Autore Topic: I Laziali degli anni '80....  (Letto 14634 volte)

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geddy

Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #120 : Giovedì 15 Novembre 2018, 15:10:53 »
Praticamente la materializzazione dell'Inferno in Terra.

(si gioca un po' sul filo del paradosso, non ti adontare/non vi adontate)
Figurati, si gioca. Una volta raggiunto l'agognato quarto posto, prima o poi succedera', che succede?

Offline franz_kappa

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Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #121 : Giovedì 15 Novembre 2018, 15:31:09 »
Figurati, si gioca. Una volta raggiunto l'agognato quarto posto, prima o poi succedera', che succede?
Non so né oso immaginarlo.
Tradizioni orali riferiscono che oltre le invalicabili Colonne d'Ercole del quinto posto vi sia un oceano ribollente di mostri marini, capaci di manifestarsi in forma di avversarie esasegnanti o financo eptasegnanti nelle sfide di Champions. Meglio tenersi lontani da certi procellosi mari, suggeriscono i più avveduti, e navigare a vista lungo le familiari coste del Mare Nostrum dell'Europa League.

A me - se posso azzardare - piacerebbe prima o poi seguire le gesta del Re di Itaca e vedere la Lazio spingersi oltre i suoi limiti naturali. Accettando tuttavia il rischio che, in tal caso, il volo dell'aquila si riveli folle.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline SAV

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Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #122 : Giovedì 15 Novembre 2018, 15:53:31 »
Fish, mi pari matto.
Ma come fai a rimpiangere quegli anni?
Ma rispetto alle trasferte sfigate in giro per l’Italia, non è meglio giocare a San Siro, al Velodrome, allo stadio olimpico di Kiev e al White Heart Lane come la Lazio ha fatto negli ultimi anni?
Io ho fatto il mio primo abbonamento in B nell’anno della promozione che si aprì proprio con un 2 a 0 alla Sambenedettese.  Ma si possono avere dubbi tra San Benedetto e Francoforte?
Al di là dell’inferno della B, che tu rimpiangi, io ho detestato i primi anni in A, quelli dell’eterna incompiuta, che lottava per il sesto posto fino a gennaio per poi crollare e arrivare nona... gli anni di Materazzi e di Dino Vattene.  Proprio quel Dino che ci riportò finalmente in Europa.
Ricordo quella partita con il Lokomotiv di Plovdiv... vado a memoria, ma per quella sfigata squadra bulgara eravamo oltre 40.000 all’Olimpico... un numero di spettatori che, a furia di parlare di mediocrità e assenza di obiettivi, ci sogniamo in una partita contro la finalista di EL dell’anno scorso...
Col cazzo che rimpiango quegli anni quando ho una squadra che, con grande regolarità (6 degli ultimi 8 anni), mi permette di giocare in Europa. E sticazzi se non è l’Europa che conta! Io ero felice con il Lokomotiv di Plovdiv




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Offline franz_kappa

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Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #123 : Giovedì 15 Novembre 2018, 16:09:17 »
Fish, mi pari matto.
Non è matto, SAV. Rimpiange la sua gioventù. Come tutti noi, in fondo. La nostalgia che gli anni Ottanta ci suscitano è legata al fatto che avevamo 30-35 anni di meno. E, in ogni caso, quando guardiamo con la prospettiva di oggi, dopo 11 trofei vinti dal 1998 in poi, quegli anni ci paiono - nell'idealizzazione della rielaborazione a posteriori - il faticoso e accidentato avvio di un cammino che ci ha portato sulla cima del mondo. Una necessaria, ancorché dolorosa, fase di passaggio, che ha temprato e messo alla prova una generazione di laziali, successivamente premiati da uno Scudetto e DIECI coppe nazionali ed europee.

Col cazzo che rimpiango quegli anni quando ho una squadra che, con grande regolarità (6 degli ultimi 8 anni), mi permette di giocare in Europa. E sticazzi se non è l’Europa che conta! Io ero felice con il Lokomotiv di Plovdiv null
Quella attuale è chiaramente una condizione che non ha eguali nella storia della Lazio. Sono 30 stagioni consecutive che giochiamo in serie A e in questo intervallo abbiamo vinto l'85% di tutti i nostri trofei maggiori, disputando almeno venti volte le competizioni europee.

Ma si deve anche prendere in considerazione che la prospettiva di decenni di partecipazioni infruttuose alla Europa League può non apparire delle più esaltanti, nella personale percezione di alcuni.
Rispetto al pane e cipolla degli anni Ottanta la pastasciutta&bistecca di oggi è un eclatante miglioramento, mi pare ovvio. Ma quando salmone e caviale ci sono comunque interdetti, un menù a base dello stesso identico primo e secondo, senza mai la gratificazione di un dessert, alla lunga finisce con lo stancare. Ci può stare, insomma. Senza troppi stracciamenti di vesti, visto che nessuno è così scellerato o ingrato da sputare nel piatto in cui mangiamo da un quindicennio.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline franz_kappa

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Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #124 : Giovedì 15 Novembre 2018, 16:21:54 »
Non è matto, SAV. Rimpiange la sua gioventù. Come tutti noi, in fondo. La nostalgia che gli anni Ottanta ci suscitano è legata al fatto che avevamo 30-35 anni di meno. E, in ogni caso, quando guardiamo con la prospettiva di oggi, dopo 11 12 trofei vinti dal 1998 in poi, quegli anni ci paiono - nell'idealizzazione della rielaborazione a posteriori - il faticoso e accidentato avvio di un cammino che ci ha portato sulla cima del mondo. Una necessaria, ancorché dolorosa, fase di passaggio, che ha temprato e messo alla prova una generazione di laziali, successivamente premiati da uno Scudetto e DIECI UNDICI coppe nazionali ed europee.
Quella attuale è chiaramente una condizione che non ha eguali nella storia della Lazio. Sono 30 stagioni consecutive che giochiamo in serie A e in questo intervallo abbiamo vinto l'85% 86% di tutti i nostri trofei maggiori, disputando almeno venti volte le competizioni europee.
Pardon, mi ero perso una Supercoppa Italiana: il conto dei trofei non tornava.
Buon viaggio, caro Piero.

Panzabianca

Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #125 : Giovedì 15 Novembre 2018, 16:35:47 »
Vincevamo una volta al mese. Giocavmo con Domini e Verga.

e stroppa

darienzo

Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #126 : Giovedì 15 Novembre 2018, 16:38:54 »
Però qui abbiamo già scavallato il decennio.

La Lazio non rischierà più la retrocessione in B per tanto tempo, fino all'anno I dell'Era del Patron


Panzabianca

Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #127 : Giovedì 15 Novembre 2018, 16:48:06 »
infatti ora siamo stabilmente nella borghesia medio-alta del campionato, e manco da comparsa. Si, ok, politica dei piccoli passi ma, in questi anni hai anche vinto qualcosa di storico: una supercoppa a Pechino contro una squadra fortissima (e Loma Melda), varie coppe italia, una delle quali leggendaria. Ma non basta...
Quando i concorrenti diventano Suning ed holding varie... stai fresco ... ma hai visto mai...

geddy

Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #128 : Giovedì 15 Novembre 2018, 17:30:36 »
e stroppa
Altra categoria, ogni tanto un bel dribbling lo faceva.
La Lazio di Materazzi e poi di Zoff sono inscindibili dalla Lazio della promozione Darienzo.

Offline franz_kappa

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Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #129 : Giovedì 15 Novembre 2018, 17:33:26 »
infatti ora siamo stabilmente nella borghesia medio-alta del campionato, e manco da comparsa. Si, ok, politica dei piccoli passi ma, in questi anni hai anche vinto qualcosa di storico: una supercoppa a Pechino contro una squadra fortissima (e Loma Melda), varie coppe italia, una delle quali leggendaria. Ma non basta...
Quando i concorrenti diventano Suning ed holding varie... stai fresco ... ma hai visto mai...

Non basta no, panzabianca. Che non ce lo sai che la ggente sono cattivi e ingrati? :(

Molti laziali hanno quotidianamente il pane (e di prima qualità: preparato con le più squisite farine macinate a pietra e lievitato 36 ore) ma ardiscono ambire anche le rose.
Che impuniti
Buon viaggio, caro Piero.

Offline SAV

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Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #130 : Giovedì 15 Novembre 2018, 18:34:06 »
per quella sfigata squadra bulgara eravamo oltre 40.000 all’Olimpico...

48.112 secondo Laziowiki.
Vi rendete conto come ci siamo imborghesiti?

Comunque, io capisco chi rimpiange gli anni di Cragnotti... ma la serie B proprio no...

Offline franz_kappa

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Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #131 : Giovedì 15 Novembre 2018, 18:46:44 »
48.112 secondo Laziowiki.
Vi rendete conto come ci siamo imborghesiti?
Ma non ci siamo imborghesiti, caro amico.

Nel settembre 1993 (ero ovviamente presente allo stadio) venivamo da un quindicennio di assenza dalle Coppe europee. Normale che vi fosse una nutrita presenza, anche se l'avversario non era la Honved dei tempi d'oro, per restare in ambito danubiano.

Oggi, dopo 20 partecipazioni alle Coppe Europee, ci sta che un'analoga occasione non susciti lo stesso entusiasmo. Non veniamo da 15 anni di astinenza.
Credo sarebbe utile, per provare a meglio comprendere lo stato d'animo di molti laziali, contestualizzare il momento.

Sennò si finisce come i moralisti che mettono in mora gli uomini del presente, non soddisfatti del proprio quotidiano, rimarcando che nei primi anni Quaranta si viveva sotto i bombardamenti. Oggettivo, ci mancherebbe. Ma l'Italia è in pace dal 1945 e bombe non ne cadono più da oltre 70 anni. Forse varrebbe la pena misurarci e riferirci alle condizioni del recente passato e dell'attuale presente, penso io.

Stiamo vivendo i migliori anni della storia della Lazio e questo comporta un aumento delle aspettative: quello che era chimerico nel 1985 oggi è la norma. Se allora sognavamo un 32esimo di finale oggi, per paradosso (ma mica tanto), l'ennesimo girone di Europa League può non procurare in alcuni quel senso di assoluta esaltazione che invece altri continuano a sperimentare.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline fish_mark

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Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #132 : Giovedì 15 Novembre 2018, 23:07:30 »
Fish, mi pari matto.
Ma come fai a rimpiangere quegli anni?
Ma rispetto alle trasferte sfigate in giro per l’Italia, non è meglio giocare a San Siro, al Velodrome, allo stadio olimpico di Kiev e al White Heart Lane come la Lazio ha fatto negli ultimi anni?
Io ho fatto il mio primo abbonamento in B nell’anno della promozione che si aprì proprio con un 2 a 0 alla Sambenedettese.  Ma si possono avere dubbi tra San Benedetto e Francoforte? <img src="https://emoji.tapatalk-cdn.com/emoji15.png" />
Al di là dell’inferno della B, che tu rimpiangi, io ho detestato i primi anni in A, quelli dell’eterna incompiuta, che lottava per il sesto posto fino a gennaio per poi crollare e arrivare nona... gli anni di Materazzi e di Dino Vattene.  Proprio quel Dino che ci riportò finalmente in Europa.
Ricordo quella partita con il Lokomotiv di Plovdiv... vado a memoria, ma per quella sfigata squadra bulgara eravamo oltre 40.000 all’Olimpico... un numero di spettatori che, a furia di parlare di mediocrità e assenza di obiettivi, ci sogniamo in una partita contro la finalista di EL dell’anno scorso...
Col cazzo che rimpiango quegli anni quando ho una squadra che, con grande regolarità (6 degli ultimi 8 anni), mi permette di giocare in Europa. E sticazzi se non è l’Europa che conta! Io ero felice con il Lokomotiv di Plovdiv <img src="https://emoji.tapatalk-cdn.com/emoji4.png" />




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SAV
non è che sono matto o che sono semplicemente in vena di provocazioni.
Il Franz dice bene quando interpreta il mio post come un moto di nostalgia per i miei 20 anni. Si, ci sta, ma questo vale per me (e per molti di voi che all'epoca erano molto più giovani). Qui però parliamo di Lazio non di problemi esistenziali.

E dici bene quando mi fai presente che tra la Lazio di oggi che viaggia bene o male nei piani alti della classifica e si affaccia con una certa regolarità in Europa e quella che ci faceva sospirare tra Cava dei Tirreni, Arezzo e Cremona  non c'è proprio partita. E ci mancherebbe altro!
Però, lo sai bene - perché sei persona di un certo acume - non puoi citare la partita con il Lokomotiv Plovdiv con 40 mila entusiasti senza inquadrarla in una prospettiva storica appropriata.
Quello stadio era pieno non tanto e non soltanto per la prima partita della Coppa UEFA edizione 1993-1994, non tanto e non soltanto perché eravamo tutti più felici di andare allo stadio, ma soprattutto era la prima partita in Europa della nostra Lazio dopo 16 anni: SEDICIANNI!!! dalla sera di Lens-Lazio 6-0 (2 novembre 1977!!! - e quindi quei 40 mila erano tutti lì a celebrare un altro tassello della nostra completa rinascita. Quella di chi aveva sofferto più di un decennio nel purgatorio della B, era finalmente tornato in A ed ora era tornato anche in Europa.
Insomma, si era compiuta una missione e stavamo tutti lì a festeggiare.

Oggi si viaggia more solito in Europa League e ogni 10 anni - decennio più, decennio meno - ci ritroviamo sul davanzale della Champions League per poi ridiscendere. Un limbo per cui nessuno si fa male e tanto meno nessuno muore, ma una domanda di fondo nasce spontanea: cosa stiamo facendo esattamente. Per cosa stiamo lottando? Dove vogliamo e dobbiamo arrivare?
All'epoca - è questo che rimpiango, mica la trasferta a Padova - avevamo davanti a noi una missione chiara, mobilitante ed emozionante : rinascere, tornare tra i grandi, anche perché quello scudetto di Chinaglia, Maestrelli e Lenzini non poteva né doveva essere una parentesi.

Era bello leggere sui muri "Mai nessuna notte è tanto lunga da non permettere al sole di sorgere. E noi risorgeremo ES".
Vabbè era di Paulo Coelho, ma la scrivevano gli Eagles Supporters (o gli Irriducibili tanto il discorso non cambia).

Oggi esattamente cosa scriveremmo io e te sui muri?
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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geddy

Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #133 : Giovedì 15 Novembre 2018, 23:20:33 »
Mark, non scrivono piu sui muri.  su facebook comunque ho notato che qualche gruppo di Laziali posta slogan, piu o meno riusciti, a tutto spano.

Offline SAV

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Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #134 : Venerdì 16 Novembre 2018, 02:03:04 »
SAV
non è che sono matto o che sono semplicemente in vena di provocazioni.
Il Franz dice bene quando interpreta il mio post come un moto di nostalgia per i miei 20 anni. Si, ci sta, ma questo vale per me (e per molti di voi che all'epoca erano molto più giovani). Qui però parliamo di Lazio non di problemi esistenziali.

E dici bene quando mi fai presente che tra la Lazio di oggi che viaggia bene o male nei piani alti della classifica e si affaccia con una certa regolarità in Europa e quella che ci faceva sospirare tra Cava dei Tirreni, Arezzo e Cremona  non c'è proprio partita. E ci mancherebbe altro!
Però, lo sai bene - perché sei persona di un certo acume - non puoi citare la partita con il Lokomotiv Plovdiv con 40 mila entusiasti senza inquadrarla in una prospettiva storica appropriata.
Quello stadio era pieno non tanto e non soltanto per la prima partita della Coppa UEFA edizione 1993-1994, non tanto e non soltanto perché eravamo tutti più felici di andare allo stadio, ma soprattutto era la prima partita in Europa della nostra Lazio dopo 16 anni: SEDICIANNI!!! dalla sera di Lens-Lazio 6-0 (2 novembre 1977!!! - e quindi quei 40 mila erano tutti lì a celebrare un altro tassello della nostra completa rinascita. Quella di chi aveva sofferto più di un decennio nel purgatorio della B, era finalmente tornato in A ed ora era tornato anche in Europa.
Insomma, si era compiuta una missione e stavamo tutti lì a festeggiare.

Oggi si viaggia more solito in Europa League e ogni 10 anni - decennio più, decennio meno - ci ritroviamo sul davanzale della Champions League per poi ridiscendere. Un limbo per cui nessuno si fa male e tanto meno nessuno muore, ma una domanda di fondo nasce spontanea: cosa stiamo facendo esattamente. Per cosa stiamo lottando? Dove vogliamo e dobbiamo arrivare?
All'epoca - è questo che rimpiango, mica la trasferta a Padova - avevamo davanti a noi una missione chiara, mobilitante ed emozionante : rinascere, tornare tra i grandi, anche perché quello scudetto di Chinaglia, Maestrelli e Lenzini non poteva né doveva essere una parentesi.

Era bello leggere sui muri "Mai nessuna notte è tanto lunga da non permettere al sole di sorgere. E noi risorgeremo ES".
Vabbè era di Paulo Coelho, ma la scrivevano gli Eagles Supporters (o gli Irriducibili tanto il discorso non cambia).

Oggi esattamente cosa scriveremmo io e te sui muri?

Il nostro obiettivo attuale è, oltre a continuare i nostri discreti piazzamenti, andare finalmente in CL, vincere ancora qualche tanto vituperata coppetta e, perché no, andare ancora più avanti in Europa League. L’anno scorso, prima del suicidio di Salisburgo, eravamo con un piede e mezzo in semifinale, dove avremmo incontrato una squadra che abbiamo surclassato ques’anno.  Poi forse l’Atletico ci avrebbe asfaltato, ma è innegabile che siamo arrivati vicini a un grande risultato.  So bene che il calcio non è come le bocce, ma è per dimostrarti che stiamo lottando per traguardi che sono più importanti di come tu li dipingi.  :D

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Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #135 : Venerdì 16 Novembre 2018, 08:55:18 »
Il suicidio di Salisburgo ha vanificato il percorso netto fatto fin lì.
Li mortacci loro 'nantra vorta.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline robylele

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Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #136 : Venerdì 16 Novembre 2018, 10:12:15 »
SAV

Oggi si viaggia more solito in Europa League e ogni 10 anni - decennio più, decennio meno - ci ritroviamo sul davanzale della Champions League per poi ridiscendere.


Questo ancora non lo sappiamo.
Manchiamo in C.L. da 11 anni, però una volta che ci ritorniamo magari ci rimaniamo pure.

Perché stracciarsi subito le vesti? Non hai fiducia nella nostra dirigenza?
O ti fanno paura milan e inda?


ma una domanda di fondo nasce spontanea: cosa stiamo facendo esattamente. Per cosa stiamo lottando? Dove vogliamo e dobbiamo arrivare?


Scudetto? Coppe europee e nazionali?
Credo siano gli obiettivi di tutti, compresi quelli che non vincono mai nulla da anni.
'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

Offline fish_mark

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Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #137 : Venerdì 16 Novembre 2018, 11:38:32 »
Il nostro obiettivo attuale è, oltre a continuare i nostri discreti piazzamenti, andare finalmente in CL, vincere ancora qualche tanto vituperata coppetta e, perché no, andare ancora più avanti in Europa League. L’anno scorso, prima del suicidio di Salisburgo, eravamo con un piede e mezzo in semifinale, dove avremmo incontrato una squadra che abbiamo surclassato ques’anno.  Poi forse l’Atletico ci avrebbe asfaltato, ma è innegabile che siamo arrivati vicini a un grande risultato.  So bene che il calcio non è come le bocce, ma è per dimostrarti che stiamo lottando per traguardi che sono più importanti di come tu li dipingi.  :D

Guarda non disprezzo niente di questo momento, specie di questi ultimi due o tre anni, dove la squadra sta mantenendo una competitività davvero alta, nonostante qualche defaillances, tipo le troppo frequenti sconfitte con le grandi e il disastro di Salisburgo, dove davvero in un quarto d'ora abbiamo buttato via una stagione e una occasione storica.

Il suicidio di Salisburgo ha vanificato il percorso netto fatto fin lì.
Li mortacci loro 'nantra vorta.

Mi associo al tuo "n'antra vorta".

Il suicidio di Salisburgo ha vanificato il percorso netto fatto fin lì.
Li mortacci loro 'nantra vorta.

Questo ancora non lo sappiamo.
Manchiamo in C.L. da 11 anni, però una volta che ci ritorniamo magari ci rimaniamo pure.

Perché stracciarsi subito le vesti? Non hai fiducia nella nostra dirigenza?
O ti fanno paura milan e inda?

Scudetto? Coppe europee e nazionali?
Credo siano gli obiettivi di tutti, compresi quelli che non vincono mai nulla da anni.


E chi si straccia le vesti! Di fiducia in questa dirigenza ne ho pochina, specie per quello che tu ben sai. Ma è un problema mio.
Io parlo per me e per gli obiettivi che mi riguardano. Immagina un genitore che dice al figlio: "perché non studi, non ti prendi una laurea"! La risposta sarebbe "a Papà sono gli obiettivi di tutti: anche di chi è fuori corso da 15 anni"?
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Offline robylele

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Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #138 : Venerdì 16 Novembre 2018, 11:57:42 »
E chi si straccia le vesti! Di fiducia in questa dirigenza ne ho pochina, specie per quello che tu ben sai. Ma è un problema mio.

tranquillo, sei in buona compagnia. Mi spiace veramente.

Io parlo per me e per gli obiettivi che mi riguardano. Immagina un genitore che dice al figlio: "perché non studi, non ti prendi una laurea"! La risposta sarebbe "a Papà sono gli obiettivi di tutti: anche di chi è fuori corso da 15 anni"?

Francamente non vedo il parallelo con la nostra ottima dirigenza.
Ma, come già detto, é un problema tuo.
'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

geddy

Re:I Laziali degli anni '80....
« Risposta #139 : Venerdì 16 Novembre 2018, 12:06:53 »
Noi degli anni 80 abbiamo comunque beneficiato dello shock Calleri. Appena arrivato si capi' che aveva le idee chiare ed avrebbe rifondato la Lazio. Così è stato.