La classifica tuttavia resta sotto le aspettative: anche supponendo che la Lazio questa sia, non vedo allora quali meriti speciali si possano ascrivere a chi è undicesimo con una squadra da undicesimo posto. Invece la deriva mistica che lo circonda non si arresta e mi aspetto che durante qualche conferenza stampa cominci a levitare ed ascendere al Cielo, quale Salvatore della patria laziale.
Se miracoli deve fare, porti la squadra al quinto posto, che non sarebbe un miracolo ma un ottimo risultato con un contributo evidente della panchina. Sesto per punteggio c'è arrivato anche quel coyote di Baroni.
Ripeto: non vedo nessuna deriva mistica, semplicemente si prende atto che l'allenatore non è il problema.
Sarri è simpatico ai laziali per vari motivi:
-è l'allenatore arrivato con il miglior CV nell'era Lotito;
-ha portato il miglior risultato in campionato nell'era Lotito;
-non si è dimesso quando ha saputo del blocco del mercato;
-dice le cose come stanno.
La classifica attuale rispecchia il valore della squadra.
Le squadre da undicesimo posto sono quelle dove gli attaccanti, soli davanti alla porta, tirano come ha fatto Isaksen a Pisa o dove risaltano giocatori come Basic.
Recuperiamo gli infortunati e speriamo che si confermi la tendenza che, con Sarri, si fanno più punti nel girone di ritorno (inutile citare la stagione del discorso alla balaustra di Auronzo).
E qui si ritorna all'oggetto del topic: se due allenatori (Baroni e Sarri) hanno bocciato quella campagna acquisti, quel piano di rinnovamento vuol dire che Tudor non era nel torto.
Ho citato Baroni perché, nel girone di ritorno, evitava di farli giocare, quando era possibile farlo.