Lotta europa

[Boksic]

Se ambite sparate grosso.

Per un anno, tra il '99 e il 2000, siamo stati la squadra più forte del mondo. Noi, la Lazio di Nigro Capocchiano San Benedetto e le Volanti della Polizia. Chi l'avrebbe mai detto. Ma da certi voli non si torna indietro, mi dispiace.

Questo è il mio parametro minimo quando si parla di ambizione.

Non certo il quarto posto de stocazzo come dicono i Dissent e i least_squares de sta minchia.

[violator]

ma certo, a me del quarto posto fotte sega rispetto a una semplice Coppa Italia ma negli ultimi anni la comparsa del tifoso - ragioniere ha dirottato lo spirito dell'essere tifoso in un appuntamento dal commercialista. Però è pur vero, come dice MCM, che qui non si vince da 5 anni. Per me le ragioni sono principalmente tre : addio di Inzaghi, uno che se le giocava tutte, arrivo di Sarri e allontanamento di Tare. Baroni, almeno, se l'è giocate tutte, poi non è sto genio e non ha sto squadrone e lo abbiamo capito.

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[borgorosso]

Uno come Cragnotti ha riscritto la storia della Lazio.

mi piace molto quando parliamo seriamente.

mi fa sempre sorridere quando i soliti noti chiamano Lotito gestore.
è evidente che non solo non hanno mai visto un'azienda dietro le quinte, ma non hanno neanche letto il sole24ore una volta, per sbaglio, al posto delle istruzioni del dixan mentre cercavano di ricordare l'ultimo cambio di biancheria intima.

una proprietà gestisce le risorse dell'azienda.
difficilmente un proprietario immette capitali in continuazione.
lo fa per un progetto specifico, e, credimi, lo farebbe anche lotito se riuscisse a prendere il flaminio.

e la gestione di lotito è clamorosa da alcuni punti di vista.
un risanamento draconiano a cui segue un cammino sportivo più che decoroso, in linea con le entrate e con la storia del club.
club che, tra noi possiamo dircelo, mai ha avuto tutta questa stabilità.
è ovvio che lotito gestisca il club in base al suo imprinting culturale.
e questo suo modus operandi (ebbene sì!) non è in grado di accrescere il valore sportivo della Lazio, perché punta sulla patrimonializzazione come fine e non come mezzo. e anche questa patrimonializzazione si fa in base alle competenze e alla propensione al rischio del presidente. 
ne è un fulgido esempio il celeberrimo palazzo di via valenziani, che dovrebbe diventare un hotel dal 2016 (https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-a/lazio/2016/03/03-9102904/lazio_palazzo_valenziani_diventer_un_hotel): in 10 anni i romani hanno costruito il vallo d'adriano ma pare che una ristrutturazione richieda tempi più lunghi.
in verità, molto più banalmente, un hotel è una vera e propria attività imprenditoriale: prima investi (molto) e poi incassi (forse, se sei bravo). non è nelle corde di lotito, lui ambisce alle sicure, materne e viscide mani della pubblica amministrazione. pochi (relativamente) ma sicuri.

io credo in tutta onestà che il nostro momento sia passato.
l'imperatore è stata la nostra sliding door. o, se ti piace di più pensarla così, come piace a me, in un qualche universo parallelo geronzi non ha chiesto il rientro dei bond e noi stiamo bestemmiando perché non abbiamo ancora vinto la terza champions.
perché cragnotti era un imprenditore vero. un visionario. parlava di umts mentre sensi mandava le raccomandate.
aveva capito che questo sarebbe stato l'intrattenimento del secolo e aveva agito di conseguenza.
se penso agli spiccioli di debiti rispetto alla roma ancora mi incazzo.

quindi non si può far nulla?
bah, gli spiragli sono pochi.
l'unica sottile speranza che ci rimane è che lotito voglia monetizzare e che qualche arabo, cinese, giapponese (che poi qui qualche notizia ce l'avevo) decida di investire su una società sana, con potenziale.
ma il tempo sta scadendo.

[Lazioletter]

Gli obiettivi vanno proporzionati alle potenzialità.
Ai tempi di Calleri per un quarto posto avremmo pagato, ai tempi di Chimenti avremmo ucciso.
Reja perse la CL perché appagato dal fatto di essere, per la prima volta in vita sua, in Europa (lascia fà che poi non gli andava di andare girando...)
Oggi il quarto posto sarebbe un traguardo straordinario, non come una vittoria ma quasi, lo dimostra il fatto che ci si sta scannando in sei per acchiapparlo.
Domani chissà, capace che ce tocca la salvezza tranquilla. Prendiamo l'oggi e scappiamo, che del doman non v'è certezza

[Lazioletter]

mi piace molto quando parliamo seriamente.

mi fa sempre sorridere quando i soliti noti chiamano Lotito gestore.
è evidente che non solo non hanno mai visto un'azienda dietro le quinte, ma non hanno neanche letto il sole24ore una volta, per sbaglio, al posto delle istruzioni del dixan mentre cercavano di ricordare l'ultimo cambio di biancheria intima.

una proprietà gestisce le risorse dell'azienda.
difficilmente un proprietario immette capitali in continuazione.
lo fa per un progetto specifico, e, credimi, lo farebbe anche lotito se riuscisse a prendere il flaminio.

e la gestione di lotito è clamorosa da alcuni punti di vista.
un risanamento draconiano a cui segue un cammino sportivo più che decoroso, in linea con le entrate e con la storia del club.
club che, tra noi possiamo dircelo, mai ha avuto tutta questa stabilità.
è ovvio che lotito gestisca il club in base al suo imprinting culturale.
e questo suo modus operandi (ebbene sì!) non è in grado di accrescere il valore sportivo della Lazio, perché punta sulla patrimonializzazione come fine e non come mezzo. e anche questa patrimonializzazione si fa in base alle competenze e alla propensione al rischio del presidente. 
ne è un fulgido esempio il celeberrimo palazzo di via valenziani, che dovrebbe diventare un hotel dal 2016 (https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-a/lazio/2016/03/03-9102904/lazio_palazzo_valenziani_diventer_un_hotel): in 10 anni i romani hanno costruito il vallo d'adriano ma pare che una ristrutturazione richieda tempi più lunghi.
in verità, molto più banalmente, un hotel è una vera e propria attività imprenditoriale: prima investi (molto) e poi incassi (forse, se sei bravo). non è nelle corde di lotito, lui ambisce alle sicure, materne e viscide mani della pubblica amministrazione. pochi (relativamente) ma sicuri.

io credo in tutta onestà che il nostro momento sia passato.
l'imperatore è stata la nostra sliding door. o, se ti piace di più pensarla così, come piace a me, in un qualche universo parallelo geronzi non ha chiesto il rientro dei bond e noi stiamo bestemmiando perché non abbiamo ancora vinto la terza champions.
perché cragnotti era un imprenditore vero. un visionario. parlava di umts mentre sensi mandava le raccomandate.
aveva capito che questo sarebbe stato l'intrattenimento del secolo e aveva agito di conseguenza.
se penso agli spiccioli di debiti rispetto alla roma ancora mi incazzo.

quindi non si può far nulla?
bah, gli spiragli sono pochi.
l'unica sottile speranza che ci rimane è che lotito voglia monetizzare e che qualche arabo, cinese, giapponese (che poi qui qualche notizia ce l'avevo) decida di investire su una società sana, con potenziale.
ma il tempo sta scadendo.

Manca solo una cosa (a parte che c'è sempre tempo): fare l'imprenditore è un mestiere difficilissimo, che richiede tutto. L'anima.
Criticare la gestione di un imprenditore senza conoscere quello che fa è una sciocchezza.
Ovviamente tutto dipende dal fatto che l'impresa in questione è la Lazio. Lo stesso accadrebbe e accade per qualunque altra squadra.
Infatti sono pochi gli imprenditori di successo.
Lotito nel suo lo è, come s'era detto giorni fa, guarda dov'era e guarda dove sta.
Poi se vogliamo dire di dove potrebbe stare, si aprono scenari infiniti, ma la strada per arrivare lì l'ha trovata lui, non uno dei suoi centomila detrattori.
Non so se è qualcosa di cui vantarsi, se mi metto il cappello dell'imprenditore in testa penso di sì.

[Zak McKracken]

Gli obiettivi vanno proporzionati alle potenzialità.
Ai tempi di Calleri per un quarto posto avremmo pagato, ai tempi di Chimenti avremmo ucciso.
Reja perse la CL perché appagato dal fatto di essere, per la prima volta in vita sua, in Europa (lascia fà che poi non gli andava di andare girando...)
Oggi il quarto posto sarebbe un traguardo straordinario, non come una vittoria ma quasi, lo dimostra il fatto che ci si sta scannando in sei per acchiapparlo.
Domani chissà, capace che ce tocca la salvezza tranquilla. Prendiamo l'oggi e scappiamo, che del doman non v'è certezza

Inter-Lazio è il crocevia, il guaio è che noi possiamo pure battere dieci a zero l’Inter e dieci a zero il Lecce; se la Juventus fa il suo siamo comunque sotto di loro.
Idem la Roma se fa 7 punti nelle prossime 3 partite.

Il pareggio contro la Juventus io l’ho preso come una sorta di salvagente (di certo non come una vittoria, per me è stata una mezza sconfitta, le mie critiche vanno a chi ha “maledetto” quel gol) ma nella burrasca ci siamo comunque dentro e ora non dipende dalle nostre braccia risalire a bordo, ma dalle correnti.

[Lazioletter]

se le vinciamo tutte e due e finiamo lo stesso in Conference avremo fatto il possibile.

[Boksic]

mi piace molto quando parliamo seriamente.

mi fa sempre sorridere quando i soliti noti chiamano Lotito gestore.
è evidente che non solo non hanno mai visto un'azienda dietro le quinte, ma non hanno neanche letto il sole24ore una volta, per sbaglio, al posto delle istruzioni del dixan mentre cercavano di ricordare l'ultimo cambio di biancheria intima.

una proprietà gestisce le risorse dell'azienda.
difficilmente un proprietario immette capitali in continuazione.
lo fa per un progetto specifico, e, credimi, lo farebbe anche lotito se riuscisse a prendere il flaminio.

e la gestione di lotito è clamorosa da alcuni punti di vista.
un risanamento draconiano a cui segue un cammino sportivo più che decoroso, in linea con le entrate e con la storia del club.
club che, tra noi possiamo dircelo, mai ha avuto tutta questa stabilità.
è ovvio che lotito gestisca il club in base al suo imprinting culturale.
e questo suo modus operandi (ebbene sì!) non è in grado di accrescere il valore sportivo della Lazio, perché punta sulla patrimonializzazione come fine e non come mezzo. e anche questa patrimonializzazione si fa in base alle competenze e alla propensione al rischio del presidente. 
ne è un fulgido esempio il celeberrimo palazzo di via valenziani, che dovrebbe diventare un hotel dal 2016 (https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-a/lazio/2016/03/03-9102904/lazio_palazzo_valenziani_diventer_un_hotel): in 10 anni i romani hanno costruito il vallo d'adriano ma pare che una ristrutturazione richieda tempi più lunghi.
in verità, molto più banalmente, un hotel è una vera e propria attività imprenditoriale: prima investi (molto) e poi incassi (forse, se sei bravo). non è nelle corde di lotito, lui ambisce alle sicure, materne e viscide mani della pubblica amministrazione. pochi (relativamente) ma sicuri.

io credo in tutta onestà che il nostro momento sia passato.
l'imperatore è stata la nostra sliding door. o, se ti piace di più pensarla così, come piace a me, in un qualche universo parallelo geronzi non ha chiesto il rientro dei bond e noi stiamo bestemmiando perché non abbiamo ancora vinto la terza champions.
perché cragnotti era un imprenditore vero. un visionario. parlava di umts mentre sensi mandava le raccomandate.
aveva capito che questo sarebbe stato l'intrattenimento del secolo e aveva agito di conseguenza.
se penso agli spiccioli di debiti rispetto alla roma ancora mi incazzo.

quindi non si può far nulla?
bah, gli spiragli sono pochi.
l'unica sottile speranza che ci rimane è che lotito voglia monetizzare e che qualche arabo, cinese, giapponese (che poi qui qualche notizia ce l'avevo) decida di investire su una società sana, con potenziale.
ma il tempo sta scadendo.

Borgo, io quando siamo retrocessi in B a tavolino nel 1980/81 costruivo Lazio ideali con le figurine di Paolo Rossi Zico e Bruno Pezzey (chi non conosce Bruno Pezzey si suicidi immediatamente e senza sprecare gas).

Per me ambizioso significa "Vincerò le prossime cinque CL e mio figlio giocherà a biliardino a Trigoria in scala 1:1 con le stecche infilate nella maglia dei calciatori romanisti."

Niente di meno.

Altro che "quarto posto".

Ma nel frattempo rifiuto fermamente l'idea di considerare la Lazio che ho di fronte come merda. Perché non è vero.

[Gasco luis veron]

se le vinciamo tutte e due e finiamo lo stesso in Conference avremo fatto il possibile.

Bisogna vincere contro il Lecce e sperare in un pareggio contro l' Inter (sperando anche dagli altri campi).

[Zak McKracken]

Il pareggio contro l’Inter non sarebbe il massimo ma ci consentirebbe ALMENO di gufare.

Non sarebbe il pareggio in casa della squadra più forte della serie A a farmi rosicare poi a fine stagione, ma altre partite casalinghe toppate.

Poi vabbè, lo scenario è comunque immaginabile specie in situazioni come queste

Non arriviamo in CL e “questo siamo”

Ci arriviamo? “Solo perché hanno toppato le altre”

Non si scappa 

[Lazioletter]

A Milano si deve vincere, c'è un solo risultato.
Ovviamente è quasi impossibile.

[borgorosso]

Ma nel frattempo rifiuto fermamente l'idea di considerare la Lazio che ho di fronte come merda. Perché non è vero.

E fai bene, perché non lo è.
La Lazio è tutto ciò che non si dovrebbe essere nell’era della comunicazione dilagante e pervasiva: irrilevante.

Ma non è una squadra malvagia. È mediana

[Geddy]

Borgoro' e' la Lazio.Come fa a essere irrilevante.

[borgorosso]

Non per noi, Geddy.
Per noi è tanto. La più importante delle cose non importanti.
Ma per il resto del mondo noi non esistiamo.


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[Geddy]

E chi se ne frega.
Il tuo sistematico e' tutta una merda e' condivisibile. Risaputo. Ovvio. Lo sappiamo tutti. Pure Cartesio e Bisevac. Si può dire,in ambiti ristretti e selezionati.Certamente  non si può scrivere.

[Lazioletter]

Ma non è una merda, è una buona squadra, tra le prime 20 in Europa.
Rispettabile. Grandi club blasonati al momento stanno peggio, in Italia e in Europa

[Geddy]

E' vero. Come non mai quest'anno, paradossalmente. In Europa abbiamo sognato. E siamo caduti dal letto. Ora siamo nella fase " chissà quando ricapita". La peggiore.

[Zak McKracken]

E' vero. Come non mai quest'anno, paradossalmente. In Europa abbiamo sognato. E siamo caduti dal letto. Ora siamo nella fase " chissà quando ricapita". La peggiore.

Magari il prossimo anno.

[Geddy]

Magari il prossimo anno.

E' un sacco di tempo.

[disabitato]

Gli obiettivi vanno proporzionati alle potenzialità.
Ai tempi di Calleri per un quarto posto avremmo pagato, ai tempi di Chimenti avremmo ucciso.
Reja perse la CL perché appagato dal fatto di essere, per la prima volta in vita sua, in Europa (lascia fà che poi non gli andava di andare girando...)
Oggi il quarto posto sarebbe un traguardo straordinario, non come una vittoria ma quasi, lo dimostra il fatto che ci si sta scannando in sei per acchiapparlo.
Domani chissà, capace che ce tocca la salvezza tranquilla. Prendiamo l'oggi e scappiamo, che del doman non v'è certezza

Gli obiettivi vanno proporzionati alle possibiltà, ovvero alla contingenza.
Se parto per arrivare ottavo e a tre giornate dalla fine mi sto giocando il titolo, se arrivo poi quinto mi rode il culo. Non sono felice perché a luglio sognavo un ottavo posto.