparsa di Gaetano Scirea, dove lo scarso aplomb di matrice nazional-popolare si rivelò un efficace veicolo per l'emozione suscitata da un personaggio improvvisamente amatissimo, italico more, da morto (anche se, va detto, in vita aveva goduto di un rispetto unanime e insolito per un avversario, oltretutto Capitano di un club poco amato da chi non lo tifa).
In negativo quella immediatamente successiva, che preparò l'esordio della di lui vedova Mariella - poi entrata stabilmente nel cast negli anni successivi - e aizzò i tifosi delle due torinesi a scannarsi, con tanto di sondaggio dal pesante retrogusto necrofilo, per l'intitolazione dell'appena costruito Stadio Delle Alpi: opzione granata e alternativa a Scirea il mediaticamente redivivo Vittorio Pozzo.
Un assaggio di Tv del dolore dopo aver praticamente tenuto a battesimo il giornalismo-spettacolo, a conferma di un'innegabile abilità nel fiutare le tendenze - sia pure le peggiori - destinate a imporsi di lì a poco.
Pace all'anima sua e condoglianze alla famiglia, ci mancherebbe.
Ripensando però alla nostra infanzia calcistica, rimane un dubbio sulla collocazione del "Rosso": simbolo, sia pure a suo modo, di quel mondo? O simbolo, nel suo piccolo, dei cambiamenti che lo hanno reso irriconoscibile?

Zapruder

Re:Ciao Aldo
« Risposta #5 : Domenica 8 Ottobre 2017, 13:06:58 »
Fino ad allora le trasmissioni sportive si dividevano in due categorie: quelle di cronaca, con una struttura ridotta all'osso tutta notizie e immagini e il ritmo tambureggiante, dettato dalla cordialità di un Paolo Valenti o dall'asciuttezza e dallo scilinguagnolo di un Gianfranco De Laurentiis.
Quelle di approfondimento - DS in testa - che commentavano e riproponevano da altre angolazioni immagini già passate in Tv, distinguendosi per il taglio più narrativo nei servizi, che solo a quel punto includevano le interviste del dopopartita, e per la succosa aggiunta della moviola: alla quale rinviavano, senza occuparsene in proprio, le già evocate 90° minuto e Domenica Sprint, a conferma del rispetto per gli ambiti di competenza e per la fisionomia delle due tipologie di programmi.
Il tutto mantenendo, però, le partite e i fatti tecnici come elemento centrale e filo conduttore.

Mi permetto di aggiungere: il tutto con la sobrietà di chi è cosciente che sta parlando di un evento sportivo e senza pretese di recitare un qualche ruolo attivo. Facevano eccezione i citati Gianni Brera e Beppe Viola: l'uno affetto da una spiacevole sopravvalutazione di sé, l'altro troppo intelligente per prendersi sul serio, ma ficcante e competente: entrambi di un livello culturale e di scrittura tale da porsi comunque ben al di sopra della mischia da bar sport: quest'ultimo e le sue grida sconclusionate, imperdonabilmente sdoganate dal Biscardi, trasformando per sempre il commento calcistico in un melassone indistinguibile a ogni livello.

borgorosso

Re:Ciao Aldo
« Risposta #6 : Domenica 8 Ottobre 2017, 16:09:44 »
quest'ultimo e le sue grida sconclusionate, imperdonabilmente sdoganate dal Biscardi

Condoglianze etc.
Ma il Processo è stata una pagina televisiva orribile


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Offline Jim Bowie

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Re:Ciao Aldo
« Risposta #7 : Domenica 8 Ottobre 2017, 16:15:12 »
Come personaggio televisivo, meglio che non dica quel che penso di lui perché sarebbe inopportuno in questa circostanza.
Sul piano umano condoglianze alla famiglia e la speranza - se davvero c'è qualcosa dopo - che l'Aldo nazionale in questo momento stia abbracciando il suo amico Maurizio Mosca.
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Re:Ciao Aldo
« Risposta #8 : Domenica 8 Ottobre 2017, 16:17:31 »
Là dove torneranno ad osare le aquile (e dal 26.05.2013, ci siamo andati un pò più vicino!!!!)

Offline eaglefly1978

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Re:Ciao Aldo
« Risposta #9 : Domenica 8 Ottobre 2017, 17:13:19 »
Voi parlate di trasmissioni sportive, io in realtà ho sempre preso il processo di Biscardi come una sorta di precursore di Zelig, Colorado cafè e simili.
Con questa predisposizione d'animo ho sempre trovato la trasmissione divertente, e alcune perle di Biscardi (urlate piano... gridate due alla volta...) rimarranno sempre impresse nella mia memoria.


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Io tifo solo due squadre:
la Lazio e...chiunque giochi contro la roma!

''Ancora co sta rivoluzione culturale? Adesso ve lo dico, prendete appunti: la rivoluzione culturale é una cazzata''. Franco Melli, 14-02-2012

palla a Klose e s'abbracciamo, palla a Candreva e bestemmiamo!

geddy

Re:Ciao Aldo
« Risposta #10 : Domenica 8 Ottobre 2017, 21:07:59 »
Io ricordo la trasmissione del lunedì successivo a Lazio Cavese. Collegamento esterno con qualche Lazio club della provincia, entusiasmo alle stelle diventato delirio collettivo, anche nel salotto di casa mia, all' annuncio che insieme a Chinaglia sarebbe arrivato anche  Zico.
Il telebeam ,quello coi pupazzi, era per me imperdibile. Ciao Aldo.

Offline DinoRaggio

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Re:Ciao Aldo
« Risposta #11 : Lunedì 9 Ottobre 2017, 11:49:25 »
R.I.P. Aldo.

E spero che presto possa piano piano sparire tutto lo pseudogiornalismo originatosi dal Processo.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline giamma

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Re:Ciao Aldo
« Risposta #12 : Lunedì 9 Ottobre 2017, 12:33:19 »
Inventore e leader di una trasmissione orribile che però incuriosiva, lo detestavo perché se appena poteva col suo parterre di cialtroni ci dava contro spesso malgrado l'evidenza contraria.
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

darienzo

Re:Ciao Aldo
« Risposta #13 : Lunedì 9 Ottobre 2017, 14:10:37 »
Leggevamo da ragazzini i suoi articoli su Paese Sera.

Poi lo ritrovammo al Processo, arrivò a rai 3 grazie immaginiamo al fratello parlamentare comunista, ricordiamo le prime edizioni come una sorta di grande novità a livello nazionale: conduceva Enrico Ameri, e il buon Aldo appariva soltanto dalla regia come una sorta di papà buono. Erano trasmissioni imperdibili quelle, foriere di ulteriori dibattiti a casa, a scuola e con gli amici.

Poi il Nostro volle scendere direttamente nell'arena e incominciammo a guardare altrove, anche se il famoso "moviolone" e il successivo ipertecnologico (almeno per l'epoca e forse pure ora) telebeam erano  una vera goduria.

Negli ultimi anni lo incontravamo spesso in Viale Tito Livio, alle Balduine, dove risiedeva: un gentiluomo  elegante sempre molto affettuoso con le signore che incontrava. Del resto era diventata popolare nell'ambiente la  frase "liscio come l'olio", con cui suggellava certe sue avventure galanti


Offline Matita

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Re:Ciao Aldo
« Risposta #14 : Martedì 10 Ottobre 2017, 15:02:37 »
Almeno è vissuto abbastanza per vedere l'applicazione della moviola in campo.
Davvero oh.

Appena gliel hanno messa, sbam!




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Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline MCM

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Re:Ciao Aldo
« Risposta #15 : Domenica 15 Ottobre 2017, 14:14:54 »
Fine di una epoca comunque la si pensi del personaggio Biscardi.
Alcuni chicche ortografiche e sintattiche rimarranno nella storia.