www.LaLazioSiamoNoi.it La vittoria contro il
Cagliari, l'ultima all'Olimpico, vale quanto un vocalizzo. Un esercizio che le corde vocali devono compiere per far sì che la
Lazio torni davvero a fare la voce grossa in casa, davanti al proprio pubblico. Perché il modo migliore per salutare questo 2018 di alti e bassi è gridargli - con quanto più fiato possibile - addio. E per far arrivare l'aria necessaria ai polmoni serve conquistare i tre punti contro il
Torino. Al Dall'Ara l'ultimo a gridare è stato
Senad Lulic, l'autore del secondo gol della Lazio. Ma il capitano biancoceleste all'occorrenza - e da bravo leader - sa dare anche il "la" all'intero solfeggio. D'altronde contro il Torino lo ha già fatto. Era il 25 ottobre del 2015.
LA SBLOCCA LULIC - Alla nona giornata della stagione
2015-2016 la Lazio di
Stefano Pioli incontra il Torino di Gian Piero Ventura. Contro i granata i biancocelesti devono porre rimedio alla sconfitta rimediata nella trasferta di Sassuolo. Le statistiche sono dalla loro parte:
Biglia e compagni, infatti, vengono da sette vittorie consecutive in casa. E questo record vogliono mantenerlo. Ma almeno nella prima parte della gara gli avversari si dimostrano particolarmente determinati a mettergli i bastoni tra le ruote. Insomma, Ventura l'ha studiata bene.
Quagliarella dà parecchio da fare alla difesa a quattro (
Basta, Mauricio, Gentiletti, Lulic) schierata da Pioli. Ma è proprio dal reparto arretrato biancoceleste che arriva il guizzo che porta al gol del vantaggio. Al 40' minuto Basta avanza sulla fascia e crossa in direzione di
Klose: il tedesco la colpisce di testa e serve un assist perfetto per
Lulic. Il bosniaco non se lo fa ripetere due volte e la butta dentro.
FELIPE SHOW - Nel secondo tempo la Lazio domina in tutto e per tutto il match. La grinta di
Lulic dà una scossa all'intera squadra e il Torino cerca di correre ai ripari facendo leva sull'inventiva di
Maxi Lopez, che entra in campo al posto di
Belotti. I granata riprendono coraggio e riescono ad aumentare il pressing, ma i ragazzi di Pioli respingono la loro avanzata. Poi, dal 71' minuto, all'interno dell'Olimpico inizia a risuonare tutta un'altra musica. E a premere "play" è Felipe
Anderson. Ci mette di nuovo la testa
Klose, che sul rilancio di Marchetti spizza il pallone e lancia il brasiliano in diagonale. Anderson non risparmia Padelli e sigla il gol del 2-0. Il Torino perde speranze ed energie: negli ultimi venti minuti della partita fa fatica a manovrare le azioni di gioco. La Lazio, invece, alza il livello di concentrazione. Continua a dare il massimo anche durante i tre minuti di recupero concessi da
Mazzoleni e tra tutti è sempre
Lulic il più vigile. Senad sfrutta la disattenzione finale degli avversari, fa partire il contropiede della Lazio e consegna la palla ai piedi veloci di Felipe Anderson. Anche in questo caso il brasiliano non sbaglia.