Partiamo da una considerazione.
Io comprendo la tua difficoltà.
Per contrastare un’opinione dovresti averne una tutta tua.
Invece tu compulsi le radio e i forum cercando maldestramente di barattare le idee dei vari comunicatori con idee di natura opposta.
Fai come me: ascolto le radio romaniste (qualche minuto) se perdono. E ascolto la radiolina di regime quando perdiamo noi, per constatare con le mie orecchie a quale miseria possa arrivare un uomo per uno stipendio tutto sommato modesto.
Per me, a mio giudizio, guardando i fondamentali, la Lazio può ambire a risultati migliori.
Il Napoli ha creato il solco con noi negli anni della crisi delle milanesi, in piena ristrutturazione dopo i fasti di Berlusconi e Moratti, accedendo ripetutamente alla massima e più ricca competizione del mondo
1.2011-12 – Ottavi di finale (eliminato dal Chelsea)
2.2013-14 – Fase a gironi (terzo posto nel girone)
3.2014-15 – Spareggi (eliminato dall’Athletic Bilbao)
4.2016-17 – Ottavi di finale (eliminato dal Real Madrid)
5.2017-18 – Fase a gironi (terzo posto nel girone)
6.2018-19 – Fase a gironi (terzo posto nel girone)
7.2019-20 – Ottavi di finale (eliminato dal Barcellona)
La Lazio, come acutamente osservato da Panzabianca (credo) ha messo sempre 10 euro di benzina, qualsiasi fosse il prezzo.
Questo incapacità di osare (mancanza di volontà) ha portato alcuni sulla parte alta dell’ottovolante (Napoli, roma) mentre noi veleggiavamo adelante, con juicio.
Poi la roma è scesa dall’ottovolante, pur con risultati inimmaginabili per noi in campo europeo.
Il Napoli, grazie alle capacità manageriali dell’esplosivo De Laurentis no (ricordiamo tra tutti l’ammortamento triennale, altro che quella puttanata del sistema duale).
Io credo che Lotito abbia sfidato la statistica: 21 anni senza mai lottare per lo scudetto, mai, neanche una volta, neanche per sbaglio.
Come fa una gestione da orsacchiotto ad essere entusiasmante? Hai mai visto un film ambientato in uno studio da commercialista mentre si calcolano gli anticipi per l’anno successivo? Beh, questa è la Lazio di Lotito. Il commercialista serve, ma non è che lo inviti a cena a partlare della partita doppia. Noi invece ceniamo assieme ogni maledetta domenica.
Poi notoriamente il commercialista non ti consiglierà mai nemmeno i buoni pasti, sia mai che non sono completamente in regola.
Tanto le tasse le paghi tu, mica lui.
E Lotito questo fa, si muove solo su sentieri tracciati. Ho lottato da ragazzo contro i miei che volevano per me il posto fisso e mi sono trovato a tifare per la squadra Poste e Telegrafi.
Detto questo, la Lazio di Lotito non è un fallimento. Non è un successo. È il nulla nel mondo dell’immagine e della comunicazione. Un apostrofo rosa tra le parole “ah, c’è anche la Lazio?”
Lotito è un eccellente amministratore delle risorse date.
In un mondo che cambia non ha i mezzi materiali né la forma mentis per garantirci un futuro, per trovare nuove fonti di ricavo. Siamo la rana di Chomsky con la pentola con vista sulla finestra di Overton. Siamo passati da “spezzeremo le reni al nord” a “raccogliamo le briciole dei padroni”, senza colpo ferire.